Non saranno mai sufficienti
le foto e le cartoline d'epoca che mostrano la stazione ferroviaria
di Porta Nuova e i suoi dintorni immediati. Qui siamo sul lato di via
Nizza e salta subito all'occhio il piccolo edificio all'esterno della
stazione. Oggi scomparso, segnava il capolinea della linea
proveniente da Saluzzo, attraverso Savigliano. La storia di questa
linea ferroviaria si intreccia al presente, che ha lasciato senza
treni buona parte della Granda e che dovrebbe invece recuperare
questo mezzo di trasporto comodo e sostenibile.
Non appena il
treno iniziò ad affermarsi, a metà del XIX secolo, nella provincia
di Cuneo, si era pensato a un sistema di trasporti locali, che avesse
poi un collegamento con Torino. A metà dell'Ottocento erano in
costruzione le ferrovie da Savigliano, poi prolungata verso Cuneo, e
da Pinerolo, entrambe con capolinea a Porta Nuova. Saluzzo aveva
quasi l'imbarazzo della scelta: collegarsi al capoluogo con una
"bretella" a SAvigliano o ad Ariasca? Prevalse la prima
opzione, essendo Savigliano più vicina (la
linea per Airasca sarebbe stata costruita poi successivamente,
insieme alle linee per Demonte e Paesana, che collegavano così gli
sbocchi delle valli cuneesi alla loro antica capitale e quindi a
Cuneo. A Torino la linea ferroviaria si fermava all'esterno di Porta
Nuova, in questo curioso edificio poi abbattuto. La linea ferroviaria
aveva un tracciato che conviveva con quello stradale, fino a quando
l'aumento delle auto rese la convivenza impossibile.
Sulle
ferrovie del Cuneese, che avevano in Saluzzo una sorta di nodo
distributore, c'è un bel sito,
airascasaluzzocuneo.jimdofree.com/, curato da Claudio
Campana, che partendo dalla storia della linea Airasca-Saluzzo-Cuneo,
ricostruisce le vicende delle ferrovie minori di quell'area. Una
storia affascinante, che è stata spezzata quando, negli anni '80,
sono stati tagliati i cosiddetti "rami secchi". Tanto che
per qualche tempo Saluzzo, che fu la potente capitale del Marchesato,
l'unica in grado di rivaleggiare con la crescente forza di Torino,
prescelta dai Savoia per la loro espansione italiana, è rimasta
senza collegamenti ferroviari (il legame con Torino è stato
ripristinato solo recentemente, con la navetta ferroviaria per
Savigliano). Le due città che furono capitali in Piemonte senza
collegamento ferroviario, che assurdità, no?
In tempi di lotta
al cambiamento climatico e di sostenibilità, tutto il sistema
ferroviario piemontese andrebbe ripensato, valorizzato e potenziato,
iniziando magari dal ripristino di coincidenze sensate (evitare che i
bus partano 6 minuti prima dell'arrivo del treno da Torino, per dire)
e di orari anche festivi, per favorire il turismo senza auto.
Le cartoline d'epoca, da Torino Sparita di skyscrapercity.com
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