Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam...
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L'odio verso il Palazzo dei Lavori Pubblici di Torino è ormai un trito leitmotiv. Agli italiani in generale piace poco l'architettura contemporanea, questo l'assunto di base, da cui partire per capire perché ci si accanisce così tanto. Il cosiddetto "Palazzaccio" è di qualità ben superiore rispetto ad altri edifici coevi, che però passano inosservati: si dice che in quella piazza il P. sta male, perché non si armonizza con il contesto. Io ribatto: parliamo chiaro e onesto! La piazza non è mai stata omogenea, come invece pretendono i detrattori dell'edificio novecentesco. Aggiungo che a fronte del rammarico per la perdita dell'edificio castellamontiano, si doveva pur costruire qualcosa! Ebbene, si è scelto un architetto capace, Mario Passanti, che ha progettato un edifcio in linea con il secolo XX, rispettando il filo strada, rifacendo i portici (che, quindi, esistono ancora), proponendo una gradevole tessitura di laterizi e introducento un profilo laterale simile al superlodato grattacielo della Pirelli di Milano. Che dire di più? Le città si evolvono, i vuoti vanno colmati, l'architettura da Castellamonte in qua è inevitabilmente cambiata, prendiamone atto. Se stessimo fermi agli stili che piacciono al grande pubblico, avremmo musealizzato tutto già da cento anni: non è possibile fermare l'evolversi del pensiero architettonico!!
RispondiEliminaSaluti
Vincenzo Tedesco - Chieri (TO)
Non sono d'accordo. L'edificio in sé ha delle particolaritá che lo rendono siciramente interessante,ma anche negli anni 30 del XX sec si studiava paesaggistica. Costruito altrove,sarebbe stato apprezzato,lì no.
Elimina"Le città si evolvono, i vuoti vanno colmati, l'architettura da Castellamonte in qua è inevitabilmente cambiata, prendiamone atto" Certo PURTROPPO ne prendiamo atto.....Il problema è che negli ultimi 70 - 80 anni gli architetti a differenza dei loro predecessori non sono stati all'altezza di creare inserzioni armoniche e rispettose dell'ambiente urbano. Ovunque abbiano operato hanno inevitabilmente combinato DISASTRI ESTETICI.....Siena ( ad esempio) è BELLA e ARMONICA perchè INTATTA e indenne da fine Ottocento...
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