La Stampa ha pubblicato ieri un
articolo molto interessante sulle infrastrutture che i finanziamenti
del PNRR potrebbero portare a Torino. Dalla linea 2 della
metropolitana al Servizio Ferroviario Metropolitano, ai trasporti
pubblici di superficie, Torino potrebbe fare davvero un bel salto
avanti, proponendo a cittadini e turisti una rete di collegamenti di
livello finalmente europeo e contemporaneo.
Il dossier presentato
dalla Città al Governo prevede non solo la
realizzazione della linea 2 della Metropolitana, da Rebaudengo a
Orbassano, passando, attraverso il trincerone di via Gottardo, per
Vanchiglia, centro storico e Politecnico, ma anche, scrive Maurizio
Tropeano, "l'ammodernamento della rete su cui viaggiano i treni
del servizio ferroviario metropolitano". In particolare,
verranno realizzate le fermate San Paolo, Ferriera Buttigliera, S.
Luigi Orbassano e Grugliasco Le Gru e verranno completate le stazioni
Dora, sotterranea, e Zappata (per queste ultime due, Tropeano scrive
che "entreranno in funzione nel 2025"). Praticamente decine
di migliaia di persone potranno raggiungere buona parte della città
e della sua immediata periferia attraverso il passante sotterraneo e
i treni, con i conseguenti benefici anche per la lotta
all'inquinamento. E non saranno solo Torino e prima cintura. Il
dossier propone l'elettrificazione completa della ferrovia
Torino-Aosta e la velocizzazione delle linee per Genova e Savona. C'è da commuoversi, solo a leggere che ci sono questi progetti in lista.
In
città la rete tramviaria cambierà, con il prolungamento del 15 fino
a Grugliasco e del 12 fino all'Allianz Stadium della Juventus. Verrà
anche recuperata la galleria sotterranea della Torino-Ceres, adesso
in disuso (il nuovo percorso Torino-Aeroporto-Ceres passerà sotto corso Grosseto, i
lavori sono in corso, e si immetterà nel passante ferroviario dalla
Stazione Rebaudengo, per raggiungere poi Porta Susa). In progetto
anche la realizzazione del sottopasso di piazza Baldissera, però non
lungo l'asse di corso Mortara-corso Vigevano, ma su quello della
Spina, corso Venezia-corso Principe Oddone. Analogo sottopasso anche
in piazza Maroncelli, uno degli ingressi meridionali della città, in
cui c'è una rotonda che causa lunghe code nelle ore di punta (non il
miglior modo di accogliere visitatori e abitanti).
Sono progetti
che Torino sta aspettando da tempo e che ridurranno i tempi di
attraversamento della città, facilitando gli spostamenti di
cittadini e turisti. Da ragazza cresciuta in periferia, tra Barriera
di Milano e Mirafiori Sud, chiederei maggiore attenzione anche per i
loro trasporti. Negli ultimi dieci anni Mirafiori Sud si è
allontanata dal centro. La parte del quartiere a ovest di corso
Unione Sovietica, quella con le porte della Fiat, per intenderci, ha
perso i collegamenti diretti con il centro e attualmente deve
servirsi di 63 o 63/ per arrivare in piazza Caio Mario e da lì
prendere il 4 o il 10. Un tempo i due 63 facevano capolinea nel
quartiere e arrivavano direttamente in centro (negli anni 80 e 90
avevano capolinea addirittura in corso XI febbraio, permettendo ai mirafiorini di andare a fare la spesa a Porta Palazzo, per esempio); viaggiavano sempre pieni e sono stati
inspiegabilmente tolti e i tempi di collegamento con il centro sono aumentati di 20-30
minuti. Inaccettabile.
Leggendo l'articolo de La Stampa, comunque, viene da pensare che gli dei e
il PNRR ci guardino con affetto e che sia la volta buona...
Speriamo!
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