Nella
Veranda Sud di Palazzo Madama,
potete ammirare,
fino al 31 gennaio 2020 il
servizio di porcellana del Re di
Sardegna, acquistato il 4 luglio 2019 dalla
Fondazione Torino Musei a
un'asta di
Christie's. Una sorta di ritorno a casa per tazzine,
ciotole e teiere, regalate dal re di Polonia ed Elettore di Sassonia
Augusto il Forte al Re di Sardegna
Vittorio Amedeo II, nel 1725.
Dietro alla loro raffinata bellezza, esaltata da un allestimento
trasparente,
una storia straordinaria.
Per secoli, le corti
europee tentarono di capire
il segreto delle porcellane cinesi, che
arrivavano dopo viaggi avventurosi, costosissime e preziose come
nessun altro oggetto.
Nel XVIII secolo ci fu una gara
silenziosa, per arrivare per primi alla misteriosa formula chimica
delle porcellane (e, come l'indimenticata
mostra Fascino
e splendore della porcellana di Torino, al
Museo Accorsi, ha
dimostrato, anche il Ducato di Savoia, nel suo piccolo, fece
importanti tentativi). Il primato fu della Sassonia:
Johann
Friedrich Böttger e
Walter von Tschirnhaus intuirono per primi il
ruolo del
caolino nella formazione della porcellana e dal loro lavoro
nacque la
manifattura di Meissen, la prima fabbrica europea di
porcellana. Una volta che i prodotti raggiunsero l'elevata qualità
richiesta,
re Augusto iniziò a regalarli alle altre corti europee,
come una sorta di
promozione politica e diplomatica del suo Paese.
A
Vittorio Amedeo di Savoia fu regalato un
fastoso servizio, formato da
ben 300 pezzi, inviati a Torino
in 12 casse. Il servizio in mostra a
Palazzo Madama corrisponde alla
cassa numero 11, in cui si trovavano,
secondo le descrizioni, "sei
piattini e tazze da tè con le armi del Re di Sardegna e figure
giapponesi: inoltre, una ciotola, una teiera, una zuccheriera e sei
tazze da cioccolata con piattini". Ma, racconta Palazzo Madama nei pannelli informativi, "le dodici casse comprendevano
nove servizi da tè, caffè e cioccolata nelle loro custodie in cuoio,
due piccoli servizi da tavola,
due vasi da camera e
cinque garnitures di vasi, tra cui quella disegnata dall'orafo di corte
Raymond Leplat, ora divisa tra
Palazzo Reale di Torino e il
Museo Poldi Pezzoli di Milano". Parte del dono era composto da porcellane della collezione personale di Augusto, "era
la prima volta che porcellane di provenienza reale venivano inviate a un sovrano straniero" sottolinea il pannello informativo.
Secondo quanto conservano
gli
archivi di Dresda, e riportato dal comunicato stampa, il servizio
destinato al sovrano sabaudo "fu
dipinto dal
principale pittore della fabbrica,
Johann
Gregorius Höroldt.
Egli introdusse per la prima volta
i colori a piccolo fuoco,
innovando così la gamma cromatica delle porcellane, e fornì
nuovi
modelli e fonti di ispirazione, di soggetto prevalentemente
orientale, iniziando quel
gusto per le cineserie che costituì una
delle caratteristiche della produzione di Meissen". E non solo:
questi preziosi oggetti
costituiscono la parte più consistente del
regalo inviato dal Re sassone; il resto è stato infatti smembrato e
si trova
suddiviso tra Musei e collezioni private, che ne conservano
pochi pezzi a testa (una tazza di cioccolata con piattino al MOMA di
New York, un piattino a Palazzo Pitti, una zuccheriera a Monaco di
Baviera). Grazie all'acquisto della Fondazione Torino Musei, è
possibile ammirare un insieme più ampio, che dà un'idea
della
raffinatezza e dell'eleganza non solo della produzione, ma anche
dello stile di vita a cui erano destinate
"
La sua
importanza storico-artistica, contraddistinta dall'altissima
qualità pittorica della decorazione, è accresciuta dalla sua
storia, dai ruoli del committente e del destinatario, dalla precocità
della sua realizzazione come dono diplomatico per un sovrano
straniero e dalla completa documentazione che lo accompagna.
Un
acquisto prestigioso e di assoluto valore, che va a integrarsi con
coerenza
nella ricca collezione di porcellane europee di Palazzo
Madama, una delle principali del museo e tra le più importanti in
Italia, e insieme un'operazione di ricongiungimento che restituisce
alla cittadinanza
un pezzo di storia torinese" sottolinea con
giusto orgoglio il Museo.
L'allestimento contribuisce a
sottolineare la bellezza del servizio: le teche trasparenti
permettono di ammirarli in stretta relazione con la sala in cui si
trovano, festosamente barocca e luminosa, direttamente aperta, grazie
ai grandi finestroni juvarriani, su piazza Castello.
Non è difficile
immaginarsi i sovrani e i principi utilizzare questo regalo del Nord,
nelle ampie sale delle loro Residenze, tra Palazzo Reale, la Reggia
di Venaria Reale e lo stesso Palazzo Madama, tra stucchi, ori e
fruscii di sete,
in un mondo che, in fondo, era già globale, senza saperlo.
Se
volete apprezzare questo servizio fascinoso in modo insolito,
il 21
dicembre 2019, alle ore 15.30, ci sarà la
visita guidata
teatralizzata Un dono da re, a cura di
Theatrum Sabaudiae. "A
illustrare al pubblico il servizio di porcellana e la sua vicenda
una
giovane cameriera di Corte che, nel settembre del 1725, vede giungere
a palazzo dodici casse. Si parla di un dono del re di Sassonia a
Vittorio Amedeo II di Savoia. Alla loro apertura
la meraviglia e lo
stupore della corte è indescrivibile: scatole di cuoio rosso
rivestite di panno verde, decorate con un merletto d’oro,
contengono oggetti di porcellana finissima della prima manifattura
nata in Europa. Ma quale è il segreto che si cela dietro la
realizzazione della porcellana? Chi sono gli artisti che hanno dato
vita alle splendide decorazioni di gusto cinese su tazzine, piattini
e teiere?". Dopo la visita, potete sentirvi
principi per un
pomeriggio con una
Merenda Reale, ovvero con una tazza di cioccolata
calda accompagnata da bagnati e piccole delizie da intingere,
tra cui savoiardi, confortini, amaretti e baci di dama.
La visita
guidata costa 6 euro, da aggiungere al biglietto di ingresso al Museo
(gratuito per i possessori della tessera Abbonamento Musei);
la
Merenda Reale costa 10 euro a persona ed è da prenotare al momento
dell'iscrizione alla visita guidata;
info e prenotazioni tel 011
5211788; email
prenotazioniftm@arteintorino.com.
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