Il progetto di riqualificazione dell'
ex Centrale dell'ENEL di via Bologna si arricchisce di nuovi dettagli. Ricordate? Se n'era parlato tempo fa
su Rotta su Torino: la
Lavazza, che sullo stesso isolato
sta costruendo la Nuvola, il suo nuovo centro direzionale, intende fare della
Cattedrale, così è chiamato l'edificio,
un polo d'attrazione per la città, con vari spazi aperti al pubblico e un ristorante "affidato a uno
chef di fama riconosciuta". E un paio di giorni fa
la Repubblica ha annunciato in cronaca cittadina che lo chef di fama internazionale è
Ferran
Adrià, uno dei cuochi più famosi e più mediatici del mondo, il padre della
cucina molecolare e di
El Bulli, che è stato considerato per vari anni consecutivi il miglior ristorante del mondo. E'
la prima volta che lo chef catalano si occupa di
un ristorante fuori dalla Spagna e la notizia passa giustamente
inosservata: da torinesi viene facile pensare che se avesse scelto un'altra città, lo sbarco di Adrià in Italia sarebbe finito come minimo su tutti i tg e nelle cronache nazionali dei quotidiani.
La Cattedrale si trova
all'angolo tra via Bologna e via Pisa, la Soprintendenza ha posto come vincolo che le facciate esterne dell'edificio siano conservate intatte,
mentre l'interno potrà essere ristrutturato secondo le esigenze della Lavazza. Così
Cino Zucchi, autore del progetto del centro
direzionale, ha immaginato che al piano terra ci sia
la mensa
aziendale della Lavazza, aperta anche ai torinesi, con una cucina
semplice ma di qualità, mentre al piano superiore troverà posto un
ristorante gourmet, curato da
Ferran e Albert Adrià.
El
Bulli, il mitico ristorante catalano in cui c'erano
liste d'attesa di
un anno per assaggiare la cucina molecolare inventata da Ferran, è
chiuso da ormai quattro anni, ma lo chef catalano ha continuato la
sua leggenda con altri locali. A
Barcellona, c'è
Tickets, un bar di
tapas di Albert Adrià, che propone una cucina accurata, senza le
fantasie e le tecniche di El Bulli (anche i prezzi sono diversi).
A
Torino
verrà importata la ricetta che ha decretato il successo di
Tickets: una cucina
creativa, senza l'uso eccessivo di tecniche
molecolari e, essendo sbarcati in Italia, c
on un forte sapore
italiano. Un riconoscimento dei nostri prodotti,
come sottolinea
Eat Piemonte in un articolo dedicato all'arrivo dello chef catalano: "L'ecosistema enogastronomico necessita di attori
di tutte le dimensioni e di tutti i ruoli. Una regione come il
Piemonte, per marciare e tenere il passo, ha bisogno di grandi,
piccole e medie realtà. E le medie devono puntare a diventare grandi
in 15-20 anni, le 'startup' a reggere il mercato e così via. Miriadi
di piccoli produttori fungono da vivaio per le poche grandi realtà,
che però devono esistere e mantenere saldo il loro ruolo guida sul
territorio. L'arrivo di Ferran
Adrià ci insegna tutto questo. Va bene Lavazza, ma se lo chef-star
atterra a Torino è anche per la presenza di tante connessioni con il
territorio e di 'nomi' e brand di rinomanza globale".
L'
apertura del nuovo locale, annuncia
la Repubblica, è attesa
alla fine del 2016-inizio 2017.
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