Un 2020 ricco di eventi, mostre e
novità, che i
Musei Reali di Torino inaugurano con numeri
impressionanti: dal 2016 a oggi il
numero di visitatori è aumentato
del 61%, arrivando a 596mila persone nel solo 2019 (un risultato che
piazza il complesso torinese
nella Top15 dei Musei più visitati
d'Italia, secondo il Ministero dei Beni Culturali).
Nel 2020, il
centro delle attività sarà la "grande narrazione storica
legata dal
filo del collezionismo dei Savoia e
dalle imponenti
architetture dell'antica residenza. Sempre più,
il patrimonio
sarà il perno delle attività dei Musei Reali, con l'impegno
costante a
favorire l'inclusione e la più ampia accessibilità"
come spiega il comunicato stampa. Tra i primi eventi da segnalare,
l'ingresso dell'opera
The ballad of forgotten places di
Botto&Bruno
nella
collezione della Galleria Sabauda: dal 20 febbraio sarà Sala
degli Stucchi; una contaminazione di contemporaneo con antico che
appassiona la direttrice dei Musei
Enrica Pagella, affinché il
dialogo tra passato e presente sia continuo. Dal 1° marzo, sarà
online il catalogo delle opere dei Musei, ben
15mila schede e oltre
20mila immagini, in continuo aggiornamento.
Poi ci sono le
novità
dei diversi Musei, che hanno come
filo conduttore la valorizzazione
del proprio patrimonio, attraverso nuovi allestimenti. Dal 4 aprile,
nell'Armeria Reale, ci sarà un percorso studiato per i più piccoli,
con pannelli che raccontano loro le armi e la guerra, dalla
preistoria a oggi.
Nella Cappella della Sindone, partiranno presto i
restauri dell'altare, senza però impedire l'ingresso ai visitatori
(così, se siete forniti della tessera Abbonamento Musei, potrete
tornare tutte le volte che vorrete, per osservare il progresso dei
lavori). Nuovi percorsi e nuovi allestimenti anche
nei Giardini
Reali, dove dall'autunno sarà in funzione la
Fontana dei Tritoni;
prima, dall'8 aprile, una
nuova illuminazione e nuovi percorsi
pavimentati miglioreranno la fruibilità dei Giardini. Il
Museo
d'Antichità si arricchirà con un nuovo allestimento,
Antichità
reali: meraviglie dal Mediterraneo antico, che permetterà di
conoscere le opere meno note del Museo e provenienti "dagli
acquisti effettuati dai duchi di Savoia, che si arricchiscono nel
Sette e Ottocento grazie a donazioni; spaziano dai celebri rilievi
assiri dei palazzi di Ninive e Khorsabad, alla scultura greco-romana,
alla ceramica greca ed etrusco-italica, alla ricchissima collezione
di arte cipriota. Le nuove sale saranno aperte al pubblico il
3
dicembre al piano terreno della Galleria Sabauda, a integrazione e
completamento di un
percorso di storia del collezionismo che prosegue
con i dipinti ai piani superiori" spiega il comunicato stampa.
Parte importante di questo vasto programma di rinnovamento e di
valorizzazione dei Musei Reali,
le mostre. Sono tutte belle e
imperdibili, non solo quelle organizzate a
Palazzo Chiablese, dove il
3 aprile 2020 arriverà
Cipro. Crocevia delle civiltà, basata sulle
collezioni cipriote dei Musei Reali, "un nucleo pressoché unico
nel panorama dei grandi musei europei e legate alla memoria di Luigi
Palma di Cesnola, primo direttore del Metropolitan Museum of Art di
New York"; poi, il 24 ottobre 2020, sarà la volta di
Capa in
Color, che presenterà per la prima volta al pubblico oltre 150
immagini a colori di Robert Capa. Al
Museo di Antichità, il 27 marzo
verrà inaugurata la mostra
Incēnsum, che ripercorrerà le antiche
vie dell'incenso, dall'antica Arabia Felix sulle terre dei Nabatei
per poi raggiungere Israele e Alessandria e di lì, il Mediterraneo.
In
Galleria Sabauda, ancora i Savoia protagonisti, con
I Savoia e
l'arte del ritratto. Scoperte e restauri dalle collezioni dei Musei
Reali, che dal 24 aprile illustrerà il lavoro di ricerca degli
studenti dei corsi di Storia dell'Arte Moderna su alcuni ritratti di
corte realizzati tra Cinquecento e Settecento e appartenenti oggi ai
Musei Reali. Dal 30 ottobre, sempre alla Galleria Sabauda, una delle
mostre più attese dell'anno,
La fortuna di Raffaello nelle
collezioni dei Musei Reali, che illustrerà "la fortuna di
Raffaello in Piemonte e la diffusione dei modelli iconografici tratti
dalle sue opere tra la prima metà del Cinquecento e la fine
dell'Ottocento", nell'ambito degli eventi organizzati in Italia
per i
500 anni dalla morte di Raffaello.
Tanti appuntamenti per un
complesso che ha trovato la
chiave di volta per presentarsi al mondo
in
modo unitario, pur mantenendo
identità e specificità di tutti i
Musei che lo compongono. Da non perdere di vista.
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