E' notizia del finesettimana appena
terminato che, nel pacchetto Sblocca Italia, il Governo ha inserito i
finanziamenti di varie opere in corso e in fieri a Torino, in
particolare, della linea 2 della metropolitana (
in un'intervista rilasciata ieri a la Repubblica, il sindaco Piero Fassino spiega come
la Città intende muoversi per rispettare le tappe previste dal
Governo per concedere i finanziamenti).
Con questo via libera
romano, parte la spina dorsale del progetto più ambizioso di Torino
nei prossimi anni: la realizzazione della Variante 200, che cambierà
il volto del quadrante nord-orientale della città, da un punto di
vista non solo urbanistico, ma anche sociale e territoriale. "900mila metri quadrati di spazi da riqualificare che tra 15
anni ci restituiranno una città diversa" si legge in V200, il
documento di presentazione del Masterplan (lo trovate, in .pdf,
su
ilgiornaledellarchitettura.com).
Di questo progetto si è
parlato lunedì scorso
su Rotta su Torino,
con particolare attenzione ai cambiamenti che la
costruzione della M2 avrebbe portato in via
Sempione e in via Gottardo, grazie alla sparizione dell'attuale
trincea ferroviaria, che separa i quartieri attraversati. Uno degli
scopi della Variante 200 è operare "sia una ricucitura tra
proporzioni di città che storicamente si sono evolute in maniera
autonoma, sia una riconnessione verso i diversi punti focali della
città e del suo territorio metropolitano".
Come? Da un punto
di vista urbanistico il progetto identifica due punti focali. Il primo è il cosiddetto Vertice Nord, in cui confluisce
anche Spina 4, e che il V200 definisce "la nuova porta di Torino verso Milano",
che "ospiterà un mix di retail, uffici, servizi e residenza attivo
24h/24"; il piano gli attribuisce "la nuova centralità metropolitana di Torino,
con un'eccezionale accessibilità pubblica e privata". Il secondo punto focale è Regio
Parco, che "sarà il prossimo quartiere smart, dove abitare a
Torino, direttamente connesso grazie a un grande parco al sistema dei
fiumi, a due passi dal centro storico, in un inedito mix di nuove
architetture e vecchie fabbriche del '900, rinnovate e riusate". A
collegare i due nuovi punti focali di Torino Nord-Est, l'Alberata, "un parco lineare di 1,5 km sopra la galleria della nuova metro,
che rigenererà completamente il tessuto urbano".
Questo da un
punto di vista urbanistico. Poi il piano viene dichiarato flessibile
e aperto "a iniziative di ogni tipo, di diverse scale e con diversi
tempi"; viene assicurata "una solida struttura di sviluppo per
iniziative di sviluppo private al servizio dell'interesse comune".
Un piano urbanisticamente definito, insomma, ma che, per essere realizzato, ha bisogno
del contributo dei privati, nel mix caro alle ultime Amministrazioni
torinesi tra pubblico e privato.
Il
documento integrale della Variante 200 è molto interessante anche
per i numerosi rendering che offre, tra la stazione di
Rebaudengo-Fossata, all'estremo settentrionale della Spina 4, e punto
di partenza del Vertice Nord, e Regio Parco, con il grandioso parco in
progetto a Vanchiglia, proprio sull'altro lato dell'edificio
universitario progettato da Norman Foster.
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