Il 2021 inizia con una bella promessa
di investimento della Regione Piemonte nella Palazzina di Caccia di
Stupinigi, una delle più importanti residenze sabaude piemontesi,
nella prima cintura meridionale, e per me la più bella, con le sue
curve danzanti fino al salone centrale. Il Presidente Alberto Cirio
ha annunciato qualche giorno fa 25 milioni di euro del Fondo europeo
per lo sviluppo regionale per ridisegnare il futuro del complesso.
Dovrà essere una nuova Venaria Reale, ha spiegato. Ovviamente con le
sue caratteristiche peculiari.

Stupinigi è circondata da un magnifico
parco, nel quale continuano le attività agricole, con piccole
cascine, che comprendono campi coltivati e allevamenti di bestiame, e con antiche case trasformate in B&B (con deliziosi campi di lavanda
che fioriscono a giugno, regalando una piccola Provenza); ci sono poi
spazi attrezzati per i picnic e gli antichi sentieri della caccia
utilizzati dalla Corte sabauda e adesso trasformati in passeggiate
con o senza bicicletta. Insomma, intorno alla Palazzina c'è tutto un
mondo che ha origini nel passato e che può presentarsi come parte
integrante della nuova offerta turistica.
La Palazzina appartiene alla Fondazione
Ordine Mauriziano ed è parte del Consorzio delle Residenze Sabaude:
con loro vanno realizzati i progetti di valorizzazione del
territorio. Tra le ipotesi avanzate da Cirio, ancora in fase
embrionale e dunque ancora da verificare, non solo una
razionalizzazione del sistema comunicativo e di marketing, ma anche la
valorizzazione degli antichi poderi, le costruzioni che da Torino
accompagnano verso la palazzina, suscitando la "meraviglia"
che aveva in mente Filippo Juvarra, l'autore del complesso. Circa
7mila metri quadrati in cui potrebbero trovare spazio un ristorante,
spazi espositivi per migliorare l'offerta culturale della Palazzina,
persino un centro benessere. Idee per portare Stupinigi al centro
dell'offerta culturale torinese e farne una Venaria Reale del sud, ce
ne sono.
Ma come la Reggia che guarda a Ovest,
c'è un problema fondamentale che chi pensa all'offerta turistica
tende sempre a dimenticare: il trasporto pubblico per i turisti non muniti di auto. Fino a pochi mesi
fa la Reggia era raggiungibile in 8 minuti da Stazione Dora grazie al
Sistema Ferroviario Metropolitano, poi la chiusura della linea
ferroviaria, proprio fino a Venaria, per consentire l'incontro con il
nuovo percorso, in arrivo da corso Grosseto, ha lasciato ai turisti
solo il trasporto su gomma (circa 40 minuti, sempre da Stazione
Dora...). A Stupinigi va anche peggio: bisogna arrivare in piazza
Caio Mario, a Mirafiori Sud, e da lì prendere il 41, che ferma
davanti alla Palazzina, dove un tempo faceva capolinea, collegandola
direttamente con il centro cittadino, ma non ha il ritorno verso il
capolinea, se non passando a Beinasco (il percorso è circolare).
Demenziale che ci sia un capolavoro come questa residenza barocca
alle porte di Torino e che non esista un trasporto pubblico dignitoso
che permetta ai turisti di conoscerla e di amarla. Che un sistema di
trasporto pubblico all'altezza della situazione rientri nei progetti del rilancio.
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