FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

TorineSÌ per scelta: Valeria Eva Rossi, i cinque sensi risvegliati da Torino



Valeria Eva Rossi, nata a Carrara, 53 anni, laureata in Architettura, architetta e designer
Foto
 di Davide Furia


Sono arrivati a Torino per scelte sentimentali, familiari, professionali o magari perché un giorno ci sono passati, se ne sono innamorati e hanno fatto di tutto per non andare via. Il loro sguardo racconta aspetti della città che chi è nato
 e vissuto qui non vede, magari per abitudine, e offre muovi stimoli e nuovi suggerimenti (vedrete, mano a mano, diversi fili conduttori, nelle loro parole). Sono i TorineSÌ per scelta, quelli che hanno lasciato le loro zone comfort per aprire una nuova pagina di vita in città.
E grazie a tutti loro per il tempo, lo sguardo, le idee sulla Torino che vedono e quella che potrebbe essere.


- Quando e perché ha scelto Torino? La prima immagine e la prima impressione della città, all'arrivo.
È Torino che ha scelto me. Sono arrivata a Torino dopo la laurea in Architettura, conseguita a Firenze. Diedi a Torino l'Esame di Stato e iniziai qui la professione. Ho trovato da subito delle similitudini con le città francesi, i palazzi storici con le mansarde e i viali alberati, questo mi è piaciuto molto. Credo sia stata la prima immagine e la anche la prima impressione, ripensandoci dopo diversi anni. Ancora oggi è una delle caratteristiche della città che prediligo.

- Cosa vorrebbe avesse Torino della sua città d'origine e, viceversa, cosa la sua città d'origine dovrebbe avere di Torino
Ricordo, che al tempo, mi mancava il mare. Credo che avrei voluto vedere il mare a Torino, almeno di tanto in tanto. Il fiume è un’altra cosa. Una Torino, surreale con il mare, questa era allora la mia visione ideale. Qualcosa di Carrara che porterei a Torino, per esteso dalla Toscana, senza dubbio la tradizione gastronomica. Confesso di non amare la cucina piemontese, ma in città vi è una vasta scelta di proposte culinarie per ogni gusto.

- Una cosa che non avrebbe mai detto di Torino e che l'ha piacevolmente sorpresa, vivendoci; e invece la conferma, positiva o negativa, di un'idea che aveva già della città
Mi hanno sorpresa i Musei torinesi, non conoscendola sapevo sicuramente dell'Egizio, ma ignoravo che ve ne fossero molti, diversi nelle proposte artistico/culturali, importanti e bellissimi. È stata una scoperta piacevole che non smette mai di stupirmi.
Mi avevano accennato che Torino non era Firenze, che avrei trovato un clima più rigido, non solo per il meteo, meno divertente e divertito. Devo dire che in parte è stato così. La 'riservatezza' dei torinesi credo sia un dato di fatto

- Il posto in cui ha iniziato a capire Torino, da consigliare anche a chi visita la città
Non c'è un posto in particolare, a Torino passeggiando per il centro s'incrociano scorci bellissimi. La dimensione umana del centro storico, di tutti i centri storici delle città, è uno spazio che vivifica i sensi: la vista, per la bellezza delle architetture dei palazzi, delle piazze, delle strade; l'olfatto per i profumi che emanano i locali storici, i giardini; il tatto, si hanno a portata di mano monumenti e muri antichi che ci tramandano la storia del nostro paese e degli uomini che li hanno abitati. Infine, il gusto, quando assapori il bicerin alla Consolata o qualche pasticcino in uno dei molti bar o pasticcerie storiche. Si, amo molto passeggiare per il centro storico e ogni volta scopro qualche particolare nuovo e interessante. A chi non conosce la città, consiglio una visita di qualche giorno per scoprirne la bellezza autentica.

- Tre cose da cui Torino può ripartire dopo la crisi di questi anni e dopo la pandemia
Credo che Torino debba investire sulla proposta culturale, arte, cinema, teatro, libri, etc. I 'contenitori' ci sono e sono di tutto rispetto, bisogna far circolare le idee, investire in maniera seria e professionale. Il settore culturale si sposa con quello turistico ricettivo, esistono realtà interessantissime a Torino, in cui ogni turista amerebbe soggiornare. Non essendo un'economista non ho gli strumenti per delle indicazioni valide per far ripartire la città, che senza dubbio, per la pandemia e non solo, si è spenta, adagiata su sé stessa, in un immobilismo preoccupante. Intendo essere fiduciosa per il futuro, la bellezza di Torino e il suo patrimonio storico-culturale meritano interventi urgenti e importanti per restituirgli i giusti riconoscimenti e permettere di superare brillantemente lo stallo degli ultimi anni.


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