FLOReal d'autunno alla Palazzina di Stupinigi

 Nel weekend torna alla Palazzina di Caccia di Stupinigi FLOReal, che tanto successo aveva avuto nella prima edizione, nella stessa location. Nella tre giorni, dal 7 al 9 ottobre 2022, la mostra florovivaistica, con vivaisti provenienti da ogni parte d'Italia, sarà accompagnata da un ricco palinsesto culturale. Presentazioni di libri e conferenze, proiezioni di cortometraggi e documentari, performance teatrali, mostre, laboratori e un ampio spazio dedicato alla gastronomia, con un filo comune: la natura e la sostenibilità. La mostra propone colori e profumi dell'autunno, "dal fiore più amato, la rosa, agli agrumi siciliani, le orchidee dalla Lombardia, e ancora piante succulente e carnivore, orchidee, tillandsie, piante acquatiche e rampicanti, aromatiche e tropicali, oltre a diverse tipologie di bonsai. Piante da appartamento, da secco e da sole intenso, da ombra, fioriture annuali, bulbose e graminacee. Non mancheranno varietà più stagionali come le viole, i ciclam

Sull'antica e nuova Via della Seta: Europa e Asia si incontrano al MAO

Il Museo d'Arte Orientale (MAO) ha una certa passione per la Via della Seta: dopo la bella mostra fotografica sul cammino di Marco Polo, organizzata un paio di anni fa con National Geographic, presenta in questi giorni, fino al 2 luglio 2017, Dall'antica alla nuova Via della Seta, ospitata in pecedenza dal Palazzo del Quirinale, a Roma. È una mostra voluta dalla Presidenza della Repubblica Italiana, per presentare gli eterni legami tra Oriente e Occidente, l'importanza dell'Italia in questi scambi e il ruolo della Via della Seta nell'incontro di culture e nelle influenze che si sono esercitate reciprocamente.


Ogni oggetto della mostra e ogni sua provenienza rievoca suggestioni della storia, dell'arte, dell'utopia. Si inizia da Alessandro il Grande, il primo che sognò di unire Asia ed Europa, poi ci sono le emozioni di Palmira, che fu città carovaniera e che ci ha lasciato una scultura funeraria in cui si mescolano influenze romane, ellenistiche, semitiche; ci si addentra ancora nell'Asia e ci sono i blu cobalto e i verdi dell'altipiano iranico, lo splendido Cammelliere su cammello battriano e la misteriosa statuetta dello Straniero dal volto velato; ci sono statuette provenienti dall'Impero Cinese, che non ritraggono neanche un cinese, perché alla corte degli imperatori c'erano uomini delle steppe e degli altipiani.

"Per almeno due millenni, l'Antica Via della Seta ha unito Oriente e Occidente, incoraggiando i contatti all'interno di uno spazio immenso, e ha permesso alle diverse culture di crescere, attingendo reciprocamente alle conquiste scientifiche e culturali degli uni e degli altri attraverso l’intermediazione e il dialogo. Mercanti, ambasciatori, monaci, esploratori, avventurieri e missionari di varie fedi, provenienti dai luoghi più disparati, si incontravano lungo le strade confrontando senza sosta usanze, pratiche e fedi religiose" spiega il comunicato stampa. E si mescolano così le immagini di statue del Buddha, interpretato da ogni cultura secondo la propria estetica, di bassorilievi cristiani e persino la riproduzione di una stele che raccontava le vicende della piccola comunità cristiana dell'Impero Celeste.


La Via della Seta fu non solo un ponte tra popoli lontani, ma anche uno strumento di potere e di ricchezza: Roma e la Cina sapevano vagamente l'una dell'altra, cercarono anche di entrare in contatto, le leggende vogliono che Marco Aurelio ricevesse una delegazione cinese e che soldati romani arrivarono fino all'Impero Celeste. Quello che è certo è che i popoli e i commercianti degli altipiani asiatici cercarono di impedire quei contatti, per mantenere il potere e la ricchezza che il controllo degli scambi commerciali dava loro. E il segreto più importante di tutti fu quello che diede il nome alla grande via carovaniera: la Via della Seta. Per secoli gli europei tentarono di capire il segreto della produzione della seta, che in alcuni momenti della storia arrivò a valere più dell'oro. Fu il tessuto prediletto dei Papi e delle classi agiate dell'Europa medievale e rinascimentale, segno di lusso e di esclusività. Quando i monaci riuscirono a carpire ai cinesi il loro segreto, nascondendo le uova di baco in due canne che consegnarono all'Imperatore Giustiniano, a Costantinopoli, per l'Europa iniziò davvero una nuova epoca (su serious.altervista.org potete leggere quanto fosse epico e avventuroso il viaggio sulla pericolosa Via della Seta e potete capire perché poi, arrivata in Europa, la seta venisse venduta a peso d'oro).


È bello come la mostra sottolinei il ruolo dell'Italia nei rapporti tra Europa e Cina: "Quando mi sono recato per la prima volta in Cina nel 2005, andai a visitare il Museo del Terzo Millennio che la Cina stava allestendo per le Olimpiadi che si sarebbero svolte a Pechino tra l'8 e il 24 agosto 2008. Nella grande rotonda un gigantesco affresco racconta la Cina millenaria ed evoca i personaggi che hanno segnato la storia del Celeste Impero. Tra le innumerevoli figure rappresentate appaiono soltanto due stranieri, entrambi italiani: Marco Polo e Padre Matteo Ricci" scrive Louis Godart nell'Introduzione al catalogo. Bello che questa via carovaniera mostri come siano liquidi i confini tra due continenti che si sono continuamente cercati e influenzati: "La Via della Seta arricchisce l'Oriente e l'Occidente. Identità e diversità non si escludono radicalmente; se l'Oriente e l’Occidente possono apparire diversi, non debbono sembrare assolutamente opposti. (...) La Via della Seta è un cantiere aperto che non va inteso come un fenomeno esclusivamente storico. In un certo senso mentre il livello degli scambi tra la Cina e l'Europa non è mai stato così intenso, la Via della Seta o la rete composta dalle Vie della Seta, comprese le Vie della Seta digitali, non sono mai state così vivaci. Lo sforzo della Cina che intende essere co-artefice di una nuova Via della Seta, la visione "una cinta, una strada", ripropone un'antica realtà e la proietta verso il futuro" scrive David Gosset in un saggio per il catalogo. Non sono tempi facili per i ponti e per i collegamenti, per il dialogo al posto dei muri, ma mi piace che ci sia chi continua a credere nel dialogo, nel rispetto, nella convivenza, nelle strade come strumenti di cultura, incontro, arricchimento.

Nel corso dei secoli, cambiati i mezzi di trasporto, l'importanza della Via della Seta non è mai venuta meno. La mostra del MAO, che conta su prestiti di numerosi musei, tra cui il Louvre di Parigi, il Museum für Byzantinische di Berlino, il Museo delle Civiltà/Museo Nazionale d’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci’ di Roma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, la Biblioteca Apostolica Vaticana, il Museo Nazionale del Bargello, la Procuratoria della Basilica di San Marco di Venezia, si conclude con una ventina di opere affascinanti, provenienti dalla Cina contemporanea. Ci sono statue, vasi, servizi da tè di design modernissimo, che raccontano un Paese inquieto e affascinante, sempre capace di raccogliere le influenze che arrivano dal mondo e sempre capace di interpretarle secondo la propria identità. Lasciano una certezza: non abbiamo ancora visto tutto, sulla Via della Seta.


Dall'antica alla nuova Via della Seta è al MAO, in via San Domenico 11, fino al 2 luglio 2017. L'orario di apertura è da martedì a venerdì ore 10-18, sabato e domenica ore 11-19; il biglietto per la mostra costa 10 euro, ridotto 8 euro, gratuito per i possessori della tessera Abbonamento Musei (il biglietto della mostra più collezioni permanenti del MAO costa 14 euro, ridotto 11 euro, gratuito per Abbonamento Musei); tutte le info su www.maotorino.it

In occasione della mostra, il MAO ha organizzato una serie di conferenze di approfondimento. Il calendario è il seguente:

13 aprile 2017, ore 18
Maurizio Scarpari, Università Ca' Foscari di Venezia
Dall'antica alla nuova Via della Seta
Incontro a cura de Il Mulino

2 maggio 2017, ore 18
Franco Cardini, Istituto Italiano di Scienze Umane
A Samarcanda. Un sogno color turchese
Incontro a cura de Il Mulino

4 maggio 2017, ore 18
Michele Bonino, Francesca Governa e Angelo Sampieri, Politecnico di Torino
Racconti politecnici dalla Via della Seta: Cina.
Incontro a cura del Politecnico di Torino

10 maggio 2017, ore 18
Giovanni Andornino, Università degli Studi di Torino e Torino World Affairs Institute (T.wai)
Le nuove Vie della Seta. La globalizzazione secondo Pechino e le implicazioni per l'Italia
Incontro a cura de Il Mulino

18 maggio 2017, ore 21
Paolo Rumiz legge La polvere del mondo di Nicolas Bouvier
Incontro a cura di Giuseppe Culicchia in occasione del Salone del Libro – Festa mobile

19 maggio 2017, ore 18
Alessandro Vanoli, storico e scrittore
La strada verso Oriente. Storie medievali di mercanti arabi e latini
Incontro a cura de Il Mulino

25 maggio 2017, ore 18
Zhang Li, Tsinghua University, Pechino
Alternative Modernity: silent departures that contemporary Chinese architecture takes
Incontro in lingua inglese
Incontro a cura del Politecnico di Torino

30 maggio 2017, ore 18
Bernardino Chiaia, Carlo Naldi, Politecnico di Torino
Racconti politecnici dalla Via della Seta: Uzbekistan, Pakistan, Iran
Incontro a cura del Politecnico di Torino

6 giugno 2017, ore 18
Francesca Frassoldati, Politecnico di Torino
Infrastrutture fra passato e futuro. Il Grande Canale della Cina
Incontro a cura del Politecnicodi Torino

15 giugno 2017, ore 18
Romeo Orlandi, Vice Presidente ASEAN Italia
Oltre la Grande Muraglia. La Cina nello scacchiere internazionale

20 giugno 2017, ore 17
Florence Graezer Bideau, École polytechnique fédérale de Lausanne
Liu Jian, Tsinghua University di Pechino e ricercatori PoliTo
Chinese New Towns, negotiating citizenship and physical form. Incontro in lingua inglese
Seminario di ricerca aperto al pubblico a cura del Politecnico di Torino


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