Il presidente del Myanmar U Thein Sein sarà a Torino durante il
weekend e
il Museo d'Arte Orientale ne approfitta per esporre, solo
oggi e domani, una serie di preziose lacche birmane realizzate a
Bagan, l'antica capitale birmana ancora oggi uno dei più importanti
centri di produzione artistica del Paese.
Si tratta di oggetti
di grande valore e raffinatezza; in Birmania l'uso della lacca è
iniziato intorno al X secolo, in forte ritardo rispetto alla Cina o
al Giappone, i Paesi asiatici maestri di questa tecnica, ed è stato
solo tra il XVII e il XVIII secolo che questa tecnica è entrata
definitivamente nei processi artistici del Paese.
"In Birmania
la pianta da cui si estrae la resina per la laccatura è la
Gluta
usitata, un albero diffuso in molte zone del Sud-est asiatico.
Sebbene questa vernice possa essere usata come rivestimento su
qualsiasi tipo di materiale (metallo, legno, cuoio, etc.), per quanto
riguarda i contenitori – forse i più noti tra gli oggetti laccati
birmani – essi sono realizzati prevalentemente in bambù. Il
documentario girato nell'ottobre del 1995 nella bottega Htun di
Pagan per volere dell'esperto collezionista Ralph Isaacs (che ha
donato la sua superba raccolta di lacche birmane al British Museum di
Londra, dove si è svolta nel 2000 l’eccezionale mostra
Visions
from the Golden Land. Burma and the art of lacquer) ha chiarito
tutti i numerosi passaggi grazie ai quali gli artigiani birmani,
utilizzando resina naturale e sottili strisce di bambù, tuttora
riescono a realizzare manufatti laccati di grandissima qualità e di
indiscutibile pregio artistico" scrive il sito web
www.florencenumbernine.com,
in cui potete trovare ottime informazioni sulle lacche birmane. Se
volete approfondire la vostra conoscenza sulle tecniche artigianali
utilizzate per realizzare le lacche birmane, su
www.minube.it
c'è il bel racconto di una visita a una fabbrica delle lacche a Bagan, con una spiegazione delle tecniche utilizzate per la laccatura.
La mostra al MAO
è stata realizzata grazie al finanziamento della Cooperazione
Italiana allo Sviluppo, che intende far conoscere queste preziose
tecniche artigianali e i loro prodotti, unici al mondo.
Il MAO è
in via San Domenico 11 ed è aperto sia sabato che domenica dalle ore
10 alle 18; il biglietto costa 10 euro, ridotto 8 euro; il sito web è
www.maotorino.it.
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