Il
Salone del Gusto-Terra Madre e il
Torino Film Festival, due dei grandi appuntamenti dell'
autunno 2020 a
Torino (
8-12 ottobre 2020 il Salone del Gusto-Terra Madre,
20-28 novembre 2020 il Torino Film Festival), stanno preparando
un piano B, nel caso l'emergenza covid-19
non permettesse il loro normale svolgimento.
Il
direttore del Torino Film Festival
Stefano Francia di Celle ha
rivelato a
Hollywood Party, trasmissione di Rai Radio 3 specializzata
in cinema, che "allo stato attuale delle cose, il Festival
diventa
un articolato progetto culturale per il web, che non deve
disturbare la filiera della distribuzione e
non sarà una semplice
trasposizione online. La speranza di riuscire a tornare in sala al
più presto è fortissima e se così sarà faremo proficuamente
coesistere le due opportunità in un progetto di svolta".
Il
coronavirus sta rivelando non solo la
creatività del mondo culturale
per sopravvivere allo tsunami che rappresenta, ma anche le
enormi
potenzialità del web nella diffusione di manifestazioni, iniziative,
contenuti. Dalle preoccupazioni per l'effettiva possibilità di
realizzare la nuova edizione del TFF nel mondo reale, le prime
anticipazioni del Direttore: "Di fronte all'alternativa di far
saltare il festival per gli enormi problemi del momento attuale
abbiamo deciso di
reinventarci, ponendoci come
massima preoccupazione
il rispetto del lavoro dei produttori, dei distributori e degli
esercenti che vogliamo promuovere. Le sezioni saranno
rafforzate e
semplificate ed è stato
ridotto il numero dei film; ho voluto dare
una forte
impronta al femminile, confermando l'adesione al protocollo
per la parità di genere. Rafforzeremo la vocazione del festival per
la
creatività giovanile con il ritorno della sezione di
cortometraggi internazionali impreziosita dal premio Rai Cinema
Channel".
Anche il presidente del Museo Nazionale del Cinema
di Torino
Enzo Ghigo, presente nella trasmissione, ha fatto una prima
rivelazione: " Nel caso riuscissimo ad avere i cinema aperti, la
nostra idea è di
coinvolgere un alto numero di sale
cittadine, oltre una decina, per fare
un festival diffuso sul
territorio". Una nuova pelle per il Festival torinese, in attesa
di conferma della sua effettiva presenza fisica.
In attesa di
conferma anche il
Salone del Gusto-Terra Madre, al
Lingotto Fiere. In dubbio è soprattutto
Terra Madre, che
dovrebbe portare a Torino
5mila delegati da tutto il mondo: difficile
che tutti possano viaggiare per venire in Italia. Così gli
organizzatori stanno pensando a
un piano B, che ricorra,
ça va sans
dire, al web. Tra le ipotesi sul tavolo,
gli stand al Lingotto,
le
conferenze nel web. "Se dovremo spostare le date di un mese
potrebbe andare bene, di sicuro
non ci sarà un rinvio totale di
tutte le attività al 2021" spiega
Roberto Burdese, coordinatore
della comunicazione di Slow food, in un comunicato stampa "Terra
madre-Salone del gusto ha una
parte educativa e sociale da
realizzare, a maggior ragione adesso: l'inquinamento, il
depauperamento delle risorse naturali, della biodiversità, i
cambiamenti climatici sono stati
complici del coronavirus. E nella
rete di Terra madre ci sono comunità che
la pandemia sta
falcidiando, oltre al fatto che tanti piccoli produttori, a
cominciare da quelli italiani,
con l'emergenza e la crisi economica
rischiano di scomparire. Quindi, anche solo con l'aiuto delle
piattaforme tecnologiche,
Terra madre in qualche modo si farà
comunque nel 2020".
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