Piano piano si va verso la normalità e
i principali eventi torinesi tornano in presenza (Eurovision Song
Contest, Salone Internazionale del Libro, Festival del Giornalismo
Alimentare, Festival dell'Economia, Open House Torino tra i must
della bella stagione). Slow Food ha appena annunciato date e location
per il 14° Terra Madre Salone del Gusto: 22-26 settembre 2022 nel
Parco Dora. E con questo annuncio si celebra non solo il ritorno in
presenza di una delle manifestazioni torinesi più amate, ma anche la
valorizzazione del Parco Dora come spazio per eventi, limitata finora
al Kappa Future Festival. Invece grazie alla sua vicinanza al centro,
ai trasporti pubblici (cosa non sarà quando finalmente verrà aperta
la Stazione Dora sotterranea!), ai suoi ampi viali e ai suoi bei
paesaggi, è uno spazio all'aperto tutto da utilizzare anche per
grandi manifestazioni, non solo musicali.
Il capannone del Parco Dora (sin) - Mari stellati al Salone del Gusto 2020 (des)
E la valorizzazione che
ne fa Slow Food ha una valenza in più, come sottolinea il comunicato
stampa: "Là dove, fino agli anni ‘90, sorgevano fabbriche e
impianti produttivi, oggi si insedia l'evento internazionale dedicato
all'agricoltura, all'allevamento e alla produzione alimentare più
importante al mondo. Negli spazi un tempo destinati ad acciaierie e
ferriere e ora trasformati in un polmone verde della città, Slow
Food organizza convegni, conferenze, momenti di incontro e
convivialità, degustazioni: una contraddizione soltanto apparente,
perché è proprio in questo incontro tra passato, presente e futuro
che si sviluppa il tema scelto per la cinque giorni di Terra Madre
Salone del Gusto, cioè la rigenerazione".
Così si scopre
anche il tema dell'edizione 2022, attuale più che mai, dopo la
pandemia, ma anche in attesa degli sviluppi e delle conseguenze
geopolitiche della drammatica invasione dell'Ucraina. Rigenerare, da
uno dei luoghi della rigenerazione, spesso imperfetta, della Torino
post-industriale. Con una chiara visione del mondo e della
sostenibilità: "Rigenerare non significa ricostruire, quanto
piuttosto rinascere. La rigenerazione secondo Slow Food è un tema
trasversale: si rigenera un albero mutilato di un suo ramo, ad
esempio, così come può rigenerarsi un suolo, impoverito da
monocolture o da prodotti chimici, grazie a nuovi modi di coltivare e
avere cura della terra. È possibile rigenerare la montagna grazie
all’allevamento e al pascolo, sfidando l'abbandono delle terre
alte. Acque dolci e acque salate possono invece venire rigenerate dal
sapere e dalla cultura di chi da secoli si tramanda tradizioni,
conoscenze e tecniche; le città, infine, lo possono fare cancellando
la distanza tra produzione e consumo di cibo che si è venuta a
creare con la Rivoluzione Verde del secolo scorso e che man mano ha
reso invisibile gran parte della produzione di ciò che mangiamo.
Parleremo di rigenerazione, insomma, da molti punti di vista,
privilegiando un approccio (eco)sistemico e mettendo a fuoco ciò che
è, e ciò che pensiamo debba essere, l'alimentazione".
In
attesa fiduciosa e attenta di questo grande evento, sotto il cielo di
Torino e del Parco Dora.
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