Aprirà il 9 dicembre 2020 e sarà il
primo centro commerciale di prodotti ecosostenibili in una struttura
realizzata con materiali e concetti biosostenibili. Green Pea è
l'ultima sfida di Oscar Farinetti nell'incontro tra
made in Italy, qualità ed eccellenza, il tempo dirà se il modello di business è vincente, ma
per il Lingotto e per l'architettura la proposta è affascinante.
Progettato da ACC Naturale Architettura Cristiana Catino e Negozio
Blu Architetti (Ambrosini, Gatti, Grometto), che in questa zona hanno
già disegnato
Eataly e l'
Hotel AC Hotel Torino by Marriott nell'ex Pastificio Italiano, Green
Pea è un edificio di cinque piani, in continuità con l'adiacente
Eataly, ma con un fascinosissimo guscio esterno di lamelle frangisole
in legno, quasi un manifesto della sua
vocazione ecologica e delle possibilità di un'architettura attenta
all'ambiente.
La struttura portante è in acciaio, "materiale
riciclabile al 100%, ed è interamente montata a secco tramite
bullonature, in modo da essere smontabile e rimovibile facilmente
consentendo nel lungo periodo l'allungamento del ciclo di vita"
spiega il comunicato stampa. I tamponamenti di pannelli in legno,
rivestiti di lamiera metallica, sono caratterizzati dalle grandi aperture vetrate, da cui la luce penetra nell'interno dell'edificio.
E la luce, insieme al verde, che negli ultimi piani propone vere e
proprie oasi dagli scorci inaspettati sulla città, dà l'idea più
intuitiva di cosa possa essere l'architettura sostenibile per il
benessere di chi la usa. Nei piani più alti dell'edificio, infatti,
le terrazze e le serre sono dotate di piante sistemate in grandi
vasche: da non perdere la piccola ricostruzione dell'Oasi Zegna,
intorno alla quale sono sistemati i tavoli di 100 Vini e Affini e da cui si gode una
grandiosa vista sulle Alpi e sulla città novecentesca. Le piante
sono state scelte in base al clima di Torino e all'esposizione al
sole delle diverse facciate, privilegiando piante autoctone e flora
italiana. In questo modo, spiegano gli architetti, "la
vegetazione diventa vero e proprio materiale costitutivo
dell'architettura". All'ultimo piano, il giardino sul tetto,
trattato come se fosse un'ulteriore facciata del Green Pea, e dotata
di una piscina effetto infinito rivolta anche lei verso le Alpi
(nella visita in anteprima per la stampa, il 4 dicembre, la neve
intorno e il vapore dell'acqua le davano un effetto molto islandese,
ma nelle giornate più calde e più limpide dev'essere davvero
spettacolare fare il bagno guardando alle montagne).
Anche la
vita interna dell'edificio e i suoi servizi rispondono a criteri di
sostenibilità: l'energia necessaria al suo funzionamento è infatti
prodotta da fonti rinnovabili: "pozzi geotermici, pannelli
fotovoltaici, pannelli solari, mini pale eoliche, smart flowers, fino
a pavimenti piezoelettrici che consentono il recupero dell’energia
cinetica generata dal passaggio degli utenti. Gli impianti sono
intenzionalmente lasciati a vista anche per richiamare le origini
industriali del sito."
In Green Pea tutto è pensato in modo
ecosostenibile, per spingere i consumatori a comportamenti virtuosi e
consapevoli; c'è coerenza tra l'architettura e i valori che si propongono al pubblico nel suo uso. C'è anche un ruolo sorprendente per i materiali riciclati, a
dimostrare come tutto possa avere una seconda vita: "Negli
interni si ritrovano materiali tradizionali come calce naturale e
legno combinati a materiali di lusso come pelle e velluti. I parquet
sono realizzati con legno già abbattuto e recuperato lungo i letti
dei fiumi della val Varaita" raccontano gli architetti. E
ricordate le grandi foreste di abeti della Val di Fiemme, nel
Trentino Alto Adige, utilizzate per la produzione dei violini e
andate distrutte in una tempesta del 2018? Quel legno perduto è
stato riutilizzato in Green Pea e costituisce le lamelle frangisole
della facciata esterna, opportunamente trattate per l'uso
all'esterno. Tutto ha un senso, nulla si crea, niente si distrugge,
una massima antica che da Torino offre la sua versione più
contemporanea in questo nuovo edificio, tutto da scoprire. Dal 9 dicembre 2020.
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