Il Museo Egizio festeggia i 150 anni
dalla prima dell'Aida, celeberrima opera di Giuseppe Verdi ambientata
nell'antico Egitto, con la mostra Aida, figlia di due mondi, aperta fino al 5 giugno 2022. Nell'evento sono coinvolti anche
numerosi enti culturali torinesi, dal Teatro Regio al Circolo dei
Lettori, dal Conservatorio al Museo del Cinema, in un percorso che
spazia tra opera, teatro, egittologia, storia, letteratura e cinema e
che prevede anche un ricco palinsesto di incontri, approfondimenti e
rassegne cinematografiche, dedicati ad Aida e all'Egitto, antico e
contemporaneo. Il progetto dell'omaggio è fascinosissimo, perché
porta al centro dell'attenzione, insieme al processo creativo della
composizione del capolavoro verdiano, anche l'Ottocento, secolo che
risvegliò l'interesse dell'Europa per la cultura egizia e che
intensificò i rapporti tra il Vecchio Continente e un Egitto
scalpitante, pronto a smarcarsi dall'Impero Ottomano.
La mostra
si divide in due parti. La prima è dedicata al viceré d'Egitto
Ismail Pascià, che fortissimamente volle un'opera che celebrasse
storia e identità dell'Egitto, desideroso di modernità ed
emancipazione dagli Ottomani, e a Auguste Mariette, egittologo e
direttore degli scavi in Egitto, che Aida inventò e descrisse.
"Dalla nascita del Museo di Boulaq (1863), primo nucleo del
Museo delle Antichità Egizie del Cairo, cui diede i natali lo stesso
Mariette, all'Esposizione Internazionale di Parigi (1867), dove
l’Egitto debuttò con i suoi imponenti padiglioni, tra cui il Tempio di Hathor, una ricostruzione scenografica di diversi
templi e reperti egizi, ideata sempre da Mariette, fino
all’inaugurazione del Canale di Suez e del nuovo Teatro Khediviale
del Cairo (1869): sono le tappe del progetto di modernizzazione
sostenuto dal viceré d’Egitto, Ismail Pascià. È proprio
all'Esposizione Universale di Parigi che Ismail Pascià rimane
colpito dal
Don Carlos di Verdi. E due anni dopo, per dare
lustro al nuovo Teatro Khediviale del Cairo, il viceré d'Egitto
pensa proprio al maestro di Busseto. Un clima che per Mariette sarà
decisivo per dare i natali ad
Aida e, più in generale, per
raccontare al mondo il passato glorioso dell'Egitto e codificarne
una nuova immagine internazionale" spiega il comunicato
stampa.
La seconda parte della mostra è invece dedicata
all'avventura creativa dell'Aida e parte da quando Giuseppe Verdi
accetta, dopo le insistenze del viceré e una lunga trattativa, di
comporre l'
Aida. Lungo il percorso museale, il prezioso carteggio tra
Mariette, Camille DuLocle, librettista del
Don Carlos, che tanto
colpì Ismail Pascià, e lo
stesso musicista italiano. Attraverso le carte, fornite dall'Archivio
Storico Ricordi e dall'Archivio di Stato di Parma, si possono vedere
per la prima volta "gli abbozzi musicali e le carte manoscritte
di Verdi, Du Locle e Ghislanzoni dalle quali è possibile ricostruire
l’evoluzione del libretto di
Aida: si tratta infatti della
traduzione in italiano dello scenario di Mariette, realizzata dallo
stesso Verdi e da sua moglie Giuseppina Strepponi, mentre attendevano
a Villa Sant'Agata l'arrivo di Du Locle, il secondo documento di Du
Locle mostra la trasformazione dello scenario di Mariette in un
dialogo in prosa e infine il terzo documento testimonia il passaggio
dalla prosa di Du Locle ai versi di Ghislanzoni, il librettista
finale di
Aida". Si possono vedere anche i libretti usati in
occasione della prima mondiale, al Cairo, conservati all'Istituto
Nazionale di Studi Verdiani grazie a una bobina fotografica, "che
fu realizzata nel 1971, nel centenario di
Aida, e che riproduce
i carteggi intercorsi tra Draneht Bey, direttore del Teatro
dell’Opera del Cairo, all’epoca del primo allestimento di
Aida (1871), e Verdi, Mariette, burocrati, agenti teatrali, funzionari,
scenografi, costumisti. Poco dopo l'invio della bobina all’Istituto
di Studi Verdiani, nell'ottobre del 1971, il Teatro dell'Opera
del Cairo venne distrutto da un incendio, così come i documenti di
cui oggi senza i microfilm non avremmo testimonianza".
Intorno
alla mostra, un ricco calendario culturale, con una rassegna di film
sull'Antico Egitto al Cinema Massimo, curata dal Museo Nazionale del
Cinema (in programma anche kolossal come
Cleopatra di Joseph
Mankiewicz, con Elizabeth Taylor e Richard Burton, e
Sinuhe l'egiziano
di Michael Curtiz) e una serie di incontri letterari al Circolo dei
Lettori, dal 31 marzo. Da non perdere anche la mostra nel foyer del
Teatro Regio di Torino,
L'Egitto in scena, aperta fino al 28 maggio,
con costumi di Mario Ceroli, Pier Luigi Pizzi, Carlo Savi, Aldo De
Lorenzo, Zaira De Vincentiis, Carlo Diappi e di William Friedkin, per
mostrare come il gusto negli allestimenti dell'
Aida si sia evoluto
negli ultimi decenni. Trovate tutti gli eventi in programma su
aida.museoegizio.it
Aida,
figlia di due mondi è al Museo Egizio, in via Accademia delle
Scienze 6, fino al 5 giugno 2022. Gli orari di apertura del Museo
sono lunedì ore 9-14, martedì-domenica ore 9-18.30. L'ingresso alla
mostra è compreso nel biglietto d'ingresso al Museo, che costa 15
euro, ridotto 12 euro per over70, 3 euro per 15-18 anni e studenti
universitari, 1 euro per 6-14 anni, gratuito per under5, possessori
tessere Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card; il Famili Ticket,
comprendente 2 adulti e 2 minori, costa 30 euro. L'acquisto dei
biglietti è obbligatorio online. Tutte le info su
www.museoegizio.it/.
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