FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Apertura estiva del Forte Bramafam, gioiello militare di Bardonecchia

Sulla collina che domina Bardonecchia (TO), nell'Alta Valle di Susa, c'è il Forte Bramafam, costruito tra il 1874 e il 1889 per difendere lo sbocco della Galleria del Fréjus da eventuali arrivi ostili di truppe francesi. È l'ultimo grande forte realizzato solo in granito, senza il contributo del calcestruzzo, ed è una delle più importanti strutture difensive delle Alpi Cozie, suddivisa in tre parti, la piazza d'armi, il forte principale e l'avanforte. Durante la Prima Guerra Mondiale fu campo di prigionia dei soldati austriaci, quindi, quando, negli anni '30 del Novecento i rapporti con la Francia peggiorarono, la sua struttura difensiva fu potenziata. Con la Seconda Guerra Mondiale, arrivò il declino: i bombardamenti del 1940, l'occupazione tedesca, con il comando del 100° Reggimento Gebirgsjäger, lo smantellamento imposto dal Trattato di Pace di Parigi e, infine, le spoliazioni e gli atti vandalici dei decenni successivi.

Forte Bramafan Bardonecchia

La rinascita è arrivata il 18 maggio 1995, con la consegna dei ruderi all'A.S.S.A.M. (Associazione per gli Studi di Storia e Architettura Militare), che si è impegnata con grande passione al suo recupero. Un cantiere lungo 25 anni, che ha portato al recupero delle sale e alla realizzazione di un Museo sulla Storia del Regio Esercito. "In 39 sale espositive, il Forte ospita una serie di attente ricostruzioni ambientali, completate da 180 manichini con indosso uniformi originali, 74 artiglierie di diverse epoche e oltre 2000 reperti storici: al Forte Bramafam si racconta la storia militare d’Italia dal 1890 al 1945" spiega il comunicato stampa "Una storia attenta ai particolari, alle vicende della quotidianità, dove le vite degli uomini che hanno soggiornato o sono passati al Forte e che hanno servito sulle montagne fortificate delle Alpi Occidentali, dal Moncenisio alla Alta Val Chisone, riemergono dal flusso del tempo, con piccole e grandi storie, come quelle dei militari italiani, dei prigionieri austriaci della Prima Guerra Mondiale, dei soldati tedeschi". 

Una storia che potete scoprire da oggi: il 1° agosto 2020, infatti, il Museo Forte Bramfam apre le porte ai visitatori, come fa tutti gli anni in questa stagione. "Cerchiamo così di riportare indietro l'orologio della storia, ma sempre sforzandoci di trasmettere al visitatore la sensazione di un'immersione nella vita quotidiana delle persone che hanno attraversato, vissuto e fatto quelle epoche. Per questo per noi sono importanti anche i piccoli oggetti come un pettine o una lettera personale. Dietro ogni piccolo manufatto, sia una pietra o un piccolo attrezzo c'è un racconto che dobbiamo imparare a riconoscere, leggere e tramandare" spiega il direttore del Museo Pier Giorgio Corino, tra i fondatori dell'A.S.S.A.M. E tra le storie da non dimenticare, per esempio, c'è quella del tenente Francesco Antonio Della Beffa, che durante la Seconda Guerra Mondiale organizzò negli anni del conflitto a Forte Bramafam corsi per l'alfabetizzazione dei soldati. "Un personaggio di grande spessore anche morale, il cui spirito libero è ben riportato nei suoi diari redatti negli anni di guerra, e che diversi di quei suoi soldati, ringraziarono riconoscenti dopo il '45, scrivendogli che grazie a lui ed aver imparato a leggere e scrivere avevano trovato lavoro" riporta ancora il comunicato stampa. "Sono queste le storie che vanno raccontate. Dobbiamo capire che il nostro passato è una finestra temporale, attraverso la quale possiamo comprendere meglio i tempi che viviamo in questa Europa nata dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Che sarà imperfetta, ma ci consente di non considerare la guerra come evento sempre imminente o possibile. E ricordare che anche i grandi avvenimenti passano attraverso la storia delle persone. Agli errori della storia non si può rimediare. Si può solo imparare per non ripeterli" commenta il direttore Corino.

Forte Bramafan Bardonecchia Forte Bramafan Bardonecchia

Non solo la bellezza del recupero architettonico, ma anche il Museo, che si snoda nelle sale restaurate anche da tanto lavoro volontario e appassionato e che ricostruisce un mondo di divise, armi, documenti, diari. Il maggiore riconoscimento agli sforzi di ricostruzione è raccontato dal direttore: "Oggi è cambiato il rapporto nel reperimento del materiale storico. Sono moltissimi coloro che si rivolgono a noi per consegnarci oggetti e reperti 'perché non vadano perduti'. E questa è la soddisfazione più grande. Essere considerati uno strumento per la conservazione della memoria".

Tante le storie da scoprire, a poca distanza da Bardonecchia. Il Museo Forte Bramafam è aperto per tutto il mese di agosto e nei fine settimana di settembre e ottobre, dalle ore 10 alle 18.30 (ultimo ingresso alle ore 17). Quest'anno, per le misure di sicurezza anti covid-19, le visite guidate sono sospese e la prenotazione è obbligatoria (tel 377 3496355, ore 10-17; Infoline tel 3336020192). Tutte le info su http://www.fortebramafam.it/.


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