Come mettere insieme i gusti opposti di
una coppia per arredare il suo ampio appartamento, in un edificio
storico di via della Rocca? Lei
con gusti squillanti e pop, lui con uno stile classico e
tradizionale. La quadra l'ha trovata l'architetta Carlotta Pesce, con
un arredamento che accontenta entrambi, dando colori pop a mobili di
tradizione classica. E il risultato è decisamente fascinoso,
un'altra prova di tutte le sorprese che possiamo trovare dietro le
rigorose facciate della Torino storica.
"È stata una sfida divertente e
appassionante, perché non solo si è dovuta trovare una sintesi tra
i gusti diversi dei proprietari, ma si è dovuto lavorare su un
appartamento che aveva già una sua storia e le sue decorazioni, che
meritavano di essere valorizzate" dice l'architetta. Il
soggiorno è probabilmente lo spazio dell'abitazione che racconta
meglio la quadra trovata. "Il divano, per esempio, ha la scocca
rossa e cuscini di velluto fucsia, colori decisamente non comuni per
quel tipo di disegno; in contrasto ci sono i cuscinoni di lino
grezzo, che con il loro materiale strizzano l'occhio ai gusti più
classici del padrone di casa. Il tavolino è laccato lucido e l'ho
voluto lucido perché riflettesse anche il bel pavimento e i colori
circostanti". Sono una sintesi anche le sedie e i mobili
classici, provenienti dal patrimonio del marito, rivestiti o rivisti
con colori più squillanti.
A mettere insieme i gusti dei due
coniugi, la libreria di acciaio e ferro grezzo, che Carlotta Pesce ha
disegnato su misura, affidandole il protagonismo di una parete. Alle
spalle dei divani, mobili tradizionali; alle finestre tende di gusto
classico, ma con
embrasse originali e pop: "La padrona di casa
ha scelto delle cravatte" commenta divertita l'architetta "in
cucina, invece ha scelto cucchiai di plastica". Una donna
decisamente creativa e non banale, la padrona di casa. E in cucina,
il bel tavolo di legno d'effetto vintage è sovrastato da Zoom,
lampadario di Serien Lighting, che "cambia forma, è una
coroncina che si può stringere e allargare". Di nuovo elementi
pop e tradizionali in cerca di curiosa convivenza, qui anche con una
carta da parati che ha come disegno le api (giustamente, siamo in
cucina!).
Bello anche l'ampio atrio che riceve gli ospiti. È il
regno del padrone di casa: le sue collezioni di sculture di gusto
rétro costituiscono una sorta di installazione contemporanea grazie
al grande specchio, che sdrammatizza il rigore dell'ambiente essendo
"storto", con un lato più corto. Da questo atrio, una
delle porte apre al corridoio verso gli spazi più intimi della casa.
Il suo pavimento è una delle ultime chicche che Carlotta Pesce
racconta. "È in lastre di ferro brunite e acidate con un acido,
per questo diventate marroni, e poi trattate con una cera". La
scelta di un pavimento del genere è dovuta alla necessità di
trovare ancora una volta una sintesi: "Era necessario un
elemento uniforme, che unisse in qualche modo tutti i pavimenti
dell'abitazione, tutti originali, dalle cementine dell'ingresso al
seminato del salone. La scelta è stata far dialogare il nuovo con il
vecchio in punta di piedi, senza rubare protagonismo all'esistente".
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