Nel Parco Piemonte, sulle rive del
Sangone, sono stati messi a dimora 3000 alberi, grazie all'iniziativa
Compostiamoci bene di IKEA Italia e al progetto di forestazione
ideato e proposto da AzzeroCO2 e Legambiente. "Il progetto è
stato realizzato con una forte attenzione alla biodiversità. La zona
si presentava inizialmente con una copertura arborea rada e
costituita principalmente da specie alloctone, questo a causa della
forte urbanizzazione che in passato aveva influito sulla
conformazione originaria del bosco, costituita da querce e carpini,
andata persa a vantaggio di specie non tipiche del luogo quali il
cedro e l'acero americano" spiega il comunicato stampa "Si è proceduto quindi alla
reintroduzione delle specie autoctone e all'incremento della
copertura arbustiva di una porzione del parco per una superficie
complessiva di 3 ettari. Le specie impiegate e proprie della zona
sono state la roverella, il carpino, l'olmo, l'acero campestre e il
frassino maggiore. I giovani alberi sono stati posizionati per
gruppi con l'obiettivo di creare dei boschetti intervallati da aree
libere per valorizzare la dinamica spontanea della vegetazione".
Siamo in un'area su cui Torino sta
investendo molto e che sta puntando su verde e sostenibilità per il
suo sviluppo. Fino a pochi decenni fa, le rive del Sangone, il
torrente che "chiude" Torino a sud, erano occupate da orti
abusivi e vegetazione selvaggia, nella quale si poteva trovare un po'
di tutto. Abitavo a Mirafiori Sud e non erano zone molto
raccomandabili. Poi, piano piano, la rinascita. Il restauro del
Mausoleo della Bela Rosin, il piccolo Pantheon diventato piccolo
polo culturale, ha rilanciato l'area intorno alle rive del Sangone.
I
progetti di proGIreg, voluti dalla Commissione Europea per rigenerare
le città un tempo industriali attraverso sperimentazioni basate
sulla natura, hanno fatto il resto; Torino è l'unica città italiana
coinvolta in proGIreg (le altre sono Zagabria, Dortmund e Ningbo, in
Cina) e l'area prescelta è Mirafiori Sud. Tante le iniziative, dal
newsoil, la produzione di nuovo suolo rigenerato per il Parco
Sangone, "basato su materiale di scavo a cui è stato aggiunto
compost, zeoliti e biostimolanti innovativi, tra cui il composto
biotico Micosat", al ripristino delle aree verdi intorno a
quello che fu il Castello di Mirafiori, con la valorizzazione delle
sue rovine. E poi gli orti, che sembrano essere un po' la cifra di
tutti gli interventi per riportare la natura in città: orti urbani
gestiti dalla comunità, orti a scuola, per insegnare la cura della
natura e il ritmo delle stagioni, orti tra le case, per invitare alla
socializzazione, l'Orto WOW, che sui tetti dell'ex Centro Nazionale
Meccanico Agricolo, intende nutrire gli insetti impollinatori in
città, fino agli Orti Generali, gli orti comunitari tra la Cascina
Piemonte e il Parco Piemonte, la cui gestione è basata su
sostenibilità ecologica, innovazione tecnologica ed equità sociale.
Davvero tanti i progetti
green per un quartiere che fu un tempo
industriale e operaio e che adesso si propone come avanguardia delle
tecnologie della sostenibilità in città. I 3000 alberi di
Compostiamoci bene non potevano che essere messi a dimora qui, ad
arricchire le passeggiate lungo il torrente. Negli ultimi anni,
ricordano dal Comune, sono stati impiantate nel Parco Piemonte quasi
10mila piante. Se pensate che siamo anche nei pressi del Parco di
Stupinigi, capite quanto valga la pena mettere in agenda questo
angolo periferico di città, per sentirsi in mezzo alla natura.
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