Gli eventi previsti per ricordare i
200
anni dalla nascita di re Vittorio Emanuele II sono saltati, per ovvie
ragioni. Ma Torino ha deciso di celebrare lo stesso il
Bicentenerario
dell'ultimo Re di Sardegna e del primo Re d'Italia e lo fa
illuminando in modo speciale il monumento voluto da Re Umberto I per
celebrare suo padre.
L'alta colonna che si eleva tra corso
Vittorio Emanuele e corso Galileo Ferraris sarà illuminata
con i
colori della bandiera italiana, da stasera,
14 marzo, giorno del
compleanno del Re,
fino al 18 marzo, per includere anche le
feste
dell'Unità d'Italia, della Costituzione, dell'Inno e della Bandiera,
che si celebrano il 17 marzo.
"In questo
difficile momento per il nostro Paese, questa iniziativa vuole essere
anche
un'occasione per ritrovare un sentire comune attorno alla
bandiera nazionale, una spinta positiva a sentirsi parte di una
nazione che, come spesso è avvenuto nella nostra storia, t
rova le
migliori energie quando deve affrontare una grande prova.
Ricordare e
celebrare l'impegno profuso per ottenere l'Unità del Paese da
parte di Vittorio Emanuele II, di Mazzini, Garibaldi, Cavour e di
tanti altri patrioti, serva dunque a ritrovare anche oggi che
affrontiamo questa avversità
lo spirito di forza, di responsabilità
e di solidarietà che animò gli artefici dell'Italia unita"
spiega il comunicato stampa diffuso dal Comune di Torino.
L'installazione di luci è un
dono di Iren alla Città di Torino
e per realizzarla "sono stati utilizzati 8 proiettori da 575 W
con sagomatore per
proiettare in modo puntuale i colori sulle
colonne, escludendo quindi le statue. Sono stati inseriti anche 3
proiettori da 200 W per illuminare la statua di Vittorio Emanuele in
modo puntuale".
Mancano le iniziative nazionali, che
celebrino l'uomo senza il quale non ci sarebbe l'Italia. Sarebbe
stato bello
se il Quirinale, il Vittoriale o il Pantheon di Roma
avessero dato un segno per ricordare
il primo Capo dello Stato
italiano. Non sarà mai troppo tardi quando l'Italia inizierà a
restituire il loro posto nella storia ai Savoia:
sarà la prova che
è una democrazia matura, consapevole del proprio passato. Ovunque
sia,
auguri a Vittorio Emanuele II, piace immaginarlo con la Bela
Rosin, da qualche parte, nei boschi piemontesi.
La foto, dalla Cronaca di Torino del corriere.it
La nostra cita Patria divenne una grande Patria. Onore a Casa Savoia che servimmo nei secoli.
RispondiEliminaFummo un solo popolo, poi ci perdemmo. Ora forse ci ritroviamo, nel pericolo ricordiamo " cr-pa, ma bogia nen!"