"Non
vogliamo convincervi di niente, solo offrirvi spunti e idee"
dice la guida all'inizio del tour di Torino Magica, inventato da
Somewhere Tours & Events una ventina di anni fa e da allora diventato una
delle visite guidate imprescindibili, per conoscere una città
diversa, che si muove nell'ombra e che ha solidi legami con tutti i
suoi passati.
Siamo
in piazza Statuto e subito iniziano le trame nascoste tra la Torino
visibile e quella invisibile, tra la Torino squadrata e razionale e
quella che sfugge alla logica e cerca l'infinito nell'esoterismo.
Il Monumento ai caduti del Frejus è il primo inquietante elemento di
questo legame, segno della sfida dell'uomo alla natura, di passione e di morte sovrastato da un angelo,
che è anche un po' demone e che, curiosamente, non guarda al Frejus,
ragione della sua esistenza, ma alla Torino storica (non ci avevo mai
pensato e il dettaglio mi è molto piaciuto). Piazza Statuto e questo
straordinario monumento sono al confine tra la città antica e quella
moderna, tra il centro e l'Ovest, tra la città dei vivi e quella dei
morti, quest'ultima generalmente identificata, sin da epoca romana, con
l'Occidente, dove il sole, e metaforicamente la vita, tramontava. In
Valdocco, che sin dal suo misterioso nome rievoca probabilmente il
luogo dei morti che fu, il Rondò della Forca ricorda ancora l'antica funzione, ma ci sono anche i cimiteri
abbandonati e, a poca distanza, la casa del boia, l'uomo più odiato
della città.
Il tour si muove abilmente tra presente e passato,
tra i segni lasciati nell'architettura cittadina da chi sa e vuole
essere riconosciuto dai confratelli: preziosi portoni di legno che
portano nemmeno tanto segretamente i simboli della massoneria nelle
loro decorazioni (basta saperli cercare e leggere), lastre di pietra
che rievocano gli occhi della sapienza, la stessa Fontana Angelica,
con i simboli massonici della parte retrostante e le sculture delle
quattro stagioni che vegliano sulla porta della conoscenza. È una
Torino disseminata di creature mostruose nelle sue facciate, per
spaventare gli eventuali intrusi, di incontri curiosi tra Fede e
Scienza, quasi sempre contrapposte, spesso in modo irriverente (i
grifoni diabolici che mostrano la lingua da un portone, davanti all'antica sede
dell'Arcidiocesi, o le sculture mostruose sul portone, a due
passi dal Seminario). In fondo è anche l'immagine e l'essenza di
Torino, città razionale sin dal suo impianto urbanistico e forse
proprio per questo affascinata come nessun'altra dai fenomeni
paranormali, dall'esoterismo, dalla magia. Lo sono stati i suoi
sovrani, sin da Emanuele Filiberto, che nel tempo libero cercava la
pietra filosofale nelle Grotte Alchemiche, probabilmente collocate
sotto la piazzetta Reale, e da suo figlio Carlo Emanuele, che
intrattenne una regolare corrispondenza con l'imperatore Rodolfo d'Asburgo,
anche lui appassionato alchimista.
Nella piazzetta Reale, dove si
trova il punto principale dell'energia bianca di Torino, tra le
statue di Castore e Polluce, avviene anche uno degli incontri più
curiosi e irriverenti della Torino Magica, Cristina di Francia, la
Madama Reale che ridisegnò l'immagine della città, si divertì
molto e seppe usare il fiume per diversi scopi. Si finisce alla Gran
Madre, uno dei luoghi preferiti dell'esoterismo cittadino, in cui si
incontrano e confondono Iside, la Madre di Dio e la ricerca del Sacro
Graal. Una continua commistione di epoche, filosofie, culture, che
Torino Magica racconta con intelligenza: non vogliamo convincervi di
niente, solo offrirvi spunti e idee. Ma alla fine non si guarda più
la città con gli stessi occhi e nei giorni successivi si cerca la magia negli scorci del
suo impianto ortogonale, razionale e romano.
Torino Magica è un tour di Somewhere Tours & Events, si svolge ogni giovedì e sabato alle ore 21, costa 25 euro e per informazioni e prenotazioni questo è il link
www.somewhere.it.
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