Dieci anni di Atelier Beaumont e una
nuova collezione, Ten, per celebrarli. Paola Benedetta Cerruti punta sulla femminilità, sulla vestibilità e su quei piccoli
dettagli che rendono sofisticato un look: ho sempre apprezzato la sua
capacità di mediazione tra la sobrietà sabauda e l'eleganza
Valentino, appresa nei cinque anni passati alla Maison, il suo stile
nasce da questa bella capacità di sintesi. A questo aggiunge le sue
inquietudini personali e il suo senso dell'etica, che la spingono, per esempio, a
scegliere tessuti naturali, la cui filiera non preveda il
maltrattamento degli animali ("Son sempre più lontana dalla
seta, la uso solo di tanto in tanto, per questa ragione"
spiega).
Il filo conduttore di Ten è il benessere che deriva
dall'abito, Paola fa un'interessante associazione tra abitare e
abito: non è forse l'abito, in fondo, la nostra prima abitazione?
Non ci avevo mai pensato, ma mi piace l'idea, una possibile filosofia
di vita. Un benessere che significa sentirsi belle e a proprio agio,
indossando un vestito che regala emozioni, prima di tutto a chi lo
indossa. Nel suo atelier di via Beaumont 8, la stilista mi racconta
un aneddoto, a questo proposito: "In Germania, in un negozio che
vende anche alcune cose mie, una signora si era provata una stola, che poi non aveva comprato. Qualche giorno dopo è tornata per acquistarla, perché, ha detto alla proprietaria della boutique, non poteva
dimenticare la sensazione che aveva sentito sulla sua pelle. La
signora era ipovedente. È stato davvero emozionante!" Comprare
una stola per la sensazione indimenticabile che ha regalato.
Oltre al benessere, Ten intende
dimostrare la versatilità di un capo unico, realizzato su misura.
Pensate che un abito da cerimonia sia adatto solo alle occasioni
eleganti e, passata l'occasione per la quale è stato creato, non sia
più indossabile? Niente di più sbagliato. Bastano gli accessori
giusti e, per esempio, una gonna di tulle cambia immagine: "Con
un top e una scarpa con il tacco si indossa per un evento elegante,
ma bastano un giubbotto in jeans o in ecopelle e gli anfibi per
cambiarne completamente il significato" suggerisce Paola
Benedetta Cerruti "il pantalone a palazzo nero è elegantissimo
con la
decollete e una giacca corta, ma basta scegliere un cappotto
dal colore deciso e gli stivaletti ed è già molto più casual, così
come la gonna di organza è classica con la giacca ed è casual con
una dolcevita". È quello che lei chiama il lusso accessibile e
duraturo nel tempo, grazie alla qualità dei tessuti, il taglio
impeccabile e la confezione accurata.
Muoversi nel suo
laboratorio e toccare queste gonne asimmetriche con top di pizzo, i
cappotti rossi dai grandi revers, i vestitini bon ton neri dal
colletto bianco, questi tessuti fluidi e femminili, è una
bella emozione. Si respira davvero l'amore per la moda, la passione
per la cura dei dettagli, a Paola si illuminano gli occhi quando
parla delle rifiniture e della cliente che ha visto le sue creazioni nel
corner shop alla Rinascente ed è arrivata, colpita dall'attenzione
per le cuciture, perché "mia madre era una sarta e so cosa
significa questa cura".
Dieci anni che arrivano in un momento
"che mai mi sarei aspettata, durante una pandemia!". Lei è stata tra i primi a Torino a convertire il suo laboratorio in un centro di produzione di mascherine, un'esperienza drammatica ed emozionante: "Quando ci sono mancati i tessuti hanno iniziato a portarci le lenzuola; i medici e le infermieri ci ringraziavano con le lacrime agli occhi per le cuffiette e le mascherine perché in quel momento non ne avevano a sufficienza. Ho visto una catena di solidarietà molto bella" ricorda. In questi mesi di restrizioni ha continuato a lavorare con gli appuntamenti in atelier e con il delivery, mutuato dalla ristorazione, portando la moda e la collezione a casa delle clienti. Secondo Paola, questo periodo ha cambiato il modo di intendere la moda: "Siamo diventati più selettivi e più attenti, è scattato anche un orgoglio per il territorio, il sostegno agli artigiani locali più che ai grandi marchi, la pandemia ha portato anche solidarietà e consapevolezza sulla necessità della qualità".
E dall'imminente, si spera, post-pandemia, Paola Benedetta Cerruti intende ripartire, "con ottimismo,
perché quando tutto questo finirà avremo voglia di uscire, di stare
bene, di divertirci e dobbiamo essere pronti anche noi". Anche per questo Ten racconta di donne versatili, sempre belle,
sempre femminili, anche maliziose, con la voglia di sorridere e di ricominciare, magari dagli stessi vestiti della collezione, che possono indossare e inventare tutte le volte, con nuovi accessori.
Commenti
Posta un commento