Il
Museo d'Arte Orientale (MAO) ha una
certa passione per la
Via della Seta: dopo la bella mostra
fotografica
sul cammino di Marco Polo, organizzata un paio di anni fa
con National Geographic, presenta in questi giorni,
fino al 2 luglio
2017,
Dall'antica alla nuova Via della Seta, ospitata in pecedenza
dal
Palazzo del Quirinale, a Roma. È una mostra voluta
dalla
Presidenza della Repubblica Italiana, per presentare
gli eterni
legami tra Oriente e Occidente, l'importanza dell'Italia in questi scambi e il ruolo della Via della Seta
nell'incontro di culture e nelle influenze che si sono esercitate reciprocamente.
Ogni
oggetto della mostra e ogni sua provenienza rievoca
suggestioni della
storia, dell'arte, dell'utopia. Si inizia da
Alessandro il Grande, il
primo che sognò di unire Asia ed Europa, poi ci sono le emozioni di
Palmira,
che fu città carovaniera e che ci ha lasciato una scultura funeraria
in cui si mescolano influenze romane, ellenistiche, semitiche; ci si
addentra ancora nell'Asia e ci sono i blu cobalto e i verdi
dell'
altipiano iranico, lo splendido
Cammelliere su cammello
battriano e la misteriosa statuetta dello
Straniero dal volto velato;
ci sono statuette provenienti dall'Impero Cinese, che non
ritraggono neanche un cinese, perché alla corte degli imperatori
c'erano
uomini delle steppe e degli altipiani.
"Per almeno
due millenni, l'Antica Via della Seta ha unito Oriente e Occidente,
incoraggiando
i contatti all'interno di uno spazio immenso, e ha
permesso alle diverse culture di crescere, attingendo reciprocamente
alle conquiste scientifiche e culturali degli uni e degli altri
attraverso l’intermediazione e il dialogo. Mercanti, ambasciatori,
monaci, esploratori, avventurieri e missionari di varie fedi,
provenienti dai luoghi più disparati, si incontravano lungo le
strade confrontando senza sosta usanze, pratiche e fedi religiose"
spiega il comunicato stampa. E si mescolano così le immagini di
statue del Buddha, interpretato da ogni cultura secondo la propria
estetica, di
bassorilievi cristiani e persino la riproduzione di
una
stele che raccontava le vicende della piccola comunità cristiana
dell'Impero Celeste.
La Via della Seta fu
non solo un ponte tra
popoli lontani, ma anche uno
strumento di potere e di ricchezza: Roma
e la Cina sapevano vagamente l'una dell'altra, cercarono anche di
entrare in contatto, le leggende vogliono che Marco Aurelio ricevesse
una delegazione cinese e che soldati romani arrivarono fino
all'Impero Celeste. Quello che è certo è che i popoli e i
commercianti degli altipiani asiatici cercarono di impedire quei
contatti, per mantenere il potere e la ricchezza che il
controllo
degli scambi commerciali dava loro. E
il segreto più importante di
tutti fu quello che diede il nome alla grande via carovaniera: la Via
della Seta. Per secoli gli europei tentarono di capire il segreto
della produzione della seta, che in alcuni momenti della storia arrivò a
valere più
dell'oro. Fu il tessuto prediletto dei Papi e delle classi agiate
dell'Europa medievale e rinascimentale,
segno di lusso e di
esclusività. Quando i
monaci riuscirono a carpire ai cinesi il loro
segreto, nascondendo le uova di baco in due canne che consegnarono
all'Imperatore Giustiniano, a Costantinopoli, per l'Europa iniziò
davvero una nuova epoca (
su serious.altervista.org
potete leggere quanto fosse e
pico e avventuroso il viaggio sulla
pericolosa Via della Seta e potete capire perché poi, arrivata in
Europa, la seta venisse venduta a peso d'oro).
È bello come la mostra sottolinei
il ruolo dell'Italia nei rapporti tra Europa e Cina:
"Quando mi sono recato per la prima volta in Cina nel 2005,
andai a visitare il Museo del Terzo Millennio che la Cina stava
allestendo per le Olimpiadi che si sarebbero svolte a Pechino tra l'8
e il 24 agosto 2008. Nella grande rotonda un gigantesco affresco
racconta la Cina millenaria ed evoca i personaggi che hanno segnato
la storia del Celeste Impero. Tra le innumerevoli figure
rappresentate appaiono soltanto due stranieri, entrambi italiani:
Marco Polo e Padre Matteo Ricci" scrive
Louis Godart nell'Introduzione
al catalogo. Bello che questa via carovaniera mostri come siano
liquidi i confini tra due continenti che si sono continuamente cercati e influenzati: "La
Via della Seta arricchisce l'Oriente e l'Occidente. Identità e
diversità non si escludono radicalmente; se l'Oriente e
l’Occidente possono apparire diversi, non debbono sembrare
assolutamente opposti. (...) La Via
della Seta è un cantiere aperto che non va inteso come
un fenomeno
esclusivamente storico. In un certo senso mentre il livello degli
scambi tra la Cina e l'Europa non è mai stato così intenso, la Via
della Seta o la rete composta dalle Vie della Seta, comprese
le Vie
della Seta digitali, non sono mai state così vivaci. Lo sforzo della
Cina che intende essere co-artefice di una nuova Via della Seta, la
visione "una cinta, una strada", ripropone un'antica
realtà e la proietta verso il futuro" scrive David Gosset in un
saggio per il catalogo.
Non sono tempi facili per i ponti e per i
collegamenti, per il dialogo al posto dei muri, ma
mi piace che ci
sia chi continua a credere nel dialogo, nel rispetto, nella
convivenza, nelle strade come strumenti di cultura, incontro, arricchimento.
Nel corso dei secoli, cambiati i mezzi di
trasporto,
l'importanza della Via della Seta non è mai venuta meno.
La mostra del MAO, che conta su prestiti di numerosi musei, tra cui
il Louvre di Parigi, il Museum für Byzantinische di Berlino, il
Museo delle Civiltà/Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe
Tucci’ di Roma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la
Biblioteca Apostolica Vaticana, il Museo Nazionale del Bargello, la
Procuratoria della Basilica di San Marco di Venezia,
si conclude con
una ventina di opere affascinanti, provenienti dalla Cina
contemporanea. Ci sono statue, vasi, servizi da tè di design
modernissimo, che raccontano un Paese inquieto e affascinante, sempre
capace di raccogliere le influenze che arrivano dal mondo e sempre
capace di interpretarle secondo la propria identità. Lasciano una certezza:
non abbiamo ancora visto tutto, sulla Via della Seta.
Dall'antica alla nuova Via della Seta è al MAO, in
via San
Domenico 11,
fino al 2 luglio 2017.
L'orario di apertura è da
martedì a venerdì ore 10-18, sabato e domenica ore 11-19; il
biglietto per la mostra costa 10 euro, ridotto 8 euro, gratuito per i
possessori della tessera Abbonamento Musei (il biglietto della mostra
più collezioni permanenti del MAO costa 14 euro, ridotto 11 euro,
gratuito per Abbonamento Musei); tutte le info su
www.maotorino.it
In occasione della mostra, il MAO ha organizzato una serie di
conferenze di approfondimento. Il calendario è il seguente:
13 aprile 2017, ore 18
Maurizio Scarpari, Università Ca'
Foscari di Venezia
Dall'antica alla nuova Via della Seta
Incontro a cura de Il Mulino
2 maggio 2017, ore 18
Franco Cardini, Istituto Italiano di
Scienze Umane
A Samarcanda. Un sogno color turchese
Incontro a cura de Il Mulino
4 maggio 2017, ore 18
Michele Bonino, Francesca Governa e
Angelo Sampieri, Politecnico di Torino
Racconti politecnici dalla Via della
Seta: Cina.
Incontro a cura del Politecnico di
Torino
10 maggio 2017, ore 18
Giovanni Andornino, Università degli
Studi di Torino e Torino World Affairs Institute (T.wai)
Le nuove Vie della Seta. La
globalizzazione secondo Pechino e le implicazioni per l'Italia
Incontro a cura de Il Mulino
18 maggio 2017, ore 21
Paolo Rumiz legge La polvere del mondo
di Nicolas Bouvier
Incontro a cura di Giuseppe Culicchia
in occasione del Salone del Libro – Festa mobile
19 maggio 2017, ore 18
Alessandro Vanoli, storico e scrittore
La strada verso Oriente. Storie
medievali di mercanti arabi e latini
Incontro a cura de Il Mulino
25 maggio 2017, ore 18
Zhang Li, Tsinghua University, Pechino
Alternative
Modernity: silent departures that contemporary Chinese architecture
takes
Incontro in lingua
inglese
Incontro a cura del Politecnico di
Torino
30 maggio 2017, ore 18
Bernardino Chiaia, Carlo Naldi,
Politecnico di Torino
Racconti politecnici dalla Via della
Seta: Uzbekistan, Pakistan, Iran
Incontro a cura del Politecnico di
Torino
6 giugno 2017, ore 18
Francesca Frassoldati, Politecnico di
Torino
Infrastrutture fra passato e futuro. Il
Grande Canale della Cina
Incontro a cura del Politecnicodi
Torino
15 giugno 2017, ore 18
Romeo Orlandi, Vice Presidente ASEAN
Italia
Oltre la Grande Muraglia. La Cina nello
scacchiere internazionale
20 giugno 2017, ore 17
Florence Graezer
Bideau, École polytechnique fédérale de Lausanne
Liu Jian, Tsinghua University di
Pechino e ricercatori PoliTo
Chinese New Towns,
negotiating citizenship and physical form. Incontro in lingua
inglese
Seminario di ricerca aperto al pubblico
a cura del Politecnico di Torino
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