Un nuovo libro da leggere durante le
vacanze: è appena uscito per Edizioni Leima, si intitola
Bolle di sapone quando
piove ed è firmato dalla scrittrice Laura Barile. Un romanzo tutto al femminile, che ruota
intorno alle storie di Sandra, Nina, Veronica e Celeste, che affronta
temi importanti come l'affido familiare, e che ha
Torino come sfondo discreto e gentile. È la continuazione de
Il
forno ancora tiepido, opera prima dell'autrice, e arriva grazie
all'insistenza dei lettori, che volevano leggere ancora delle quattro
protagoniste. Laura Barile racconta questo secondo volume e la Torino che vi partecipa.
- Bolle di sapone quando piove è la
continuazione de Il forno ancora tiepido, un romanzo tutto al
femminile a Torino. Di cosa parla il primo romanzo e cosa troviamo
nel secondo?
Il forno è ancora tiepido si svolge tra Torino e la prima cintura e parla di cinque donne, diverse tra loro per
passato e presente. Le loro storie si intrecciano grazie a parentela
e amicizia, collegate dal fatto che Celeste è una book-blogger che
gestisce un gruppo di lettura a cui le altre, più o meno
indirettamente, partecipano. Nel primo libro, che si svolge tutto in
una giornata, abbiamo conosciuto le protagoniste con flash-back che
raccontavano il loro passato; in
Bolle di sapone quando piove ho
raccontato cosa succede nelle loro vite a due anni dalla serata
con cui si concludeva la storia. L'arco temporale è
più lungo, un anno, e racconta le sfide che affrontano. In
particolare, c'è un tema a cui tengo molto, l'affido familiare:
Sandra, una delle protagoniste, decide di intraprendere questo
percorso, sebbene single, con l'aiuto di una persona dal difficile passato di figlio affidato, conosciuta
facendo volontariato in una casa famiglia. In questo modo si racconta
anche come sia cambiato il concetto di affido negli anni e del
percorso psicologico che si deve intraprendere, analizzando se
stessi.
- Il libro è una storia al femminile con tante donne, chi
l'ha ispirata? C'è qualcuna in cui si riconosce particolarmente?
Non
c'è nessuna ispirazione in particolare, sono tutte figure di donne
che mi sono inventata; solo Anna, una delle protagoniste de
Il forno
è ancora tiepido, che fa una breve apparizione anche in questo libro
è ispirata alla mia tata. Tutti gli altri personaggi sono stati
inventati, ma hanno un pezzetto di me. La bookblogger Celeste ha
avuto una vita fortunata e agiata, da una parte l'ha agevolata,
dall'altra la spinge a chiedersi se ha ottenuto tutto per le sue
condizioni privilegiate o se ci sono anche meriti suoi e in questa sua
ricerca continua di risposta mi riconosco. Nina, la più giovane, ha
un passato travagliato, con un incidente d'auto in cui ha perso i
genitori, e con lei condivido la fobia per le automobili e la paura
di guidare, che ho scoperto essere piuttosto diffusa. Sandra, la
maestra, intraprende il percorso di affido familiare che mi sarebbe
piaciuto fare e condividiamo l'amore per la cucina e i dolci: è lei
che porta i dolci al gruppo di lettura. Con
Veronica condivido lo spirito di libertà, il desiderio di spazi
personali, che nessuno, si tratti di amici o familiari, possa
occupare.
- Torino, sullo sfondo, che città è?
In
Bolle di
sapone quando piove acquisisce un ruolo più importante, ho voluto inserire luoghi
reali e ricreare vitalità e atmosfere di librerie, caffè, anche per
incuriosire i lettori su posti che non fossero la solita Mole
Antonelliana o il solito Museo Egizio. C'è una ricchezza, al di là
dei monumenti e dei punti famosi che tutti conoscono, fatta anche di
realtà originali che vale la pena raccontare. Un esempio? Luoghi
meno conosciuti come il Caffè Gerla alla Crocetta, con quella
vetrata rotonda che mi è sempre piaciuta tanto, ma anche le tante
librerie indipendenti, che hanno saputo reinventarsi con i caffè
letterari, i concerti, le piole. Tutti esempio di artgianato e
convivialità.
- Bolle di sapone quando piove è un titolo curioso,
cosa l'ha ispirato?
Arriva da una frase di mia figlia, che ama le
bolle di sapone e un giorno che pioveva mi ha chiesto se si potevano
fare. Le ho risposto di no, perché la pioggia le avrebbe fatte
scoppiare, ma lei ha voluto provare ed effettivamente aveva ragione
lei, si possono fare. Mi piace il messaggio che c'è dietro: mai
arrendersi alle prime evidenze e provarci, se si pensa che qualcosa
si possa fare.
- Ci sarà un terzo volume per le sue
protagoniste?
No. Lo dissi anche dopo il primo, poi ho scritto il
secondo perché tante persone mi hanno detto che avrebbero voluto
leggere ancora delle protagoniste de Il forno è ancora tiepido. Ma
un terzo libro sarebbe troppo. Vorrei continuare a scrivere, ma di altro; ho una storia già iniziata, interrotta
per scrivere
Bolle di sapone quando piove, vorrei riprenderla per
vedere se vale la pena continuare a lavorarci.
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