In questi giorni torinesi, di
Ostensione della Sindone e di
spiritualità diffusa, il piccolo, ma prezioso
Museo Diocesano, in
piazza San Giovanni, sta
giocando un ruolo da protagonista. Si trova
nei sotterranei della
Cattedrale e si muove abilmente tra le vestigia della basilica
paleocristiana e gli arredi sacri provenienti dalla storia
millenaria della Chiesa in Piemonte. In occasione dell'Ostensione
della Sindone ospita due mostre che valgono davvero la pena il
Compianto del Cristo Morto del Beato Angelico (fino al 30 giugno 2015), prestato dal Museo San Marco di Firenze, e l'antologica
Umberto Mastroianni tra coscienza civile e spirito del sacro (fino al 30 settembre 2015), di cui parlerò presto
nel blog.
Oggi vorrei invitarvi a
un altro dei must del Museo
Diocesano:
il campanile del Duomo. E' aperto al pubblico da poco
tempo, ho sempre rimandato la salita per una ragione o per un'altra,
ma ieri ero in centro, avevo a disposizione un'oretta e ho pensato di
passare a vedere il Museo
per salire sul campanile, viste le belle
giornate di primavera che sta facendo a Torino. Ho fatto il doppio
biglietto, per il campanile e per le mostre, e sono entrata nel
Museo. Il personale è composto
da volontari (purtroppo: io difendo
sempre e comunque il concetto 'chi lavora dev'essere pagato'), sono tutte persone di età adulta,
probabilmente pensionati, e tutti davvero
molto gentili, appassionati
e attenti. Hanno un sorriso per tutti e sono sempre premurosi nelle
indicazioni, un segno di passione e di accoglienza da cui il
personale (pagato) di altri Musei, non solo torinesi, dovrebbe prendere esempio.
Per salire sul campanile, a circa 40 metri di altezza, ci
sono
210 gradini. Tanti? Pochi? Io non sono allenata, non faccio
sport, non credo di aver più fatto ginnastica dai tempi del liceo e
sono salita senza particolari difficoltà. I gradini non sono
particolarmente alti, ma
sono stretti, per cui, soprattutto in
discesa, bisogna stare attenti e mettere i piedi paralleli allo
scalino. Da un certo punto in poi,
la salita è davvero spettacolare:
ci si trova in un'altissima sala vuota, con le rampe delle scale
appoggiate, a mensola, sulle pareti perimetrali del campanile; si
guarda in basso e
si vede il vuoto, si guarda in alto e si vede
la
copertura su cui poggia il piano della cella campanaria. Se
siete impressionabili è una bella sfida, se, come me, siete
impressionabili, ma pensate 'non si sa se tornerò, adesso o mai più',
vi terrete forti, non penserete che i gradini di legno sono
appoggiati a mensola sulle pareti e guarderete in basso:
ne varrà la
pena. L'architettura secolare del campanile, è tutta lì, nella sua semplicità, davanti
ai vostri occhi. Superati gli ultimi scalini, si vede la luce e si
arriva al piano delle campane. Stanchi? Ma va!
Tutt'intorno c'è
Torino, con le Alpi e le nuove costruzioni, grattacielo di
Intesa-Sanpaolo e torri olimpiche
in primis (ma si fanno notare anche
gli edifici di Spina 4) e con la collina, il suo verde incredibile e
piazza Castello, quasi sotto gli occhi. Ma
la cosa più emozionante,
sul lato orientale del campanile, è vedere vicine, insieme,
due
delle signore di Torino:
la Mole Antonelliana e la Cappella della
Sindone! Potreste immaginare lo skyline torinese senza le due visioni folli e oniriche di
due grandi architetti come
Guarino Guarini e Alessandro Antonelli? E avete
idea di cosa sarà questa visione, quando, finalmente, saranno tolte
le impalcature alla Cappella della Sindone e torneranno a noi la sua copertura orientaleggiante? Non vedo già l'ora. Prima
di scendere, date un'occhiata anche
alla copertura di questa cella
delle campane, è tutta lignea, con travi a vista e merita pure lei
di essere apprezzata.
Ma non è finita qui. La discesa è durata pochi
minuti, anche perché si conoscevano già i punti di difficoltà. E
arrivata giù, di nuovo
la gentilezza del personale del Museo. In una
breve chiacchierata, un addetto si è illuminato non appena ha saputo
che sono torinese e mi ha dato
un bel suggerimento: "Torni in
autunno e salga su verso le 4-5 del pomeriggio: vedrà tutto il
centro in notturna". E non solo. "Perché non tornare anche dopo
una bella nevicata?" Due belle idee per tornare a vedere questo
piccolo gioiello dell'architettura torinese,
incastonato tra i
palazzi del potere (al suo lato la Cattedrale, alle sue spalle
l'intero Polo Reale), che regala preziosi panorami sulla città.
Durante l'Ostensione della Sindone, e
fino al 30 giugno 2015, il Museo Diocesano offrirà
orari e prezzi speciali.
E' aperto tutti i
giorni dalle 9 alle 18.30;
il biglietto del Museo costa 4 euro, la
salita alla torre 2 euro.
Gli orari ordinari sono mercoledì ore
14-18; venerdì, sabato e domenica 10-18.
Il biglietto ordinario intero al
Museo costa 5 euro, la salita al campanile 3 euro, il biglietto per
entrambi costa 7 euro; ridotti rispettivamente a 3,50, 2 e 5 euro;
gratuito per i possessori della tessera Abbonamento Musei.
Tutte le
info nel bel sito web del museo,
www.museodiocesanotorino.it.
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