FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Gentileschi a confronto: Santa Cecilia incontra l'Annunciazione alla Galleria Sabauda

Alla Galleria Sabauda tornano i confronti, che valorizzano il patrimonio del Museo e lo mettono in relazione con capolavori dell'arte europea. Un'idea che ha preso vita dal confronto delle Veneri botticelliane, una delle quali custodita a Torino, e che adesso approda a Orazio Gentileschi, il più celebre dei seguaci di Caravaggio. Nello Spazio confronti della Galleria, al primo piano, fino al 7 dicembre 2021 si incontrano Santa Cecilia che suona la spinetta e un angelo, in prestito dalla Galleria Nazionale dell'Umbria di Perugia, e l'Annunciazione, nel patrimonio dei Musei Reali (fu regalata da Orazio al duca Carlo Emanuele I nel 1623, nella speranza di ottenere un incarico ufficiale alla corte sabauda: il tema dell'Annunciazione fu un omaggio a Savaoia, fondatori dell'Ordine cavalleresco dell'Annunziata).

oCnfronti Orazio Gentileschi Santa Cecilia Orazio Gentileschi

Il confronto tra i due lavori dell'artista toscano, permette di scoprire il suo metodo di lavoro, che, spiegano dai Musei Reali, "consiste nel riutilizzo di cartoni o di lucidi per comporre singole figure o intere scene". E permette anche di scoprire le analogie tra le figure di Santa Cecilia e di Maria, a cui l'Angelo annuncia la futura attesa del Messia; il loro atteggiamento inclinato, l'espressione dei loro visi fanno riferimento a "un unico modello figurativo, reinterpretato con lievi varianti". Le differenze sono nell'uso della luce: nella tela proveniente da Perugia, infatti, "le figure emergono dall'oscurità, investite da una luce che esalta la definizione del disegno e accende i valori cromatici della veste rossa di Cecilia, della sua candida camicia e della tunica ocra dell’angelo; la regia si fa invece più complessa nella tela torinese, dove il chiarore naturale della luce divina penetra nella stanza, svelando i dettagli dell’ambiente domestico. Nella scelta compositiva, nel sapiente uso della luce e nell'utilizzo di una gamma cromatica elaborata e preziosa, Gentileschi riesce a coniugare con grande abilità l’impostazione arcaica, derivata dalla tradizione quattrocentesca fiorentina, con le novità del realismo caravaggesco e della lezione fiamminga, da Rubens a van Dyck".

I due quadri sono a confronto fino l 7 dicembre 2021, l'orario di apertura è quello dei Musei Reali (mar-dom ore 9-19, lun chiuso); la visita è compresa nel biglietto dei Musei Reali (intero 15 euro, ridotto 18-25 anni 2 euro, gratuito under18, tessere Abbonamento Musei e Torino+Piemonte Card).


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