Sono poche le testimonianze che Roma ha
lasciato a Torino, nonostante abbia profondamente influenzato
l'impianto urbano della città, sua antica colonia. Il riuso degli
edifici (si pensi a Palazzo Madama, che ingloba la porta romana
orientale), gli sventramenti dell'età barocca, per costruire la capitale dei Savoia, le ovvie stratificazioni dei secoli hanno
fatto sì che siano poche le tracce di età romana. Sono raccolte per
lo più intorno a via XX settembre, con la Porta Palatina da un lato
e il Teatro Romano che si infila sotto la Manica Nuova di Palazzo
Reale dall'altro; e curiosamente, tra di loro c'è il Museo
d'Antichità, dove sono conservati i reperti più importanti venuti
alla luce durante gli scavi più o meno casuali di questi anni.
Ed
è stato uno di questi scavi, che, in pieno Quadrilatero Romano, ha
rivelato una delle pochissime aree archeologiche visibili in città.
Nel cortile di QuadraTO, in via delle Orfane 18, potete vedere
infatti i resti di parte di un edificio pubblico di età imperiale.
Protetto dalle intemperie da una leggera struttura in vetro e
acciaio, il sito rivela diversi ambienti di forma più o meno
rettangolare, affacciati su un cortile porticato, secondo quanto una
colonna in laterizi farebbe pensare (nelle soglie di pietra si vedono
le impronte di quelli che forse erano cancelli lignei di chiusura, vedi in alto, nell'ultima fotografia dell'articolo).
L'apertura verso il cortile porticato ha fatto escludere agli
archeologi che si tratti di una
domus; l'ipotesi più diffusa è
che l'edificio avesse un uso pubblico, forse commerciale.
Uno
degli ambienti più importanti, mostra un mosaico conservato quasi perfettamente: al
centro, con tessere in vivace bianco e nero, si compone la figura del
cacciatore Atteone, mentre viene sbranato dai suoi stessi cani,
punito da Artemide per averla vista bagnarsi con il suo seguito
femminile (la dea lo trasformò in cervo perché non potesse parlare
a nessuno di quello che aveva visto, ma Atteone ebbe appena il tempo
di rendersi conto della sua trasformazione: i suoi cani, non
riconoscendolo, lo sbranarono).
L'area archeologica è
emozionante: si trova nel cortile di
QuadraTO, edificio residenziale
ricavato dal Gruppo Building nell'antico Convento di Sant'Agostino,
circondato da palazzi di epoche diverse, quasi a sintetizzare la
storia millenaria di Torino in un solo isolato. A pochi metri di
distanza ci sono le mura romane che emergono dal Santuario della
Consolata, poco lontano le Porte Palatine... c'è una Torino
romana, a pochi metri di profondità ed è emozionante pensare a
quanto potrebbe raccontarci. Della breve visita all'area archeologica
di QuadraTO, un solo rimpianto: non ci sono pannelli informativi che
raccontino i diversi ambienti ritrovati, le murature, i mosaici, le
possibili destinazioni d'uso, i restauri. Speriamo vengano aggiunti, per fornire un quadro introduttivo a chi osserva questi preziosi spazi.
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