Una foto vista nel gruppo
Torino
Sparita di Facebook, a cui consiglio di iscriversi a tutti gli
appassionati della
Torino che non c'è più e una
riflessione
immediata su quanto la nostra città sia cambiata. E spesso
in
meglio.
La foto racconta i grandi cambiamenti in corso sulla Spina
Centrale, nell'area di
Stazione Dora; al centro dell'immagine c'è il
grande cavalcavia ad anello costruito intorno all'edificio della
stazione, che permetteva di passare
da corso Vigevano a corso Mortara
superando corso Principe Oddone e
la ferrovia per Milano. Lo ricordo,
quel cavalcavia, chissà quante volte lo avrò fatto in auto, da
ragazzina, per tornare da Barriera di Milano a Mirafiori (in realtà
passavamo 'sotto', in corso Principe Oddone). Ricordo anche
l'impressione della distesa di fabbriche e di fumi, le poche volte
che si scendeva verso corso Mortara e una Torino sconosciuta perché
raramente frequentata. Nella foto si apprezza anche quanto
la
ferrovia sia stata davvero una ferita aperta nel tessuto urbano
cittadino, una sorta di Muro di Berlino, che
impediva il collegamento
tra le due parti della città. Quando lo si viveva, nelle lunghe code
ai semafori di corso Pincipe Oddone, vedendo le automobili infilarsi
o spuntare dai due-tre tunnel costruiti sotto la ferrovia, tra la
Stazione Dora e piazza Statuto, non ci si rendeva conto. Era Torino
ed era così. Vedendola oggi si comprende molto di più.
I lavori
non sono ancora conclusi, ma la ferrovia è adesso interrata e al
posto delle fabbriche ci sono
parchi e nuovi quartieri residenziali.
Il cavalcavia ad anello è stato abbattuto per lasciare spazio a
una
grande rotonda, piazza Baldissera, sotto la quale prima o poi si
costruirà la stazione sotterranea di Stazione Dora, in modo da
inserirla nel passante ferroviario. Saranno necessari un paio d'anni
per la copertura del passante:
alla fine del 2016 corso Principe Oddone
dovrebbe essere un viale di grande respiro, con piste ciclabili
incluse, affiancato da palazzi ottocenteschi, nuove costruzioni e
nuovi parchi. Non ho trovato rendering che raccontino il cambio, ma
basta l'immagine in 3D, da Google Earth, per capire quanto quell'area
di Torino
sia adesso irriconoscibile e sia più bella.