Sulla
collina che domina Bardonecchia (TO), nell'Alta Valle di Susa, c'è il Forte Bramafam, costruito
tra il 1874 e il 1889 per difendere lo sbocco della Galleria del
Fréjus da eventuali arrivi ostili di truppe francesi. È l'ultimo grande forte
realizzato solo in granito, senza il contributo del calcestruzzo, ed è
una delle più importanti strutture difensive delle Alpi Cozie,
suddivisa in tre parti, la piazza d'armi, il forte principale e
l'avanforte. Durante la Prima Guerra Mondiale fu campo di prigionia
dei soldati austriaci, quindi, quando, negli anni '30 del Novecento i
rapporti con la Francia peggiorarono, la sua struttura difensiva fu
potenziata. Con la Seconda Guerra Mondiale, arrivò il declino: i
bombardamenti del 1940, l'occupazione tedesca, con il comando del
100° Reggimento Gebirgsjäger, lo smantellamento imposto dal
Trattato di Pace di Parigi e, infine, le spoliazioni e gli atti
vandalici dei decenni successivi.
La rinascita è arrivata il 18
maggio 1995, con la consegna dei ruderi all'A.S.S.A.M. (Associazione
per gli Studi di Storia e Architettura Militare), che si è impegnata con grande passione al suo recupero. Un cantiere lungo 25 anni, che
ha portato al recupero delle sale e alla realizzazione di un Museo sulla Storia del Regio
Esercito. "In 39 sale espositive, il Forte ospita una serie di
attente ricostruzioni ambientali, completate da 180 manichini con
indosso uniformi originali, 74 artiglierie di diverse epoche e oltre
2000 reperti storici: al Forte Bramafam si racconta la storia
militare d’Italia dal 1890 al 1945" spiega il comunicato
stampa "Una storia attenta ai particolari, alle vicende della
quotidianità, dove le vite degli uomini che hanno soggiornato o sono
passati al Forte e che hanno servito sulle montagne fortificate delle
Alpi Occidentali, dal Moncenisio alla Alta Val Chisone, riemergono
dal flusso del tempo, con piccole e grandi storie, come quelle dei
militari italiani, dei prigionieri austriaci della Prima Guerra
Mondiale, dei soldati tedeschi".
Una storia che potete
scoprire da oggi: il 1° agosto 2020, infatti, il Museo Forte Bramfam
apre le porte ai visitatori, come fa tutti gli anni in questa
stagione. "Cerchiamo così di riportare
indietro l'orologio della storia, ma sempre sforzandoci di
trasmettere al visitatore la sensazione di un'immersione nella vita
quotidiana delle persone che hanno attraversato, vissuto e fatto
quelle epoche. Per questo per noi sono importanti anche i piccoli
oggetti come un pettine o una lettera personale. Dietro ogni piccolo
manufatto, sia una pietra o un piccolo attrezzo c'è un racconto che
dobbiamo imparare a riconoscere, leggere e tramandare" spiega il
direttore del Museo Pier Giorgio Corino, tra i fondatori
dell'A.S.S.A.M. E tra le storie da non dimenticare, per esempio, c'è
quella del tenente Francesco Antonio Della Beffa, che durante la
Seconda Guerra Mondiale organizzò negli anni del conflitto a Forte
Bramafam corsi per l'alfabetizzazione dei soldati. "Un
personaggio di grande spessore anche morale, il cui spirito libero è
ben riportato nei suoi diari redatti negli anni di guerra, e che
diversi di quei suoi soldati, ringraziarono riconoscenti dopo il '45,
scrivendogli che grazie a lui ed aver imparato a leggere e scrivere
avevano trovato lavoro" riporta ancora il comunicato stampa.
"Sono queste le storie che vanno raccontate. Dobbiamo capire che
il nostro passato è una finestra temporale, attraverso la quale
possiamo comprendere meglio i tempi che viviamo in questa Europa nata
dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Che sarà imperfetta, ma
ci consente di non considerare la guerra come evento sempre imminente
o possibile. E ricordare che anche i grandi avvenimenti passano
attraverso la storia delle persone. Agli errori della storia non si
può rimediare. Si può solo imparare per non ripeterli"
commenta il direttore Corino.
Non solo la bellezza del recupero
architettonico, ma anche il Museo, che si snoda nelle sale restaurate
anche da tanto lavoro volontario e appassionato e che ricostruisce un
mondo di divise, armi, documenti, diari. Il maggiore riconoscimento
agli sforzi di ricostruzione è raccontato dal direttore: "Oggi
è cambiato il rapporto nel reperimento del materiale storico. Sono
moltissimi coloro che si rivolgono a noi per consegnarci oggetti e
reperti 'perché non vadano perduti'. E questa è la soddisfazione
più grande. Essere considerati uno strumento per la conservazione
della memoria".
Tante le storie da scoprire, a poca distanza
da Bardonecchia. Il Museo Forte Bramafam è aperto per tutto il mese
di agosto e nei fine settimana di settembre e ottobre, dalle ore 10
alle 18.30 (ultimo ingresso alle ore 17). Quest'anno, per le misure
di sicurezza anti covid-19, le visite guidate sono sospese e la
prenotazione è obbligatoria (tel 377 3496355, ore 10-17; Infoline
tel 3336020192). Tutte le info su
http://www.fortebramafam.it/.
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