C'è molto di Torino nel Padiglione
Italia dell'Expo Dubai 2020: la Lavazza è uno dei partner della presenza italiana e la sua
caffetteria, che accoglie i visitatori all'ingresso del Padiglione, è
stata disegnata dallo studio torinese CRA – Carlo Ratti Associati, con il milanese Italo Rota Building Office. È una sorta di manifesto
dell'impegno di Lavazza per la sostenibilità, un inno all'economia
circolare, che niente butta via e tutto ricicla. Basti pensare che il bancone e le superfici verticali
sono stati realizzati con chicchi di caffè che non hanno superato la
prova qualità mescolati alla resina.
L'elemento caratterizzante
è una grande Solar Moka alta 2,5 metri e dichiaratamente ispirata a
Carmencita, la caffettiera più famosa, disegnata da Marco Zanuso nel
1979; è alimentata dall'energia solare: "È circondata da una
serie di specchi che seguono l'energia del sole. I raggi solari sono
incanalati verso la caffettiera, dove riscaldano l'acqua necessaria
per preparare il caffè" spiega il comunicato stampa di CRA –
Carlo Ratti Associati "Ed è visibile in tutta la fiera, mentre
fa capolino dalla facciata multimediale porosa del padiglione fatta
di corda nautica".
Ma la Solar Moka è solo la parte terminale e
più visibile del Solar Coffee Garden, con cui Lavazza intende mostrare il processo di produzione del caffè e l'importanza di una
filiera controllata. All'ingresso della caffetteria, una serie di
piante di caffè sospese a cinque metri dal suolo e coltivate in
grandi tazzine, permettono di seguire il ciclo del chicco, dalla sua produzione nella terra fino all'uso nella Solar
Moka. Durante l'Expo, infatti, le piantine completeranno il loro
ciclo e i chicchi raccolti verranno utilizzati per il caffè dei
visitatori e racconteranno al pubblico di Tierra! progetto di
produzione sostenibile, fiore all'occhiello del marchio
torinese.
La caffetteria racconta in modo semplice le tendenze dell'architettura, sempre più green, e l'impegno di un marchio per rendere sempre
più trasparente la propria attività e sempre più consapevoli i
propri clienti. Il
made in Turin parla anche così di una città
sempre all'avanguardia e con lo sguardo sempre rivolto al futuro.
Le foto sono di Michele Nastasi.
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