Prima
Forbes, che lo ricorda
costantemente, e adesso anche il
Washington Times: Torino, "elegante
città barocca, la prima capitale dell'Italia unita", è molto
"
sottovalutata" dal turismo statunitense. E se
Forbes,
qualche settimana fa
proponeva una Torino da cartolina, insistendo in
particolare sui suoi storici Musei, il
Washington Times va alla scoperta della città contemporanea (
thank you!).
Nota
come città
industriale per buona parte del XX secolo, grazie alla Fiat "di
Giovanni Agnelli" (
ah, il ruolo dell'Avvocato per visualizzare
Torino nell'immaginario americano!), Torino ha saputo reinventarsi
come capitale dell'arte contemporanea:
Artissima richiama "gallerie
da tutto il mondo" e "combina il mercato dell'arte
internazionale con un focus sulla sperimentazione e la ricerca";
in contemporanea con Artissima c'è la
Fiera Internazionale del
Libro dell'Arte (FLAT, "che offre tutti i tipi di pubblicazioni
d'arte, vecchie e nuove"). Tappe d'obbligo, il
Castello di
Rivoli, "primo Museo italiano dedicato all'arte contemporanea",
in cui sono presenti "oltre 200 artisti, tra cui Richard Long,
Sol Lewitt e Ai Weiwei"; la
Fondazione Merz, centro d'arte
contemporanea che "ospita mostre ed eventi legati all'arte";
la
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo intende "riflettere le
tendenze dell'arte, della musica, della danza, della letteratura e
del design".
Corinna Lothar, l'autrice dell'articolo, cita anche
il
Museo Ettore Fico, che considera "parte di un piano di
restauro in una zona industriale abbandonata di Torino, che comprende
anche studi di molti artisti. Ospita mostre, eventi culturali e
workshop incentrati sull'arte moderna e contemporanea in tutte le sue
forme".
Reso tributo all'arte contemporanea, l'articolo si
concentra sulla Torino da cartolina, ricordando che qui c'è il
Museo
Egizio più antico d'Europa e che il
Duomo, del XV secolo, ospita una
copia della
Sacra Sindone (di cui mette in dubbio l'autenticità,
ricordando che i test al carbonio la collocano in epoca medievale).
Via Roma divide il centro in due (interessante punto di vista sulla
via più importante del centro!), ha in mezzo
piazza San Carlo, con
portici di pietra ai lati "in cui eleganti negozi espongono i
loro articoli e gli appartamenti soprastanti si affacciano sulla
piazza con stile antico". Poi citazioni per il
cioccolato,
"introdotto in Spagna da Hernan Cortés nel XVI secolo e portato
a Torino attraverso il matrimonio del Duca di Savoia con Catalina,
figlia del re di Francia, nel 1585", per il
giandujotto, il
tartufo, il
vermouth, il
Barolo e anche per il
pinguino, il gelato da
passeggio. Da non perdere,
Porta Palazzo, "il più grande
mercato all'aperto d'Europa con circa 800 bancarelle tra cui un
mercato di 100 contadini. Il mercato vende di tutto, dalla frutta e
verdura locale ai vestiti di seconda mano, il sabato, quando diventa
anche un mercato delle pulci".
Insomma, cari turisti
statunitensi, conclude Corinna Lothar, la prossima volta che andate
in Italia,
non dimenticate "l'elegante Torino. Fermatevi,
godetevi arte e architetture interessanti e sorseggiate un bicerin,
deliziosa bevanda della città fatta di cioccolato fuso, caffè
espresso e panna".
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