La ristrutturazione
urbanistica di Spina 3, tra piazza Statuto e la Dora, marca profondamente il
territorio torinese. Laddove prima c'erano le grandi fabbriche industriali, con i loro fiumi e le loro storie, oggi ci sono il Parco Dora, non ancora terminato, nuovi edifici, che hanno portato oltre 20mila nuovi cittadini (si calcola che grazie a questi arrivi ques'area sia quella con il più alto numero di bambini delal città), e nuovi centri commerciali. E' stato profondamente modificato anche lo stesso skyline di Torino, con la costruzione di edifici e di torri visibili da lontano, in grado di
dialogare con la Mole Antonelliana, l'edificio cittadino più emblematico. Nell'area
Michelin Nord, ad esempio, è stato realizzato il più alto edificio costruito a Torino negli
ultimi 30 anni.
E' la Torre Monaco, così chiamata in onore di Antonino Monaco, uno dei più importanti rappresentanti del movimento cooperativo piemontese, morto una decina d'anni fa. Era stato lui a proporre al Comune di Torino la costruzione di un nuovo complesso che, dopo aver ospitato i giornalisti accreditati a Torino 2006, fosse restituito alla città sotto forma di appartamenti da assegnare ai soci delle cooperative e alle famiglie individuate dallo stesso Comune.
Idea e progetto accettati, l'ex Villaggio Media Mortara presenta molti motivi d'interesse architettonici e sociali. E' stato infatti realizzato da un gruppo di imprese, capitanate dalle cooperative d'abitazione torinesi Di Vittorio e San Pancrazio, in
un'inedita collaborazione pubblico-privato per la prima volta applicata a un evento di
così grande importanza come le Olimpiadi. I 1464 posti letti costruiti per i giornalisti sono stati trasformati, in pochi mesi, in 442 alloggi che le cooperative hanno assegnato nel 2007 in
parte ai propri soci e in parte ad alcune famiglie individuate dal Comune di Torino.
E a parte gli importanti aspetti sociali, che non bisogna mai smettere di sottolineare, il
Villaggio Media di Michelin Nord, si distingue anche per le soluzioni architettoniche
scelte. Il complesso si articola in nove edifici, sei dei quali costruiti
lungo il perimetro dell'isolato e con un'altezza che non supera i 6-7 piani; gli altri tre, nella parte interna dell'isolato, sono torri che superano i 20 piani di altezza. L'edificio centrale è la Torre Monaco.
Una delle idee più
interessanti del progetto è la disarticolazione del tipico isolato torinese: il perimetro
del complesso, ha dei "tagli" che interrompono la successione di edifici e che
permettono un rapporto fluido tra interno ed esterno, con una visione e giochi di
prospettiva continui. Il "taglio" più significativo è stato effettuato in
corrispondenza della torre centrale, permettendo la sua proiezione verso l'esterno e verso
la Dora e dandole, grazie a questa visione sfrangiata offerta all'esterno, un grande
protagonismo. La torre centrale è anche l'edificio più importante del Villaggio Media.
Progettata dallo Studio Picco Architetti di Torino, è alta 21 piani e presenta un
insolito volume sfrangiato, con altezze differenti. Fino al sesto piano la torre ha un
intonaco scuro, da lì i volumi sfrangiati sono rivestiti da una "facciata
ventilata", con pannelli esterni in alluminio, montanti su struttura portante in
profilati di alluminio e "cappotto" esterno alle murature in pannelli di
isolante termico ognuno di lame di alluminio con una diversa tonalità di azzurro o di
blu. Ogni volume finisce ad altezze differenti rispetto agli altri e ha una copertura a
tetto piano. Agli ultimi piani ci sono ulteriori arretramenti con coperture in acciaio.
All'interno del rivestimento c'è un interessante sistema di isolamento termico: i volumi
presentano infatti una sorta di cappotto in lamine di alluminio rivestito esternamente con
montanti verticali a cui sono attaccati i pannelli di rivestimento, costituiti da tre lame
in alluminio. Sui lati la torre presenta logge con
grigliati verticali dietro i quali nascondere gli stenditoi; lo stesso scopo hanno i
parapetti pieni che caratterizzano i balconi degli altri lati della torre. All'interno della costruzione, gli appartamenti si distribuiscono
intorno a un vano centrale, che accoglie le scale, i due ascensori e un montacarichi. Le tipologie degli appartamenti sono essenzialmente due: camera, soggiorno, cucinotto e bagno per gli appartamenti del centro della facciata, verso corso Mortara, due camere, soggiorno, cucina abitabile e due bagni per gli appartamenti degli altri lati.
Così Torino, ispirandosi a Barcellona 1992, ha saputo utilizzare l'occasione delle Olimpiadi e, grazie anche grazie alla presenza delle
cooperative di abitazione ha saputo dare un sapore sociale al dopo Torino 2006.
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