Nuova direttrice e nuova
pagina per la Pinacoteca Agnelli, che saluta la stagione di Marcella
Pralormo e inizia un nuovo corso con Sarah Cosulich. L'idea è
continuare il dialogo con la collezione permanente donata da Gianni e
Marella Agnelli, ma in modo da trasformare la Pinacoteca in un centro
culturale dinamico, aperto ai nuovi linguaggi multidisciplinari, con
mostre inedite e progetti site-specific. "Attraverso progetti
espositivi di ricerca e collaborazioni con istituzioni italiane e
internazionali, Pinacoteca diviene un luogo aperto alla riflessione
sulle tematiche della contemporaneità, votato all'inclusione e alla
partecipazione di una molteplicità di pubblici diversi" spiega
il comunicato.
Tra le novità che si preannunciano promettenti,
c'è
Beyond the collection, che riprende un'idea già vista con
successo alla Galleria Sabauda e che mette in dialogo un'opera della
sua collezione con una in prestito da altre realtà museali. Così "la Collezione Agnelli
diviene punto di partenza privilegiato per una riflessione sulla
storia dell'arte e sulla storiografia, oltre che strumento critico
per approcciarsi al presente". Primo evento del progetto, P
ablo
Picasso e Dora Maar - Un dialogo con la Fondation Beyeler. "Il
ritratto di Picasso
Homme appuyé sur une table (1915-1916)
conservato in Pinacoteca viene messo per la prima volta in dialogo
con la serie di ritratti di Picasso degli anni Trenta raffiguranti
Dora Maar, provenienti dalla Fondation Beyeler. Allo stesso tempo,
insieme alle tele, viene presentata anche una selezione di fotografie
della stessa Maar. Tre grandi capolavori di Pablo Picasso,
provenienti da una delle più prestigiose istituzioni del mondo,
entrano in Pinacoteca per ampliare letture e interpretazioni e
raccontare nuove storie. Il progetto espositivo porta alla luce Dora
Maar non solo come soggetto della rappresentazione di Pablo Picasso
ma come artista centrale nella storia dell'arte del Novecento e
importante punto di riferimento intellettuale per la pratica
artistica di Picasso" anticipa il comunicato stampa.
Il
debutto del progetto indica simbolicamente anche l'inizio del
nuovo corso: il 27 febbraio 2022 (il confronto tra le due opere
terminerà il 25 settembre).
Il 27 febbraio aprirà anche la
prima mostra della direzione Cosulich.
Sylive Fleury - Turn me on (la
Direttrice è anche curatrice della mostra e di
Beyond the
collection). Fino al 15 gennaio 2023, al terzo piano della Pinacoteca,
la mostra rende omaggio all'artista svizzera: "Attraverso una
molteplicità di media - dalla scultura alla pittura al neon
all'installazione, Fleury attinge nel suo vocabolario a oggetti e
immaginari provenienti dall’ambito della moda, della fantascienza,
delle sottoculture pop, indagando i meccanismi di costruzione del
valore e la fabbricazione di desideri della società contemporanea.
Fleury produce opere che con intelligenza e ironia affrontano la
tensione tra le politiche di genere, il consumismo e la cultura
contemporanea – prima tra tutte, la storia dell'arte. Il suo
lavoro risuona con la volontà di Pinacoteca di ampliare la
narrazione tradizionale del Lingotto, segnata dall’immaginario
maschile della fabbrica e dell’automobile, ma anche con quello di
una collezione storica rappresentata da artisti uomini" spiega
ancora il comunicato stampa.
A completare l'offerta culturale,
laPista 500, il giardino pensile che circonda adesso l'Astronave di
Renzo Piano, in cui la Pinacoteca ha trovato casa. Finalmente aperto
a pubblico, questo spazio sarà arricchito da "installazioni
ambientali, opere luminose, installazioni sonore e di cinema espanso,
progetti architettonici funzionali alle necessità di chi attraversa
la pista. Lo spazio è costruito con le artiste e gli artisti
coinvolti, ragionando sulla trasformazione dell’archeologia
industriale del Lingotto da circuito chiuso a strada cittadina, da
luogo produttivo a spazio aperto da abitare insieme". C'è già
tutto il necessario per immaginare dal tetto del Lingotto un potente
motore culturale, che sappia parlare di Torino, del suo edificio
industriale più emblematico e di tutte le relazioni e le commistioni
multidiscipinari e multiculturali che può tessere. Bello.
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