Tre date
importanti, per visitare la zona del comando torinese: 25 aprile, 2
giugno, 4 novembre, rispettivamente Festa della Liberazione, Festa
della Repubblica e Festa delle Forze Armate. In queste occasioni
saranno aperte al pubblico le sedi delle istituzioni civili, per un
itinerario davvero più unico che raro. Il percorso di visita partirà
dal Cortile d'Onore di Palazzo Civico, proseguirà quindi nelle Sale
Auliche, " Scalone d'Onore seicentesco, la neoclassica Sala dei
Marmi e il suo loggiato, la Sala delle Congregazioni, la splendida
Sala Rossa, cuore della vita amministrativa torinese" elenca il
comunicato stampa. La visita a Palazzo di Città si concluderà
nell'Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale, eccezionalmente
aperto al pubblico. Quindi, lasciata la sede del Comune, si
raggiungerà la vicina piazza Castello per entrare nella zona del
comando dell'antica capitale dei Savoia. In Palazzo Reale si
visiteranno le sale di rappresentanza e si raggiungerà la Galleria
Beaumont, dove si trova l'Armeria Reale, "che accoglie la
raccolta dinastica di armi e armature antiche". "Al
termine, lo scalone alfieriano che collega gli appartamenti reali con
le costruzioni destinate alle Segreterie di Stato, agli Archivi di
Corte e al Teatro". Di qui si passerà ad ambienti difficilmente
aperti al pubblico.
Non solo il Palazzo delle Segreterie, da cui i
sovrani sabaudi governavano il loro Stato, diventato Prefettura da
quando la capitale è stata spostata prima a Firenze e poi a Roma. Ma
anche la Galleria, "ideata da Juvarra ma realizzata da Benedetto
Alfieri tra il 1738 e il 1756, un lungo ambiente di raccordo tra
la Galleria Beaumont e gli Archivi di Corte, affacciata sui Giardini
Reali. La decorazione della volta risale alla stagione del
rinnovamento dei reali palazzi voluto da Carlo Alberto". E,
superata la Galleria, si arriverà all'aula del Consiglio della Città
Metropolitana, già Provincia di Torino, e, infine, all'Archivio di
Stato, "le cui sale furono ideate ancora una volta da Juvarra
per conservare i documenti dell'Archivio di Corte, tuttora custoditi
nelle «guardarobe» che circondano le stanze. Originariamente i Regi
Archivi erano uno dei luoghi più segreti dello Stato sabaudo:
potevano accedervi solo il re, i suoi ministri e gli archivisti".
L'itinerario terminerà nella Biblioteca antica dell'Archivio e si
uscirà dallo scalone juvarriano, che fu antica via di accesso e di
uscita dalle sale dell'Archivio di Corte.
I gruppi saranno accompagnati nella
visita dai volontari delle istituzioni coinvolte, insieme agli
studenti dell’Istituto Norberto Bobbio di Carignano impegnati in un
progetto di alternanza scuola-lavoro. L’ingresso è gratuito
esclusivamente su prenotazione, nel sito
www.turismotorino.org/visite_palazzi_istituzioni,
dove potrete trovare tutte le informazioni sugli orari, tutti pomeridiani, e sulle modalità di visita.
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