Ancora difficile delineare gli
eventi che caratterizzeranno il
2020 torinese e che non bisogna perdere. Ma, tra tradizioni e primi
annunci, qui
5 eventi che fareste bene a mettere in calendario,
magari per un weekend apposito in città, se non siete torinesi. Raccontano
una Torino che mette sostenibilità e condivisione al primo posto, si tratti di
ambiente, cibo o architettura. Che, pensandoci bene, sono
strettamente collegati e ci aiutano a vivere meglio sul nostro pianeta.
Fridays for future
In attesa delle ATP Finals, che arriveranno
a Torino nel dicembre 2021 e vi rimarranno per 5 anni, l'evento più
mediatico rischia di essere il Raduno Internazionale di Fridays for
Future, che porterà migliaia di giovani da ogni parte del mondo, per
discutere del cambio climatico e delle azioni da intraprendere.
Torino capitale della lotta al cambio climatico, diranno i media con
poca fantasia, ma il concetto non è molto lontano dal vero ed è in fondo coerente con la vocazione della città per l'innovazione e l'attenzione all'ambiente. Greta Thunberg, che
per Torino si è presa una cotta, prima postando un'immagine della
città in uno dei suoi primi, affollatissimi Fridays for Future, e poi
visitandola, unica città scelta nella strada del ritorno da Madrid
alla Svezia, e i suoi coetanei ci racconteranno la lotta al
cambiamento climatico ad agosto 2020.
Bottom up! Festival
dell'Architettura
Appuntamento biennale per fare il punto della
situazione sull'architettura torinese, quest'anno il Festival si chiama
Bottom up! ed è in realtà già iniziato, per coinvolgere tutti, dagli architetti
ai comuni cittadini, in progetti di rigenerazione urbana, che possano migliorare la vita del quartiere in cui si trovano.
Progetti che non si limitano al disegno, ma devono trovare strumenti e risorse
per essere comunicati e, quindi, realizzati. Il bando di concorso per la presentazione scade a gennaio, poi una giuria ne selezionerà dodici, che in primavera verranno presentati alla città per il crowdfunding. Dal 1° al 10 maggio
2020, il Festival vero e proprio, in
diversi punti di Torino, sia per far conoscere i progetti, sia per
raccontare l'architettura. Una formula nuova, dal basso, tutta da
scoprire, per realizzare che l'architettura disegna palazzi, città e
stili di vita.
Open House Torino
Sono fan di Open House
Torino dalla sua prima edizione e Rotta su Torino è stato media
partner per le prime tre edizioni, per entusiasmo e passione. La
quarta edizione si terrà il 13 e 14 giugno 2020, ancora una volta
aprirà gratuitamente architetture, pubbliche e private generalmente
chiuse al pubblico. Torino è la città dei record della rete Open House, che coinvolge una cinquantina di città in quattro continenti: ha avuto il
miglior esordio di sempre, ha una
delle maggiori percentuali di apertura di appartamenti privati
rispetto al totale: circa il 50% degli spazi aperti è infatti
costituito da residenze di privati, che per un weekend accolgono
sconosciuti in casa, per mostrare scelte stilistiche e viste
magnifiche. Se pensate di venire a visitare Torino nel weekend di Open
House, potrete davvero dire di averla vista come nessuno ve la mostrerà
mai.
Festival sulla salute delle piante
Ancora giugno per
questo nuovo Festival, tutto da scoprire, che intende mettere al
centro dell'attenzione la biosicurezza, i cambiamenti climatici, la
globalizzazione. Voluto da Agroinnova, il Centro di Competenza per
l'Innovazione in campo agroambientale dell'Università di Torino,
per celebrare l'Anno Internazionale della
Salute delle Piante, il Festival si svolgerà dal 4 al 6 giugno 2020,
nel cortile del Rettorato dell'Università, con incontri, dibattiti e
tavole rotonde, "per coniugare il sapere scientifico con il
carattere divulgativo". Tra i vari temi affrontati, #OneHealth
Salute delle piante, salute globale; #Gardens Comunità sostenibili,
un giardino sano per tutti; #GreenJobs Tradizione e innovazione: i
mestieri che cureranno le nostre piante; #Food Piemonte: terra di
ricerca, innovazione ed eccellenza. Ripartire dal cibo?
Terra
Madre / Salone del Gusto
Appuntamento biennale, potremmo
considerare il Salone del Gusto la madre di tutte le manifestazioni
arrivate dopo per raccontare la necessità di un'agricoltura e di
un'alimentazione sostenibili. Dall'8 al 12 ottobre 2020, il Salone
rifiuterà muri e nazionalismi con una nuova impostazione, che
"organizza lo spazio e i percorsi di visita in territori
omogenei, portando in secondo piano i confini politici per
privilegiare gli elementi fisici, ecologici e culturali. (...) un
percorso di visita che accompagnerà il pubblico a esplorare una
nuova geografia alimentare". Quattro aree d'esposizione, le aree
montane e collinari, le comunità costiere e le acque interne, il
tessuto urbano, le grandi pianure, ovvero "dalle Alpi alle Ande,
dai Mari del Nord ai grandi fiumi europei, dai nascenti villaggi Slow
Food alle città creative, dalla Pianura Padana alla savana africana"
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