A
Palazzo Madama,
fino al 4 maggio
2020,
Andrea Mantegna. Rivivere l'antico, costruire il moderno è la
prima grande mostra dedicata al maestro del Rinascimento dal 1961. È
una mostra
grandiosa sin dall'allestimento, nella sala del Senato:
mette insieme
la potenza del Rinascimento italiano e
la severità del
Barocco torinese, impressionante sin dall'inizio.
Nel percorso di
visita, poi, il genio di Mantegna appare da subito,
dall'esposizione
dell'affresco staccato della Cappella Ovetari, mostrato in pubblico per la prima
volta dopo il restauro. Divisi per sezioni, ci sono affreschi,
quadri, appunti,
un'intera stagione dell'arte e della cultura
italiana, quel Quattrocento che ebbe nelle sue signorie
la
rifioritura del pensiero. Madonne, sia religiose che laiche, appunti,
lettere, quadri di diverso tema, il tutto in stretto rapporto,
con
rimandi continui agli artisti contemporanei, attraverso ritratti, sculture, progetti, disegni, miniature, libri.
Il Rinascimento italiano
al suo apogeo. Alla fine non
sono tanto le opere a colpire quanto questo scambio continuo di
esperienze, contaminazioni e influenze, le
relazioni intessute, gli studi preparatori (e di opere da non
perdere, per la prima volta tutte insieme, ce ne sono davvero tante,
firmate da Donatello, Antonello da Messina, Leon Battista Alberti.
Paolo Uccello, Giovanni e Jacopo Bellini, a cui Mantegna tanto
dovette nella sua formazione).
Nella maturità di Andrea, pittore e
artista già da lungo tempo a servizio dei
Gonzaga, arrivò a Mantova
Isabella d'Este,
una delle grandi signore del Rinascimento italiano, sposa del
marchese
Francesco II. L'incontro tra il maestro maturo e la bella
aristocratica proveniente dalla raffinata corte di Ferrara, non fu
facilissimo. Lui provava a capirla e a conquistarla, lei era restia a
cedere al suo modo "antico" di intendere l'arte. Si
incontrarono
nello Studiolo di Isabella, che lei volle ricco di opere
d'arte e che lui iniziò a disegnarle, con quadri sui grandi miti
classici. Probabilmente,
tra tutti gli incontri che propongono la
mostra e il Rinascimento questo è uno dei più interessanti: una
giovane signora colta e sicura di sé e il suo maturo pittore, che
tanto ha visto e tanto ha da mostrarle.
Nella Corte Medievale,
"uno
spettacolare apparato di proiezioni multimediali: ai
visitatori viene proposta un'
esperienza immersiva nella vita,
nei luoghi e nelle opere di Mantegna, così da rendere accessibili
anche i capolavori che, per la loro natura o per il delicato stato di
conservazione, non possono essere presenti in mostra, dalla Cappella
Ovetari di Padova alla celeberrima
Camera degli Sposi, dalla
sua casa a Mantova al
grande ciclo all'antica dei Trionfi di
Cesare" spiega bene il comunicato stampa. Una mostra bella e
intelligente, ricca di tanti spunti di riflessione,
da vedere e
rivedere, fino al 4 maggio (di sicuro tornerò a vederla, con più
calma, nei prossimi giorni).
Andrea Mantegna. Rivivere l'antico,
costruire il moderno è a
Palazzo Madama fino al 4 maggio 2020.
L'orario d'apertura è dalle ore 10 alle 18, il giovedì e la
domenica dalle ore 10 alle 21; chiuso il martedì (il 24 dicembre ore
10-14; 25 dicembre chiuso; 26-30 dicembre ore 10-21; 31 dicembre ore
10-14; 1° gennaio ore 14-21). Il biglietto, che comprende anche
l'audio guida in italiano, francese e inglese, costa 15 euro; ridotto
13 euro, under 25 7 euro; gratuito per under 6 e possessori delle
tessere Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card; il biglietto
mostra+museo costa 19 euro, ridotto 13 euro per under 25. Tutte le
info su
http://www.palazzomadamatorino.it/.
Commenti
Posta un commento