Se siete in centro, un sabato
pomeriggio, entrate nella
Cappella dei Mercanti, in via Garibaldi 25, un
piccolo gioiello dell'architettura barocca, che mostra come una
semplice sala rettangolare possa essere spettacolare, grazie a
magnifici quadri, un affresco splendido sul soffitto e un raffinato
organo settecentesco. Poi gli stucchi, gli ori, le luci delle candele
fanno il resto.
Ma non è solo la bellezza dell'arte. Nella
Sacrestia, la Cappella conserva un'
opera dell'ingegno che viene
considerata il
primo computer della storia. Nel 1831,
Giovanni Plana,
celebre astronomo e matematico, costruì un
calendario meccanico, grazie al
quale è possibile identificare ogni giorno dell'anno,
dal'1 al 4000
dopo Cristo: volete sapere il giorno della settimana, la fase lunare
e le maree conseguenti? Utilizzando
rotelle, che mettono in moto un
sistema di
ruote dentate, basta selezionare la data e nelle apposite
finestre usciranno anche le altre informazioni. La genialità di
questo lavoro, tutto scritto ovviamente
a mano, è che tiene conto
degli
anni bisestili, della lunghezza dei giorni, della difficoltà
di mettere insieme
il calendario gregoriano e quello lunare; meno
male che Giovanni Plana realizzò che
ogni 28 anni c'è un ciclo
identico, per cui non bisogna fare i calcoli per ogni anno tutte le
volte.
Ho visitato la Cappella dei Mercanti tante volte,
da
quando è stata riaperta: se per caso sono in via Garibaldi un
sabato,
trovo sempre qualche minuto per passare a visitarla. L'ultima
volta ho avuto la fortuna di incontrare
due volontari molto
appassionati (che gli dei benedicano tutti i volontari che tengono
aperti i nostri luoghi d'arte), che, dopo aver raccontato la bellezza
dei quadri e delle decorazioni della sala, hanno voluto
farci
conoscere questa meraviglia dell'ingegno umano che è il calendario.
Hanno mostrato anche
la sua parte posteriore, dove
numerosi rotoli di carta, coperti dalla fitta ed elegante grafia ottocentesca,
aspettano di essere messi in moto dagli ingranaggi per raccontare un
giorno qualunque, fino al 4000 dopo Cristo.
È
impressionante,
suggestivo e anche malinconico. L'uomo, così piccolo nella sua mortalità e
così ambizioso, da voler sapere cosa sarà, quando non ci sarà più.
E mi piace che
uno dei segni più alti di questo anelito umano sia
qui, a Torino, in una fantastica chiesa barocca. Non perdetelo.
Maggiori informazioni sul calendario universale della Cappella dei Mercanti,
a questo link; le
foto del calendario sono
della pagina ufficiale della Cappella.
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