Nel tempo in cui la fotografia iniziava
ad affermarsi tra i viaggiatori, il giovane
Arnold Henry Savage
Landor, padre britannico e madre italiana, viaggiava per il mondo
dipingendo dal vero, restituendo l'immagine reale di luoghi e
persone, con
tecniche rapide ed efficaci, che fanno pensare ai
macchiaioli.
A Savage Landor,
nato a Firenze nel 1865, che ha
goduto di
grande notorietà in vita, grazie ai suoi
viaggi avventurosi e alle
conferenze e libri conseguenti, per poi essere
dimenticato dopo
la morte, il
Museo d'Arte Orientale dedica una mostra,
Dipingere
l'Asia dal vero - Vita e opere di Arnold Henry Savage Landor, che
rimarrà aperta al pubblico
fino al 14 giugno 2020. Curiosamente è
stata aperta oggi,
giorno di San Valentino: la coincidenza torna
spesso in mente, muovendosi lungo il percorso espositivo, come se il
pittore anglo-fiorentino fosse
l'ultimo dei romantici. E in fondo lo
è, cresciuto tra la
colta alta borghesia toscana, tra le
inquietudini del
secondo Ottocento, con l'ansia di esplorare, scoprire, lasciare traccia. Si dedicò alla pittura da giovanissimo e la
utilizzò
nei suoi viaggi, prima in Africa e in America, quindi in
Asia. Dipingendo dal vero, quadri spesso molto piccoli, aveva bisogno di tecniche che in pochi
tratti definissero le emozioni e le impressioni, scelse pertanto uno
stile impressionistico-macchiaiolo, di grande efficacia.
Volti e
paesaggi si susseguono, lungo la mostra, e raccontano
stili di vita
lontani, esotici, persino, che però appaiono
vicini e comprensibili:
architetture, danze, costumi hanno un'
immediatezza sorprendente,
probabilmente grazie allo stile, che richiama simili scene italiane ed europee coeve. La mostra offre
un bel punto di vista per conoscere
l'Estremo Oriente più quotidiano: gli occhi di un viaggiatore
europeo che frequenta mercati, mari, steppe, luoghi noti e meno noti
e dà veloci spaccati di scene di vita reale.
Per il MAO è
l'occasione per presentare "
una figura affascinante e di grande
interesse per la comunità internazionale, ma anche l'opportunità
per ridisegnarne il profilo e per restituire, dopo decenni di oblio,
la
giusta dimensione del personaggio"; curata da
Francesco
Morena, la mostra
raggiunge l'obiettivo: appena usciti, viene subito
voglia di approfondire la conoscenza di Henry Arnold Savage Landor,
autore di una vita straordinaria, tra viaggi, esplorazioni, incontri,
sfide spesso al limite (il
viaggio nell'isola di Hokkaido, in
Giappone, dove persino i giapponesi delle altre isole si
avventuravano malvolentieri; o
le grandi cime del Tibet, scalate in
condizioni tempestose). Nell'esposizione c'è il "
corpus più
consistente a noi noto della pittura a olio di Savage Landor",
proveniente per lo più da collezioni private e contenente, oltre
alle pitture realizzate durante i suoi viaggi, anche le prime opere
eseguite in gioventù.
Dipingere l'Asia dal vero - Vita e opere
di Arnold Henry Savage Landor è al
MAO, in via san Domenico 11,
fino
al 14 giugno 2020. L
'orario di apertura è da martedì a domenica
ore 10-18; chiuso il lunedì. Il
biglietto per la sola mostra costa 3
euro; mostra+museo 12 euro, ridotto 10 euro; gratuito per Abbonamento
Musei e Torino+Piemonte Card.
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