La Storia ufficiale è fatta di
uomini e di guerrieri, che lottano per il potere con ogni mezzo; difficilmente c'è posto per le donne, anche se tante volte sono
state decisive come figlie, mogli, amanti, madri. Certo, è triste
che quasi sempre abbiano potuto partecipare alle grandi decisioni dai
letti dei loro uomini, amati o meno, ma così è andata (e chissà se
troppe volte così va ancora). Rimangono sullo sfondo le personalità,
le vicende, gli obiettivi di chi la grande Storia l'ha sfiorata ed è
stata usata per scopi di altri. Come Ludovica di Savoia, primogenita
di Vittorio Amedeo I di Savoia e di Cristina di Francia, la prima
Madama Reale. Nel XVII secolo, perse il padre troppo presto e vide la
madre lottare per mantenere il controllo del giovanissimo erede,
Giacinto Francesco prima e Carlo Emanuele poi, ambito da Francia e
Spagna per garantirsi l'influenza sul piccolo Ducato
transalpino.
I fratelli del defunto Vittorio
Amedeo, i principi Tommaso Francesco e Maurizio, contesero alla
cognata la Reggenza, in una sanguinosa guerra civile, dietro alla
quale c'erano le due potenze dell'epoca. Quando i cognati vennero a patti, la
pace fu firmata da un matrimonio, quello del Cardinal Maurizio, che
lasciò l'abito talare, con la nipote Ludovica. Lei aveva 13 anni,
lui 49; oggi la differenza d'età impressiona, all'epoca la ragion di Stato non guardava
in faccia a niente e giudicare con il nostro metro non ha alcun
senso. Sposatisi nel 1642, i due vissero a lungo a Nizza, della quale
Maurizio fu governatore. Poi, rimasta vedova, Ludovica si trasferì a
Villa della Regina, dove soggiornava anche da sposata, e lavorò con
l'architetto Amedeo di Castellamonte per ristrutturare la residenza
voluta dal marito. Ovviamente non volle più sentir parlare di
ulteriori matrimoni.
A lei la Direzione Regionale Musei Piemonte
e il Centro Studi del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude
dedicano tre incontri, il 25 maggio, l'8 giugno e il 15 giugno 2022,
che si terranno alle ore 17 nella sua Villa della Regina (strada
Margherita 79), per raccontare la sua personalità e i suoi
interessi. Finalmente restituita a se stessa e non più strumento
della dinastia per regolare le sue alleanze e la sua politica (come
tutte le principesse delle monarchie assolute). Il 25 maggio si
parlerà con Cecilia Veronese dell'Università di Padova di
Ludovica
in villeggiatura: "Nel corso della sua vedovanza trascorse
lunghi periodi nella residenza dei marchesi Doria di Ciriè. Le fonti
della retorica ufficiale, i conti e le testimonianze della
microstoria locale raccontano dell'opzione di favore riservata dalla
principessa a palazzo Doria, una residenza familiare, dove ebbe la
possibilità di riplasmare spazi, tempi e dinamiche sociali della
famiglia, evadendo le regole del tempo della città e della delizia,
fuori dal rigido calendario della corte ducale" anticipa il
comunicato stampa.
L'8 giugno rivelerà un aspetto inedito della
principessa: era appassionata di caccia e " fu ammirata dai
contemporanei per la grande maestria nell'arte venatoria".
Ludovica, principessa cacciatrice è il titolo dell'incontro con
Bruno Farinelli dell'Università di Anversa. L'ultimo appuntamento,
il 15 giugno, si concentra sul ruolo di Ludovica nelle trasformazioni
della sua residenza prediletta: "In ambito architettonico, in
particolare, dopo la morte del principe Maurizio portò avanti
progetti già avviati dal consorte e attuò scelte proprie, con esiti
significativi per le sue residenze, tra cui l'attuale Villa
della Regina, sempre avvalendosi dell'opera degli ingegneri
luganesi Tosetti". La relatrice è Maria Vittoria Cattaneo del
Politecnico di Torino.
Le conferenze sono comprese nel biglietto d'ingresso (7 euro, ridotto 2 euro per 18-25anni, gratuito per under 18 e possessori tessera Abbonamento Musei); per info e prenotazioni tel 011 8195035; e-mail:
drm-pie.villadellaregina@beniculturali.it.
Commenti
Posta un commento