Ci sono posti che suscitano sempre
meraviglia, anche all'ennesima volta che li si vede. Ci pensavo qualche giorno fa a
Palazzo Madama, in quella che fu la camera da letto di
Cristina di Francia: le tappezzerie rosse, gli stucchi dorati, gli
specchi, ogni volta che entro, è un wow, che bello! La Meraviglia è
una delle componenti del fascino di Torino, un'eredità della sua
concezione barocca. Al liceo si impara che per quel tempo del
poeta il fine è la meraviglia, ma questo fine non era solo dei
poeti. Qui a Torino lo era anche degli architetti che disegnarono la
città e dei sovrani che così la vollero: le lunghe prospettive
chiuse dalle residenze sabaude, le sale dorate, i giardini, gli
scorci, persino l'architettura omogenea delle vie, dietro alle quali
ci sono saloni fastosi o viste inaspettate, tutto suscita meraviglia,
sorpresa. E Torino non ha perso questa sua caratteristica, neanche
nel disegno della città contemporanea. Così, mentre mi attardavo
nella stanza rossa che fu di Cristina pensavo: ma quanti luoghi che
suscitano sempre meraviglia ci sono a Torino? Ognuno di noi avrà i
propri e qui, tra presente e passato, vi indico cinque dei miei,
oltre alla già citata camera di Cristina, a Palazzo Madama. E,
noterete quanto il verde sia importante, oggi forse più di ieri, per
suscitare Meraviglia!
PS Mi sono lasciata nella tastiera tanti altri posti della Meraviglia, ci sarà un tempo anche per loro.
La Galleria Grande della Reggia di
Venaria Reale
Questo è probabilmente il luogo della
Meraviglia per antonomasia. Alle porte di Torino, questa Galleria
disegnata da Filippo Juvarra, regno della luce, degli stucchi e del
volgere del giorno, grazie alle ampie finestre sui suoi lati lunghi,
è l'immagine del Barocco torinese. Si entra teatralmente, scostando
pesanti tendoni di velluto rosso, ed è subito wow! Non dimentico le
espressioni dei miei nipotini, la prima volta che li ho portati alla
Reggia, all'entrare in Galleria: la Meraviglia dipinta sui loro volti. E ogni volta che ci
torno, anche solo per rivedere la Galleria Grande, è un wow, non più di
sorpresa, ma sempre di Meraviglia, perché la bellezza colpisce tutte
le volte, non una sola.
Il Giardino Medievale di Palazzo Madama
Nel fossato dell'antica residenza degli
Acaja, il Giardino Medievale è una Meraviglia per tutto quello che
racconta, ritmo delle stagioni compreso. Diviso in tre parti,
hortus
(orto),
viridarium (bosco e frutteto),
iardinum domini (giardino del
principe), offre non solo una bella idea di come dovevano essere gli
spazi verdi quattrocenteschi, intorno a una residenza aristocratica,
ma anche il senso delle stagioni. Ogni visita suscita sorpresa, per
come cambiano i colori, la bellezza, persino i suoni (sì, si è nel
cuore di piazza Castello, ma quasi non arrivano i rumori della città,
solo i suoni del giardino). Il posto che mi meraviglia sempre è il
iardinum domini, con il suo pergolato e le sue panchine di pietra. Un
wow in ogni stagione.
Il cortile dell'ex Tobler
Se devo
pensare a un posto della Torino contemporanea che mi suscita sempre
Meraviglia, nel senso barocco, arrivare e trovare qualcosa di
inaspettato, il cortile della ex Tobler, in via Aosta 8, è il primo
posto che mi viene in mente. Le facciate esterne severe non lasciano
immaginare il cortile contemporaneo, circondato da edifici dalle
ampie vetrate, da cui tutto si intravede, in un rapporto
esterno/interno che a Torino non si vede facilmente così libero. Ma
non solo. È un cortile-giardino che va visitato soprattutto in
questa stagione, quando le piante fioriscono, i profumi si mescolano,
la piccola vasca turchese riporta i suoni dell'acqua. Un altro posto
della Meraviglia, che cambia con le stagioni.
Il campanile del Duomo
Non è l'unico posto in cui vedere Torino dall'alto, ma
il campanile del Duomo, l'unico di ispirazione rinascimentale in
città, è diverso da tutti gli altri per la vicinanza alle due
grandi cupole guariniane dello skyline torinese, San Lorenzo e la
Sacra Sindone. Sembra quasi di toccarle, se ne possono ammirare i
dettagli. Torino a 360° dai confini del centro storico, dalla città
antica a quella contemporanea, dall'abbraccio delle Alpi alla
sicurezza della collina. Si sale dal Museo Diocesano e in pochi
minuti si arriva al livello delle campane; la salita non stanca e
permette di ammirare l'architettura interna dell'edificio. Poi,
scoperta la Meraviglia, si può salire al tramonto e, suggeriscono,
quando Torino è imbiancata dalla neve.
La serra climatica del grattacielo
Intesa-Sanpaolo
È un luogo privato, al 35° piano del
grattacielo Intesa Sanpaolo, per questo ne approfitto tutte le volte
che viene aperto al pubblico, sia per mostre o per visite guidate.
Non solo la vista ineguagliabile sulla città, a 360°, camminando
sulla passerella intorno al perimetro dell'edificio, ma anche il
perfetto equilibrio tra gli elementi diventati indispensabili
nell'architettura moderna, la luce, il vetro, il verde. Il giardino
ricostruisce una piccola macchia mediterranea, con la lavanda, il
mirto, gli eucalipti, tutt'intorno, però, c'è Torino, circondata
dalle Alpi e dalla collina, vista da quasi 150 metri d'altezza. Per
godere di questa Meraviglia, ci sono il ristorante, il bar lounge e
le mostre nelle apposite sale.
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