L'idea di giocare la Coppa Davis con la
formula di un Campionato Mondiale di Calcio, fortemente voluta dalla
Kosmos del calciatore blaugrana Gerard Piqué, trasforma Torino in
capitale del tennis mondiale nel prossimo autunno. Nel suo
calendario, infatti, non solo le finali dell'ATP per cinque anni, dal
2021 al 2025 (quest'anno l'appuntamento è dal 14 al 21 novembre), ma
anche la Coppa Davis, al PalaAlpitour dal 25 novembre al 5 dicembre
2021. Torino è con Innsbruck e Madrid una delle tre città che
ospiteranno il torneo; al capoluogo subalpino sono toccate le partite
dei gironi D (Croazia, Australia, Ungheria) ed E (USA, Italia,
Colombia) e il quarto di finale tra le vincenti dei due gironi; le
semifinali e la finale si terranno poi a Madrid.
I due più importanti eventi
tennistici, esclusi i tornei del Grande Slam, naturalmente, avranno
in Torino una delle grandi protagoniste, dunque. E un bel
riconoscimento anche dal direttore della Coppa Davis Albert Costa: "Torino
e Innsbruck hanno presentato candidature importante che non solo
promettono un'esperienza di livello mondiale per tifosi e giocatori,
ma includono anche misure stringenti per garantire la sicurezza
sanitaria di tutto il pubblico. Era fondamentale individuare due
città europee che fossero anche ben collegate con Madrid, e che
offrissero condizioni di gioco simili, per consentire una transizione
agevole ai giocatori che arriveranno qui dalle altre sedi. Con la
conferma delle tre città, stiamo lavorando a pieno ritmo per offrire
il miglior evento possibile nel 2021".
Per Torino, una visibilità mondiale di
quasi un mese, dal 14 novembre al 5 dicembre 2021, che dovrà essere
sfruttata con eventi e appuntamenti culturali, con iniziative
speciali per l'enogastronomia e il turismo. Il covid-19 è la grande
incognita: saremo finalmente liberi dalle restrizioni, potremo
muoverci e incontrarci? Non si sa, ma certo andranno trovate formule
affinché musei, ristoranti, locali, mostre siano ampiamente fruibili
e la città possa mostrare ai suoi visitatori i suoi due millenni di
storia e di cultura e le sue capacità di immaginare il futuro.
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