Poche settimane fa, a Torino c'è stata
una
mobilitazione cittadina per evitare che le gallerie sotterranee appartenenti
alla Cittadella, e ritrovate nel corso della costruzione del
parcheggio sotterraneo di corso Galileo Ferraris, fossero
abbattute. La mobilitazione ha avuto
successo: le antiche gallerie
del Settecento rimarranno al loro posto e il parcheggio sarà
modificato. E adesso, visto il successo, si parla della creazione di
un
Parco Archeologico Pietro Micca, "centro
di un Polo museale che comprenda la fortezza sotterranea
cinquecentesca del Pastiss,
il Museo
Pietro Micca e
il Maschio
della Cittadella,
restituito alla sua originale sede del Museo di Artiglieria, uno dei
maggiori al mondo". Un progetto davvero suggestivo e
probabilmente unico in Italia, che rende giustizia, in qualche modo,
a quella che sarebbe potuta essere una delle grandi attrazioni di
Torino, la Cittadella, abbattuta nel XIX secolo, nonostante fosse uno
dei
più importanti capolavori dell'architettura militare europea.
In superficie, il
Maschio è l'unico elemento sopravvissuto della
Cittadella, ma sotto terra di tanto in tanto si scoprono pezzi di
gallerie perfettamente conservati e, se messe in sicurezza,
perfettamente visitabili da turisti, torinesi e appassionati.
Il
Parco Archeologico Pietro Micca metterebbe a disposizione dei
cittadini un
complesso di grande fascino tra la superficie e i
sotterranei della città. Per la richiesta della sua realizzazione si
è costituito il
Comitato Pietro Micca, che con una petizione online
chiede che "i
lavori per il parcheggio sui resti della Cittadella vengano
immediatamente e definitivamente sospesi", che il
Comune di
Torino "si faccia parte dirigente nell'opera di ripristino del
contesto originale con la ricostruzione di quanto abbattuto",
che vengano compiuti tutti i passi necessari "per la costruzione
del Parco Archeologico e del Polo museale Pietro Micca" e che, soprattutto, visti i pericoli
di demolizione corsi dalle gallerie durante la costruzione del
parcheggio, "tutte le opere storiche presenti nel sottosuolo
della città vengano
vincolate e tutelate per metterle al riparo da
ulteriori distruzioni".
La petizione online è su
www.change.org;
alla sua organizzazione partecipano anche il Gruppo Salviamo
il patrimonio archeologico della città di Torino. La Cittadella
e Gioventura
Piemontèisa