A San Salvario, una strada, via
Valperga Caluso, che per anni mi è stata molto familiare (è a pochi
passi dal Castello del Valentino, dove ho studiato architettura), e
un'osteria inaspettata, Le Putrelle, che serve soprattutto cucina
piemontese (è in via Valperga Caluso 11).
La prima cosa che mi ha colpito: la
lavagna con il menù del giorno che il personale faceva girare con
disinvoltura tra i tavoli, appoggiandola a una sedia, affinché i
commensali potessero leggere senza toccare. È una delle misure anti
covid-19 imposte nei locali pubblici, ma era anche una specie di gioco, con il vantaggio di velocizzare il servizio (sapendo che la lavagna serve, si è
più rapidi nelle scelte).
Nel menù, da buona osteria, piatti di
cucina semplice e locale, con ingredienti di questo territorio.
Essendo con le mie socie di avventure gastronomiche torinesi (Irene
Prandi di
Stuzzichevole e Alessandra Giovanile di
Ricette dicultura), abbiamo diviso per tre l'ampia selezione di antipasti dalla
tradizione locale che abbiamo scelto: tomini, acciughe al verde,
peperoni in bagna cauda, lingua con salsa, insalata russa, vitel tonnè, ecc
ecc. È stata una bella idea, altamente consigliabile: la selezione
di antipasti costa 17 euro e dà un'ampia panoramica del gusto
piemontese a tavola, riporta indietro nel tempo, ai sapori e alle
ricette che ci appartengono, è curata con attenzione e intelligenza
e si mangia con piacere. Il Piemonte nel cuore e tra le papille.
Per secondo ho scelto una battuta di
fassone con stracciatella e noci delle Langhe; ancora una volta un
piatto di forte tradizione locale, che lo chef ha affiancato a una
ricca insalata, da cui avrei tolto la rucola (ma per una ragione strettamente personale: non
mi piace e non è colpa dello chef). Anche la
battuta è ampiamente consigliabile, realizzata con attenzione e con
un abbinamento davvero piacevole e curioso (porzione per me
abbondante, dopo gli antipasti, ma per un piatto unico è perfetta).
Irene è rimasta molto soddisfatta dalla sua tagliata di Fassone e,
conoscendo la sua passione e la sua conoscenza, anche la tagliata è molto consigliabile.
Per finire, un gelato di mango e
zenzero, che ha messo fine ai sapori così piemontesi,
riportando alle invenzioni e agli ingredienti di questo nostro tempo
senza frontiere e amante delle contaminazioni. Un pranzo come sempre
di belle chiacchiere e di tante idee, in un luogo dal servizio
attento e rispettoso delle norme anti contagio, con piatti realizzati
con passione (e mangiati con molto gusto!).
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