Davanti a
Palazzo Carignano, affacciato
sul vero salotto di Torino, l'intima e raccolta piazza Carignano, nello stesso
palazzo
aulico che ospita il
Teatro Carignano, il
Ristorante Del Cambio e
la
Gelateria Pepino, c'è questo fascinosissimo appartamento, in equilibrio tra il
Settecento torinese e le
suggestioni dell'oriente asiatico dei
padroni di casa.
Il soggiorno dell'appartamento (sin) - gli architetti Angelica Morra e Fabrizio Fragomeli (des)
Un appartamento che è stato totalmente rivisto e
trasformato
dagli architetti Fabrizio Fragomeli e Angelica Motta,
tanto da avere adesso
una superficie sensibilmente maggiore. "Quando
siamo entrati per la prima volta, era uno spazio abbandonato
da anni, senza riscaldamento, c'era tutto da rifare, nessuno gli
avrebbe dato un euro. Durante il cantiere, abbiamo scoperto che
c'erano
controsoffittature, probabilmente per ragioni di riscaldamento,
le abbiamo tolte e abbiamo liberato queste
volte alte 5 metri"
racconta Angelica Motta. Un'altezza incredibile per un appartamento
contemporaneo, così gli architetti hanno pensato immediatamente di
sfruttarla.
"Abbiamo creato
tre soppalchi diversi e
indipendenti, sotto
tre grandi volte della casa. Un progetto
impegnativo, perché per realizzarli abbiamo dovuto
rinforzare tutti
i muri perimetrali, in modo che potessero sostenerli. La
camera da
letto dei proprietari ha adesso la vera e propria camera con il bagno
e la cabina armadio per lei al piano, mentre sul soppalco ci sono la
cabina armadio e il bagno di lui più uno studio, utilizzato da lui.
Sulla cucina, abbiamo realizzato una dispensa e uno spazio per i
servizi.
Nella camera delle tre figlie, al piano c'è una zona
comune, in cui possono studiare e stare con gli amici, il bagno e una
cameretta, mentre le altre due camerette sono sul soppalco, separate
dalle scale di accesso. In questo modo
dai 180 metri quadrati
originari siamo passati
a 250 metri quadrati" spiega Morra.
Un'idea brillante, che ha permesso di dare uno
stile di vita
contemporaneo a un edificio dagli spazi antichi.
L'unica volta che non è stata
soppalcata è quella del
soggiorno, affacciato su piazza Carignano: è
uno spazio che ha
recuperato l'altezza e le decorazioni originarie e
che, più di tutti, gioca con la
doppia anima del progetto: i colori
e le porcellane d'Oriente, i sapori aulici del Settecento piemontese.
I rimandi sono continui, facilitati anche dalla
splendida vista dalle
finestre: ci si affaccia e si hanno davanti due degli spettacolari capolavori torinesi che usano i laterizi, il Palazzo Carignano e l'Accademia delle Scienze.
Una vista che è stata
valorizzata
in ogni modo: la
cucina è completamente bianca e rigorosa, per
esaltare la vista dei laterizi barocchi, a chiudere la prospettiva; la
poltroncina del relax
davanti a una delle finestre, un
davanzale trasformato in una
piacevole scrivania.
Anche nel bagno della proprietaria, la
vasca da bagno di dimensioni e
gusto orientali è stata sistemata davanti alla finestra, proprio per
permettere di godersi in tutta calma la bellezza appena fuori dai
vetri.
L'Oriente è presente nelle decorazioni e nelle scelte
stilistiche,
come un ricordo di famiglia: "Lui è piemontese,
lei è australiana, vivevano con le tre figlie a Hong Kong e hanno
deciso di tornare a Torino per far scoprire alle bambine le radici
italiane e dare loro la possibilità di studiare in Italia. Ma hanno
voluto portare con sé un po' di Estremo Oriente" spiega
l'architetto. Lo si ritrova non solo nei mobili che fanno parte della
storia familiare, ma anche
nel corridoio, una
boiserie di gusto un
po' zen, che introduce a sorpresa
nel salone, aulico e settecentesco,
volutamente di contrasto, come una dichiarazione d'intenti. "Abbiamo
voluto
mixare i due aspetti della famiglia, con una storia orientale
che continua in un Palazzo settecentesco.
Un incontro tra Settecento
e Oriente, da cui esce fuori
la personalità dei padroni di casa".
Nella conversazione, Angelica Motta mi ha raccontato un aneddoto
che mostra quanto viviamo
in un mondo globale e quanto le nuove
tecnologie ci abbiano reso davvero
senza confini. I proprietari hanno visto e acquistato l'appartamento, poi sono tornati in
Cina e
hanno seguito tutti i lavori di ristrutturazione e di
decorazione attraverso Skype, Whatsapp, email e quant'altro Internet
mette a disposizione. Anche la scelta dei mobili da portare in Italia
e da acquistare è stata fatta in
stretto contatto web con gli
architetti: "Quando si sono trasferiti a Torino, l'appartamento
era pronto e loro sono entrati per la prima volta: fisicamente non l'avevano mai visto completato, sebbene ne
conoscessero tutti i dettagli, via Skype".
Architettura e
bellezza senza confini.
Lo studio
Fragomeli and Partners è sul
web,
su fragomeliandpartners.com;
Angelica Morra ha anche un proprio sito web,
www.angelicamorra.com.
Le foto sono di
Barbara Corsico.
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