Era il primo albergo che i viaggiatori
sulla strada di Milano incontravano, in vista ormai di Torino, un
posto in cui ristorarsi, tenere incontri al riparo di occhi
indiscreti, passare la notte in attesa di entrare in città. Ma la
storia dell'Albergo Ristorante San Giors ha origini medievali: ci
sono documenti che parlano di una locanda San Giorgio presente nel XV
secolo nell'isolato demolito negli anni '80 dell'Ottocento, per fare
posto a piazza IV marzo. Di lì passarono nobildonne come Chiara Gonzaga, ambasciatori, artisti. Espulsa dal centro storico, la locanda si
trasferì in Borgo Dora, poco oltre la porta di Milano, dove era
presente un fermo-posta chiamato Ponte Dora (di qui la dicitura che
si può leggere sull'insegna, Albergo Ristorante San Giors già Ponte
Dora); nella nuova sede, divenne un apprezzato albergo-ristorante di
solide radici e tradizioni piemontesi, nel rutilante e sempre più
colorato quartiere, mano a mano inglobato nella città.
Per storia e cultura, Borgo Dora è
sempre stato un quartiere operaio e industriale, porto di tutti gli
arrivi in città, alle spalle di Porta Palazzo, il mercato all'aperto
più grande d'Europa (che assicura alla cucina i migliori prodotti a pochi minuti di distanza); qui hanno sede il Balon, il mercato dell'usato
diventato una kermesse in cui si incrociano le classi sociali
torinesi, l'Arsenale della Pace, modello di convivenza e tolleranza
diventato un punto di riferimento non solo cittadino, la Scuola
Holden, che sforna autori e progetti ed è diventato uno dei poli
della vita culturale torinese. Ovvio che il San Giors non potesse
rimanere indifferente agli stimoli di un quartiere a così alto tasso
di creatività e contaminazioni.
Le proprietà che si sono succedute
hanno saputo creare atmosfere originali grazie all'influenza del
Balon e del suo universo, con oggetti d'antiquariato e design
sapientemente mescolati. Nelle tredici stanze, tutte diverse l'una
dall'altra, convivono armoniosamente oggetti d'epoca e installazioni
d'arte contemporanea, realizzate da alcuni dei più apprezzati
writers torinesi. Si potrebbe dire che il San Giors è un piccolo
museo della
street art torinese, ripensata per un hotel storico:
Etnik, Mr Fijodor, Corn79 sono alcuni degli artisti che firmano
murales e installazioni d'arte.
E l'effetto wow quando si entra nelle
stanze è reale: ci si trova in un albergo dalla lunga storia e dalle
atmosfere chic e atemporali, sottolineate anche dalla luminosa sala
da pranzo del ristorante, e poi queste camere si illuminano con
sorprendenti lavori contemporanei, dai
murales alle pareti alle
installazioni pacifiste, dai rami che si inerpicano verso il soffitto
alle uova (vere!) utilizzate per sostenere i letti. Il wow è
inevitabile. Nelle camere, poi, anche libri per chi ama leggere e
wifi per non perdere il contatto con la contemporaneità.
Il lungo corridoio blu perde la monotonia della sua funzione grazie a disegni stilizzati e curiose illusioni ottiche, mentre
ogni angolo, anche nelle scale, è utile per creare piccoli salottini
e angoli di lettura e per stimolare un soggiorno non banale. A volte
verrebbe da regalarsi un weekend a Torino anche da torinesi, per
scoprire questi gioiellini ricchi di storie da raccontare e
grazie a Simona Vlaic che
dopo un pranzo nel ristorante San Giors, ci
ha regalato un piccolo tour anche nelle deliziose stanze del suo
hotel.
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