La Stampa oggi in edicola anticipa
quello che potrebbe essere il futuro prossimo venturo del Palazzo del
Lavoro. In corso Unità d'Italia, accoglie i viaggiatori provenienti
da sud e da tempo le sue condizioni precarie ammoniscono sui danni
dell'incuria e dell'incapacità di gestione in edifici preziosi. Il Palazzo è stato costruito per
Italia '61 su progetto di Pier Luigi Nervi ed è considerato uno dei capolavori dell'architettura
novecentesca italiana. Di pianta quadrata, con lato di 156 metri, per
un'altezza di oltre 25 metri, è formato da sedici moduli di 40 metri
per lato, ognuno dei quali ha un pilastro centrale alto 25 metri che
regge travi disposte a raggiera. Le pareti esterne sono vetrate,
dotate di lamelle frangiluce oggi gravemente danneggiate, ma che in
origine filtravano la luce solare in base ai diversi momenti della giornata (la luce filtra anche dall'alto, dai lucernari che separano i diversi moduli).
Palazzo del Lavoro (foto a destra da Wikipedia, a sinistra da Artribune)
Il Palazzo del Lavoro è stato una delle icone di
Italia '61, ma il suo tormento è iniziato subito dopo: cosa fare di
questa struttura grandiosa, pensata per ospitare mostre ed eventi? Il
suo destino non ha mai trovato una direzione, avendo persino ospitato
per anni i corsi della Facoltà di Economia e Commercio
dell'Università di Torino. Negli ultimi anni,
tra le diverse proposte per il suo futuro, vari musei, un centro commerciale e persino un Parco
divertimenti. La soluzione più probabile è
quella del centro commerciale, che, attraverso una piazza centrale interna e balconate
che vi si affacciano, mantenga leggibile il volume originario e la
magnifica trama a raggiera del soffitto. Ma i dubbi delle
Amministrazioni e diversi problemi burocratici hanno finora rimandato
ogni soluzione.
Probabilmente un nuovo passo avanti può essere
l'annuncio de
La Stampa: da settembre il Palazzo del Lavoro sarà al
100% proprietà di Cassa depositi e prestiti. "Gefim, azienda
attiva nel settore edilizio ed immobiliare della famiglia Ponchia,
sta infatti cedendo la sua metà di quote all'interno di
Pentagramma Piemonte spa, partecipata pariteticamente da Cdp
Immobiliare e da Gefim, proprio a Cassa depositi e prestiti che
diventerà così socio unico della società impegnata nel recupero
architettonico della struttura realizzata in occasione di Italia '61"
scrive il quotidiano torinese. Cosa succederà poi? Il Palazzo dovrà
essere sottoposto a una serie di bonifiche e lavori di consolidamento e restauro, necessari dopo l'incendio del 2015 e richiesti anche
dalle Soprintendenze. E poi, probabilmente, tornerà in campo l'idea
di trasformarlo in un centro commerciale di 43mila metri quadrati,
con una superficie effettiva di vendita di 18mila metri quadrati;
prevista anche la costruzione di un parcheggio sotterraneo da 1500
posti. I lavori potrebbero partire subito dopo il passaggio di
proprietà. Che dire? Teniamo le dita incrociate.
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