Nel primo degli incontri tra opere, la
Galleria Sabauda ha proposto due quadri dello stesso autore,
due Veneri uscite dalla bottega del Botticelli, conservate a Torino e a
Berlino e chiaramente ispirate alla celeberrima dea che esce dalle
acque, nella Nascita di Venere. Il secondo incontro propone uno
stesso tema, affrontato da due pittori di epoca e di storia diversa.
Confronti/2: Boldini guarda Van Dick propone due quadri di bambini,
per studiare come l'
infanzia era rappresentata nel Seicento e
nell'Ottocento e per scoprire le differenze di scuole e di culture.
Anton van Dyck fu uno dei più celebri ritrattisti di case reali
del XVII secolo. Il suo
I figli di Carlo I d'Inghilterra è
conservato alla Galleria Sabauda e fu realizzato
per desiderio della
Regina Enrichetta, che voleva inviare alla sorella Cristina, Duchessa
di Savoia, un
ritratto dei suoi bambini, per tenerla al corrente di
come i nipotini stavano crescendo. E c'è un che di affettuoso anche
nelle informazioni arrivate a noi, grazie al carteggio tra le due
sorelle, sovrane consorti: la piccola
Maria, al centro del quadro, in
mezzo ai fratello Giacomo e Carlo, entrambi futuri sovrani
d'Inghilterra, era stata così irrequieta, nelle sessioni di posa,
che la madre aveva dovuto chiedere varie volte al pittore fiammingo
di
ritoccarla. E, nonostante fosse un quadro di destinazione
familiare,
I figli di Carlo I d'Inghilterra fornisce anche
messaggi
di regalità: i vestitini preziosi, la mela sorretta da Giacomo,
simbolo di fecondità, le rose a terra e il lussuoso roseto che si
intravede dalla finestra sullo sfondo sono simboli di fortuna.
Giovanni Boldini nacque a Ferrara nel 1842 e, 30enne, dopo viaggi
e soggiorni in varie città d'Europa, si trasferì a Parigi, dove la
sua carriera decollò soprattutto come ritrattista delle dame
dell'alta borghesia. Tra gli amici della sua
folgorante vita parigina
ci fu anche la famiglia del diplomatico cileno Ramon Subercaseaux: il
Ritratto del piccolo Subercaseaux, prestato alla Galleria Sabauda
dalle
Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara, si
inserisce in questo contesto di alta borghesia, amicizie e stile di
vita elevato. Il piccolo Pedro Subercaseaux sfiora ormai
l'adolescenza e viene ritratto da Soldini seduto
in modo curioso su un divano;
colpiscono lo sguardo scuro e profondo, allo stesso tempo
sfuggente e inafferrabile, l'eleganza dei suoi
indumenti, l'idea di movimento della sua mano e delle pieghe dei suoi
vestiti. E'
fermo e seduto, ma
non è statico come sono invece i
principini inglesi.
Quanto è difficile, allora, ritrarre i
bambini? E quanto, soprattutto,
i bambini parlano del loro tempo e
del modo di considerarli nelle varie epoche? Il confronto alla
Galleria Sabauda racconta in fondo anche questo: i principini inglesi
ritratti come piccoli adulti, il piccolo cileno immortalato nel
momento sfuggente dell'infanzia che si prepara all'adolescenza.
Il
confronto tra i due quadri continua
fino all'8 gennaio 2017 ed è
compreso nel prezzo del biglietto dei Musei Reali (12 euro, ridotto 6
ero, gratuito under 18 e possessori delle tessere Abbonamento Musei o
Torino+Piemonte Card); l'
orario di apertura è mar-dom ore 9-19, lun
chiuso.
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