Saluzzo è una delle cittadine
piemontesi da non perdere di vista nel futuro prossimo. Dopo il bel
lavoro fatto per valorizzare la sua storia di antica capitale
dell'omonimo Marchesato e il suo legame con il territorio, ha presentato
la sua candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2024. Una candidatura sostenuta con
entusiasmo dagli enti e dalle aziende locali e appoggiata dalla
Regione Piemonte e dalla Provincia di Cuneo; una candidatura che
rimette al centro un territorio, quello delle Terre del Monviso,
fatto di antichi saperi, di moderne tecnologie, di riconquista delle
valli, di valorizzazione di itinerari, di sapori e di castelli. Sarà
un piacere seguire il cammino di questa candidatura, perché Saluzzo
ha tutte le carte in regola per meritarsi l'attenzione dell'Italia,
quale che sia il risultato finale.
Nel suo percorso di riscoperta
del proprio passato, ha restaurato alcuni dei monumenti più
importanti del suo centro storico dando loro una nuova vita
culturale, si pensi soprattutto alla Castiglia, l'antica residenza da
cui i Marchesi dominavano la loro capitale, la pianura, fino alla
collina di Torino, e l'ingresso alle valli alpine. E adesso la
Castiglia è spesso sede di mostre importanti, che valgono il
viaggio da Torino. Qualche giorno fa, per esempio, è stata
inaugurata
Tesori del Marchesato di Saluzzo – Arte, storia e cultura tra Medioevo e Rinascimento, che sarà aperta fino al
31 ottobre 2021 e ha tre sedi: il Monastero della Stella, Casa
Cavassa e la Castiglia. "Un tuffo nell'arte, nella storia e
nella cultura tra Medioevo e Rinascimento del Saluzzese" l'ha
definita Marco Galateri di Genola, presidente della Fondazione Artea,
che la mostra ha fortemente voluto, sviluppandola con la
collaborazione di Comune di Saluzzo, Fondazione Torino Musei, Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, e con il sostegno della
Fondazione Compagnia di San Paolo e il contributo di Fondazione CRC,
Fondazione CRT,con la partecipazione della Diocesi di Saluzzoe della
Consulta BCE Piemonte, con il patrocinio dell'Università degli Studi
di Torino, sponsor Sedamyl.
Il Marchesato di Saluzzo è stato
terra di confine nel transito tra Medioevo e Rinascimento: aveva
stretti rapporti con la vicina Francia, grazie alle sue valli, e
questo gli permise non solo di essere in contatto con i movimenti
culturali, letterari e artistici del Nord Europa, ma di agire come
filtro per il loro arrivo alla grande pianura e all'Italia. La sua
particolare posizione geografica ha permesso lo sviluppo di una
cultura che ha lasciato un inedito patrimonio artistico e culturale,
poco conosciuto al di fuori dei confini storici del Marchesato. Per
questo la mostra, che propone preziose testimonianze artistiche di
quell'epoca: dalle opere su tavola alla produzione ad affresco di
Hans Clemer, il Maestro d'Elva, e delle principali maestranze attive
sul territorio come la famiglia Pocapaglia, Giovanni Baleisono, la
bottega dei Biazaci. "In mostra anche materiali lapidei
provenienti da architetture del territorio e esemplari di oreficeria,
per quanto riguarda invece le arti suntuarie,che permetteranno di
contestualizzare modi e linguaggi dell'epoca. Il progetto espositivo
dal centro di Saluzzo entrerà poi in dialogo con il territorio
marchionale coinvolgendo anche il Castello della Manta, l'Abbazia di
Santa Maria di Staffarda, la Cappella Marchionale di Revello, i
Castelli Tapparelli d'Azeglio di Lagnasco e preziose testimonianze
disseminate nelle valli del Monviso" racconta il comunicato
stampa, sottolineando come Saluzzo mantenga vivo il legame con il suo
territorio storico. Una cittadina da non perdere di vista nel futuro
prossimo, già detto.
Tesori del Marchesato di Saluzzo – Arte,
storia e cultura tra Medioevo e Rinascimento è aperta fno al 31
ottobre 2021, al Monastero della Stella (piazzetta della Trinità 4),
a Casa Cavassa (via San Giovanni 5)e alla Castiglia (piazza Castello
1). Gli orari d'apertura sono venerdì-sabato ore 10-13 e 14-18;
domenica e festivi ore 10-13 e 14-19. Il biglietto costa 12 euro,
ridotto 9 euro.
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