Sono arrivati a Torino per scelte sentimentali, familiari, professionali o magari perché un giorno ci sono passati, se ne sono innamorati e hanno fatto di tutto per non andare via. Il loro sguardo racconta aspetti della città che chi è nato e vissuto qui non vede, magari per abitudine, e offre muovi stimoli e nuovi suggerimenti (vedrete, mano a mano, diversi fili conduttori, nelle loro parole). Sono i TorineSÌ per scelta, quelli che hanno lasciato le loro zone comfort per aprire una nuova pagina di vita in città.
E grazie a tutti loro per il tempo, lo sguardo, le idee sulla Torino che vedono e quella che potrebbe essere.
- Quando e perché ha scelto Torino?
La prima immagine e la prima impressione della città, all'arrivoSono arrivata a Torino da Milano, dove
vivevo da 9 anni, a maggio 2007. Mi sono trasferita a Torino solo per
amore, perché tre mesi prima ho incontrato quello che tuttora è
mio marito e abbiamo deciso subito di sposarci e di vivere qui per
quattro motivi: io avrei trovato lavoro ovunque (all'epoca ero una
tirocinante commercialista - spoiler: non sono mai diventata una
commercialista); lui aveva qui tutta la sua famiglia, la mia era
rimasta in Puglia quando mi ero trasferita a Milano; io avevo già
vissuto un trasferimento e l'avventura non mi spaventava affatto; il
costo della vita a Torino era ed è più basso che a Milano.
La prima immagine è Porta Nuova, di
venerdì alle 19. Una folla immensa e tra tutta quella gente mio
marito, che incontravo per la prima volta dopo mesi di mail, chat e
telefonate (ci siamo conosciuti commentando un blog politico). Il
nostro primo bacio dopo solo un "ciao", in mezzo al caos
del venerdì sera.
- Cosa vorrebbe avesse Torino della sua
città d'origine e, viceversa, cosa la sua città d'origine dovrebbe
avere di Torino
Più che della mia città di origine (Gravina in
Puglia), vorrei che Torino avesse la "cazzonaggine" di
Milano. Mi spiego, ho vissuto e lavorato a Torino e Milano, entrambe
città in cui si lavora duro e tanto. Ma di Milano mi manca la
leggerezza di fondo che, purtroppo, nelle mie esperienze lavorative
torinesi non ho trovato se non in rari casi.
Invece di Torino porterei a Milano i
parchi cittadini e quell'allure da antica capitale che mi lascia
sempre senza fiato.
- Una cosa che non avrebbe mai detto di
Torino e che l'ha piacevolmente sorpresa, vivendoci; e invece la
conferma, positiva o negativa, di un'idea che aveva già della città
La più bella sorpresa e conforto è
l'atmosfera da piccolo paese del mio quartiere al confine tra
Barriera di Milano e Regio Parco. Il parrucchiere, il macellaio, la bottegaia
marocchina, le signore del negozio di abbigliamento, le famiglie
della scuola primaria. Questa piccolissima fetta di città in cui
tutti o quasi conoscono me, mio marito e ancor di più i nostri due
bambini, nati e cresciuti qui entrambi.
Posso apparire contraddittoria, perché
parlo nuovamente di persone, ma la conferma negativa è questa
strisciante e continua sensazione di vivere in una città un po'
respingente, che non vuole nuove persone nei "circoli"
consolidati. Anche se, grazie all'esperienza di
Torino Città per le Donne mi sto finalmente ricredendo.
- Il posto in cui ha iniziato a capire Torino, da consigliare anche a chi visita la città
Porta Palazzo. Se sei nuovo e vuoi avere una bella
impressione di Torino e sentirti accolto, devi buttarti nella mischia
di Porta Palazzo, un mercato immenso che è storicamente la prima
tappa di chi arriva in questa città da lontano o molto lontano.
Porta Palazzo accoglie noi "stranieri" da sempre, è la
prima occasione di socialità e lavoro per moltissimi e questo si
avverte e ti avvolge.
- Tre cose da cui Torino può ripartire
dopo la crisi di questi anni e dopo la pandemia
La bellezza,
questa città è bella, anche dove sembra non esserci la bellezza
come nelle nostre periferie;
la creatività, Torino deve
ricordarsi della sua storia prima della Fiat, quando le auto erano
piccoli capolavori create da innumerevoli botteghe
artigiane;
l'accoglienza, intesa proprio come uno sforzo di
apertura nei confronti di chiunque arrivi a portare novità: per
turismo, per lavoro, per passione o disperazione.
Commenti
Posta un commento