Carlo Bigi, nato a Torino, 34 anni, Executive chef allo Sleepy Hollow Country Club (NY), vive a Greenwich, negli USA
Hanno lasciato Torino per amore, lavoro, avventura, ma non si sono liberati di lei. Per questo raccontano la loro Torino da lontano: cosa amano e cosa detestano della città, in cosa si riconoscono e a cosa si ribellano, quali sono i posti che non smettono di frequentare quando tornano e quanto si rimane torinesi inside, anche vivendo altrove. Grazie a tutti loro, per il loro tempo e per il loro affetto che non muore per questa città. C'è bisogno anche di loro, per ripensarla.
- Torinesi inside per sempre? Cosa sente di aver conservato di torinese nel suo bagaglio personale?
Assolutamente si, sempre torinese e
quasi con l'obbligo di raccontare la città agli stranieri, che purtroppo non
la conoscono.
Di torinese conservo la riservatezza, non sento il
bisogno di informare tutti di tutto quello che mi accade
quotidianamente
- Torino vista da fuori: la qualità e
il difetto che non avrebbe detto e in cui magari si riconosce
La qualità che noto di più è
l'equilibrio tra la città e chi la abita, è una bella città
cosmopolita e allo stesso tempo a misura d'uomo. La cosa che si nota
dall'estero è anche quanto poco si apprezzino la bellezza e la
storia in città, ma questo non è un difetto solo torinese, direi
che è proprio italiano.
- Tre qualità della sua storia e della
sua gente da cui Torino può ripartire dopo le crisi di questi anni
La bellezza della sua architettura e
del suo paesaggio, la sua storia intensa, i piccoli e grandi
imprenditori dell'eccellenza sono tre elementi importanti, che
andrebbero valorizzati e sostenuti per creare più turismo e
promuovere la città all'estero. Questa è una cosa che mi preme,
perché noi torinesi non ci promuoviamo e non promuoviamo abbastanza
la nostra città, spesso bisogna ricordare ai nostri interlocutori
che il vermut, l'espresso, la Juventus, la Fiat e anche l'Unità
d'Italia partono da Torino.
- Una qualità della città in cui
vive che Torino dovrebbe avere
Adesso vivo a Greenwich, nel
Connecticut, a 40 minuti da New York, dove ho abitato per 12 anni.
Greenwich e sicuramente più rilassata e a misura delle famiglie (ho
due bambini in tenera età), ma nonostante questo ha in comune con
New York e il resto degli Stati Uniti che non si ferma mai! I negozi
sono sempre aperti, nei ristoranti ci sono persone a tutte le ore e
tutti i giorni , tutto è sempre aperto... A volte a Torino tutto è
basato sugli orari, che limitano la produttività e i servizi...
anche se probabilmente alzano il livello della qualità della vita.
- Un posto in cui torna tutte le volte
che viene in città per sentirsi finalmente di nuovo a Torino
Una passeggiata da Porta Nuova fino in
piazza Vittorio Veneto, davanti al Po e alla Gran Madre è
sicuramente il mio must, tutte le volte che torno a Torino
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