Tempo di panettoni e dall'alta Val
Formazza, nel Verbano Cusio Ossola, ne arriva uno molto originale. Lo
produce lo chef Mateo Sormani a Riale, paesino delle Alpi Lepontine a
ben 1800 metri d'altezza, utilizzando metodi e ingredienti del suo
territorio. Tre le varianti disponibili: classico, albicocca e
mandorle, integrale con mele, uvetta e cannella.
La novità di quest'anno, spiega
il comunicato stampa, "è la canditura dei frutti, che per la
prima volta avverrà all'esterno, a contatto diretto con l'aria
fresca e pura di montagna. Una pratica poco conosciuta nel nostro
Paese, possibile soltanto in luoghi freschi e incontaminati. Questo
tipo di canditura esterna offre un ulteriore valore aggiunto alla
genuinità del panettone, perché si possono catturare nel frutto
candito gli aromi e i profumi dell’aria, in questo caso quella pura
delle vette formazzine.". Anche la lievitazione conta sulla
natura incontaminata dell'alta quota: "Realizzata con lievito
madre, prodotto attingendo direttamente all’acqua delle Alpi
Lepontine, ha un processo più lungo rispetto a quella di pianura. Il
lavoro non avviene in celle di fermentazione, ma sfrutta la
temperatura dell'ambiente circostante. In questo modo si ottiene
una lievitazione completamente spontanea che si adatta naturalmente
al clima".
Tutti i prodotti utilizzati sono dell'area: burro
di montagna, farine biologiche lavorate in Piemonte, uova e miele di
produttori locali, come le mele, presenti nella versione integrale.
Il risultato è un panettone decisamente originale, con sapori propri
e inediti, tutti da conoscere. Un panettone che può essere
acquistato direttamente nella Walser Schtuba, la locanda dello chef,
approfittando di un weekend nella natura incontaminata delle Alpi del
Piemonte settentrionale, o utilizzando il servizio delivery su tutto
il territorio italiano (le prenotazioni all'email
info@locandawalser.it
o al numero di telefono 339 3663330).
E se decidete di
raggiungere Riale, sappiate che lo chef Sormani sta preparando nuovi
menù gourmet, proponendosi sempe come ambasciatore dei sapori "di
un territorio estremo, in cui la natura è la protagonista indiscussa
e in cui l'alta quota e l'isolamento, soprattutto nei mesi invernali,
costringono spesso a organizzarsi con le proprie forze e a cercare
continuamente nuove soluzioni". Da questo territorio estremo,
"una cucina eroica, sperimentale, autonoma grazie all'utilizzo
dei prodotti autoctoni e attraverso la realizzazione in casa di
prodotti da forno come pizza, pane, panettoni e colombe. Proprio in
questi mesi Sormani sta lavorando alla creazione di una filiera
cortissima di piccoli produttori locali, dalle patate al formaggio,
dalle carni alle uova fino ai vegetali e le erbe aromatiche, per dare
vita a menù gourmet e creativi, fondati principalmente sulle
numerose eccellenze gastronomiche del territorio". Da provare.
Quando ricevo comunicati stampa come questo, che raccontano belle
storie di determinazione e creatività, penso a quanta ricchezza
nascosta ci sia in Piemonte, anche in territori che sembrano remoti e
invece quante cose belle sanno produrre e raccontare.
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