All'angolo tra via
Lomellina e via Tonello, c'è un nuovo edificio residenziale, che
parla un linguaggio contemporaneo, senza però dimenticare i rimandi
all'architettura torinese. Siamo nelle strade precollinari, alle
spalle del Motovelodromo e a poca distanza dalla Madonna del Pilone,
tra casette che non superano i due-tre piani di altezza, costruite in
diverse epoche del Novecento.
Qui + Studio Architetti ha realizzato un edificio da 17
appartamenti di diversa metratura, che si adatta alle pendenze della
precollina con un abile gioco di piani sfalsati. Innegabilmente
lo sguardo viene attratto dal grande vuoto della loggia d'angolo,
rivestita in legno, ma ci sono tanti elementi che rendono
questa facciata insolita e torinese, allo stesso tempo. A legare le
due maniche dell'edificio, un basamento rivestito in lamelle di
legno: da una parte la sua costruzione nasconde un'autorimessa di due
piani interrati già esistente, dall'altra maschera i dislivelli della
collina; soprattutto cita gli edifici circostanti che, secondo la
moda degli ultimi decenni del Novecento, erano spesso costruiti su un
piano terra di pilotis, quindi sospesi in qualche modo. E così
risultano sospesi gli appartamenti di questa nuova costruzione,
appoggiati a un basamento leggero e semi-trasparente, grazie alle lamelle di legno.
La facciata esterna, verso la strada, e quella interna, nel cortile, sono completamente diverse; la prima "è ibrida e
scandita verticalmente da diversi elementi. I bordi del lotto e il
blocco centrale d'angolo richiamano il tessuto urbano precollinare,
caratterizzato da villette unifamiliari. Questi volumi sono rivestiti
da intonaco grezzo e giocano con lo sfalsamento delle aperture e
l'alternarsi dei pieni e dei vuoti, che culminano nella loggia
d'angolo su due livelli" spiegano gli architetti. Al grande vuoto adella loggia fa
da contrappunto l'apertura dell'ingresso, che dà accesso a una hall a doppia altezza, punto di passaggio per gli spazi
comuni e il giardino interno. Le facciate laterali hanno anche diversi
richiami all'architettura torinese: dagli abbaini, che danno luce al
secondo piano dei duplex, ai volumi sporgenti, che citano i
bow-window; il dialogo con le architetture circostanti è garantito
anche "dalla scansione dei terrazzi chiusi da ringhiere a
bacchette metalliche e dall'uso del gres porcellanato modulato sui
toni del rosso viola".
La facciata interna cambia
completamente ed è un'infilata di balconi continui, una sorta di
griglia in acciaio zincato e solette in cemento. Sono stati
"concepiti come vera e propria estensione dello spazio interno
si aprono sul verde della collina e sul nuovo giardino interno".
Gli appartamenti hanno
diverse metrature, adatti a famiglie con figli e a coppie. Notevole
l'appartamento affacciato sul grande balcone centrale a tutta
altezza, con ben tre camere da letto, due delle quali con apertura
sulla loggia, immaginata dunque non come luogo in cui ricevere gli
amici e consumare pasti e tempo libero, ma come spazio privato, per
relax e intimità.
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